Hidden Secrets.

La diversità, forza maggiore.

Ehi, ragazzi.

Scusate il ritardo, ma questo, come potete vedere, non è un capitolo, e penso sia più importante di qualsiasi di essi.
Oggi, come sapete, è la giornata della memoria. Non mi dilungherò vomitando discorsi sulla pace nel mondo o la bontà che dovrebbe far parte di tutti. Quest'anno, vorrei parlarvi onestamente, dirvi ciò che pensò potrebbe avverarsi realmente, se solo tutti ci credessero.
Io, in realtà, per questo giorno vorrei solo giustizia. Giustizia per le persone che hanno lottato e lottano tutt'ora per affermare i propri diritti, persone che sono state respinte, scacciate poiché "di una razza diversa", persone che non hanno più niente per cui battersi, eppure non si arrendono, credono che, forse, un giorno saremo tutti uguali.
Io so che ci sarà sempre qualcuno al di fuori, qualcuno che ucciderà, qualcuno che commetterà errori irreparabili.
Ma, se pensate bene, io credo anche che siamo noi a contribuire alla decisione.
Adolf Hitler, se fosse stato solo, non avrebbe ucciso milioni e milioni di persone di etinia diversa. Lui è stato appoggiato dal popolo, lui è stato appoggiato da persone che hanno contribuito a ciò, che hanno contribuito all'errore irreparabile.
Vi rendete conto in che luogo siamo nati?
In un posto dove se la mia pelle è più scura della tua, qualcuno potrebbe considerarmi inferiore, diverso dal resto del mondo.
Oggi, noi, non lottiamo solo per i diritti degli ebrei, oggi noi lottiamo per i diritti di tutti, per i diritti delle persone che non hanno più la forza di lottare per loro stessi, lottiamo affinché ciò che ci distingue, ci renda più forti, più belli.
Oggi, noi, lottiamo per la sopravvivenza del mondo, senza distinzioni.
Lottate, ragazzi, lottate fin quando i vostri diritti non saranno riconosciuti.
Non nascondetevi, non scappate, credete in voi, perché siete la vostra forza e nessuno al di fuori di voi stessi potrà buttarvi giù.

Concludo citando una frase di Marcel Proust, che penso riassuma sostanzialmente le mie parole:

Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l'universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d'altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è.