CAPITOLO 15.

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(Sera, se volete potete accompagnare il capitolo con una bella canzone triste, quella che preferite. Buona lettura ;) )

Un dolore allucinante alla testa mi fa socchiudere gli occhi. C'è troppa luce.

Ma se è buio.
È uguale.

Qualcuno mi da dei buffetti sulla guancia, ma io voglio dormire. Cerco di girarmi, ma mi accorgo di non essere nel mio letto. Sfioro con le dita qualcosa che non è il mio cuscino, no, è erba..erba di un prato, aspetta..Ma cosa?
Improvvisamente le scene successe non so quanto tempo fa si susseguono nella mia mente, flashback continui. Spalanco gli occhi ritrovandomi nello stesso posto in cui tutto è avvenuto, con difronte a me Owen. "Cassie, grazie al cielo!" Esclama. Sono seduta con la schiena al muro e le gambe piegate lui è piegato sulle ginocchia a pochi millimetri di distanza. "M-mi dispiace." Abbasso gli occhi vedendo le ferite che ha sull'intera faccia, a cominciare dal labbro rotto. "No, hei guardami." Alzo lo sguardo verso di lui, provo così tanto rimorso, così tanto dolore. "Non è colpa tua, okay?" Annuisco anche se non è riuscito a convincermi, per niente. "Riesci ad alzarti?" Chiede con lo sguardo intrinso di senso di colpa. Ma per cosa poi? Lui non c'entra niente, anzi, se non sarebbe arrivato in tempo non so in questo momento cosa starebbe succedendo, non voglio neanche immaginarlo.
Mi porge la mano che accetto volentieri, alzandomi. "Tutto okay?" Chiede, appena mi ritrovo in piedi. "Si, okay." In realtà non è per niente okay, la guancia mi fa male come non mai, così la mascella se non di più. Sento il sangue uscirmi dal labbro che il ragazzo biondo, ormai steso a terra ferito, ha morso con ferocia. Le gambe mi fanno male, con tutti i segni rossi che hanno. La testa mi gira e una sensazione di vomito si impossessa della mia bocca. Respiro ed inspiro fin quando non mi calmo e finalmento riesco a vedere in modo più nitido il luogo dove mi sta portando il ragazzo, verso la macchina. "Ho chiamato Steven, lui e Sidney presto saranno qui, intanto mi sono fatto indicare il posto dove avete parcheggiato la macchina." Spiega facendomi sedere sul bordo del marciapiede, accompagnata da lui, che fa lo stesso.
Nessuno dei due parla, siamo in silenzio, io che fisso la strada, lui che fissa me. "Scusami." Ripeto per la seconda volta in poco tempo. "Non ti devi scusare, Cassie." Inizia a guardare la strada davanti a noi, attraversata da macchine. "Non è colpa tua se esiste gente schifosa al mondo." Non faccio in tempo a rispondere. "Anzi scusami tu." Dice queste parole come se gli fossero costate oro. "Di cosa?" Questa volta sono io a guardarlo. "Di tutto. Mi sono comportato da stronzo da quando ti conosco, e so che ti stai chiedendo perchè." Abbassa lo sguardo. "No, ma chi ti pensa." Gli do una spinta giocosa per alleggerire l'atmosfera fattasi ormai troppo pesante da sostenere, per tutti e due. Ridiamo entrambi.
"Non lo so." Sospira pensieroso ma sincero. "Cosa? Perchè ti comporti così? È tutto okay seriam-" vengo interrotta dal mio salvatore. "No Cassie, dannazione non è okay!" Sbotta facendomi sussultare. "Scusami, i-io..meglio che andiamo." Si alza e si avvicina alla macchina appogiandoci sopra il suo peso. Lo seguo, che dovrei fare? Neanch'io capisco quello che intende dire. Ma in questo momento, dopo quello che ha fatto per me, non posso essere arrabbiata con lui, non ci riesco.
Gli tendo la mano davanti, come se stessi aspettando la sua per fare un saluto formale. "Cosa diamine.." mi guarda, o meglio, guarda la mia mano tesa. "D'ora in poi.." inizio a suggellare il nostro accordo. "..Io prometto di non farti innervosire più e tu prometti che non farai più lo stronzo." Lo so, è una cosa da bambini, ma io lo sono, sono una bambina indifesa che non sa neanche stare a una festa senza essere trascinata in un vicolo, una bambina indifesa senza genitori e forse Jace ha ragione a volermi proteggere, non sono abbastanza forte. Sono una foglia, una foglia caduta d'autunno ed appena il vento soffia, lei vola, lontano da tutti e appena lo fa non viene ritrovata più, perchè troppo lontana, troppo sola. Ecco cosa sono.
Immersa nei miei pensieri non mi accorgo della mano calda del ragazzo difronte a me con squarciature sulle nocche -che ora ha un sorriso sul volto- stretta nella mia, gelida e sporca di terra.

