(Consiglio assolutamente di accompagnare il capitolo con queste canzoni:
River Flows in you - Yiruma
21 Guns - Green Day
Supermarket Flowers - Ed Sheeran.Buona lettura, spero vi piaccia)
Spesso, sopravvivere non era abbastanza. I segreti si celavano sotto ogni comportamento tu potessi assumere. Era tutto collegato sun filo sottile, talmente tanto da farti barcollare al solo pensiero di compiere un passo, andare avanti. Un filo chiamato Vita. Molte volte, però, percorrendo questo filo, accadevano cose brutte, lecite a farti raggiungere dal Dolore. E, spesso, l'unica via di fuga da quest'ultimo, era la morte. Ma come si poteva mettere un punto alla proprio esistenza senza provare almeno un po' di esso?
Nella vita non esisteva tutte le fantasie a cui credevamo. Le persone soffrivano, molte volte per voler loro. Ferirsi irreparabilmente era atto di incuranza per la propria vita, per il proprio filo. Spesso, infatti, il dolore che spingeva la morte a raggiungerci, non era fisico, bensì mentale. E solamente chi trovava anime dannate come la sua, riusciva a sopravvivere.Molte volte, ridere in faccia a chi ti aveva preso in giro, era atto di coraggio. Ma, allora, chi rideva difronte a chi l'aveva rovinato, chi si lasciava trasportare da un sorriso amaro, intriso di risentimento celante qualsiasi spiegazione plausibile al dolore, come doveva esser definito?
Perciò, io, personalmente, non avevo mai capito cosa facesse di un essere umano, un uomo. Insomma, chi era in quella stanza, con una pistola in mano, come doveva esser etichettato? Animale? Scarto umano? O semplicemente Mostro?
Uomo era la parola più grossa che avessi mai sentito pronunciar in vita mia. Molte volte, l'animo delle persone era sporco, languido di dolore o semplicemente un essere era nato così. Bastardo e a sangue freddo.
Uomo, era lui, invece. Lui seduto su quella sedia, inerme sotto lo sguardo pressande del mostro nella sua visuale. Uomo era lui, con le braccia completamente bianche, la circolazione ormai bloccata da tempo. Uomo era lui che, nonostante questo, si costringeva a tenere gli occhi aperti e non cedere. Uomo era lui che, stringendo sotto la sedia, la mano di sua moglie, le aveva sussurrato che sarebbe andato tutto bene. Supereroe era lui, rimasto zitto fino alla morte, non proferendo le parole volute dallo scarto difronte a lui, finché il suo animo non aveva lasciato il corpo tanto sfinito ed inerme su quella sedia.
Supereroe era anche lei, seduta al suo fianco, travolta dalla stanchezza e il dolore. Donna era lei, seduta in quell'angolo ristretto, sotto sguardo del mostro. Donna, era lei, intenta a stringere per l'ultima volta la mano di suo marito. Donna, era lei che ci aveva lasciato con le sue dita unite a quelle dell'uomo al suo fianco, inducendomi a capire il significato della parola Supereroe."Dimmi dove sono." Chiese l'uomo arrivato nella stanza poco prima. "Non ho tempo da perdere."
"Cosa devi fare? Eh? Uccidere altri innocenti? La tua coscienza è finita nel cesso o è troppo carica di anime innocenti per poter essere qui, insieme a te?" Mamma scostò in un soffio una ciocca di capelli color grano, caduta sul suo viso. Poche rughe le circondavano il viso, donando al suo volto dai lineamenti dolci, un'aria vissuta. Gli occhi verdi, in quel momento languidi di rabbia, erano incorniciati da lunghe ciglia folte.
"Oh cara Evelin, vedo che tuo marito ancora non ti ha tagliato la lingua." Rise lui. "Pensi che potremmo rimediare, che ne dici Josh?" La canna della pistola in mano a quel signore, sfiorò la tempia di mia madre, scostando gli altri capelli ricaduti dalla coda sfatta in cui aveva racchiuso le ciocche.
"Non la toccare, figlio di puttana." Papà si mosse sulla sedia, cercando di slacciare le corde in cui erano racchiusi i suoi polsi. Gli occhi erano intenti a fissare con ira l'uomo davanti a sé.
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Hidden Secrets.
FanfictionLa vita è imprevedibile. Non si può decidere ne sapere in alcun modo come si svolgerà, chi ti starà accanto e quando avverrà la tua fine. Andare nel futuro è un sogno di molti e una realtà di pochi. Gli attori recitano bene la propria parte quando...