"Grazie al cielo!" Esclama una voce familiare sempre più vicina, facendomi saltare e portandomi quindi a mettere una mano sul petto in segno di spavento. Appena giunge qui è mi guarda in faccia sussulta. "Oh Dio Cassie.." Esclama sempre la ragazza affiancata dall'amico. Non mi da neanche il tempo di rispondere che mi stringe forte a se. Sento le sue lacrime bagnare il mio collo scoperto."Hei, non piangere." Le accarezzo i capelli, Dio non ne faccio una giusta.

Concordo.
Invece di criticarmi, aiutami.
Ehm..che ne so io, dille che è tutto apposto, si, dille questo.

"Va tutto bene. Shh." Continuo ad accarezzare i capelli dolcemente, cullandola. "E-è colpa m-mia." Singhiozza sulla mia spalla. "Mi d-dispiace.." continua, non sapendo che io non le attribuisco nessuna colpa. "Non lo dire più, intesi?" Il mio tono diventa severo, non deve più neanche pensarlo. "No, no..t-tu..i-io..sono s-stata io a-a convincerti, i-io non volevo che f-finisse così.. È colpa mia, t-tutta colpa mia, stupida c-che sono.." scuote la testa nascondendo il viso nell'incavo del mio collo. "Sidney.." sospiro sorridendo perchè questa ragazza mi assomiglia più di quello che pensavo. "..Non è colpa tua, okay? Sono stata io, potevo semplicemente dirti di no, potevo non venire e invece sono qui, per mio volere. Quindi non darti la colpa di una cosa in cui non c'entri niente, neanche per sbaglio. Tu hai solo la colpa di trovarti con la persona sbagliata nel luogo sbagliato, in questo momento." Faccio per allontanarla da me. Non dovrebbe essersi affezionata, non può affezionarsi a me, proprio a me.

Invece è successo, accettalo abbiamo bisogno di un'amica, sopratutto in questo momento e lo sai.
Si, ma non lei, non lo merita.
È proprio per questo che lei, perchè ci tieni così tanto che non vuoi rovinarla, capisci?

Non si muove. "Non mi spingere via Cassie, s-sono qui per te. Capito? Non ti lascio." Mi abbraccia ancora più stretto di prima, se è possibile. Non so neanche come ci ritroviamo a singhiozzare insieme, so solo che adesso sono sicura che, nel mio cuore ormai malandato, strappato e consumato, è entrata un'altra persona, quella che adesso le mie braccia accolgono nei suoi singhiozzi più rumorosi e le sue accolgono i miei più straziati.

#spazioautrice.
Hey,
Che dite, mi sono fatta perdonare? Spero proprio di si. Finalmente un momento tra ragazze, ci voleva dopo tutto quello che hanno passato. Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto.
Avviso che il prossimo, quasi sicuramente, sarà da parte di Ryan. A prestoo.💘

Kiss - .GV.

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