Sono solo le tre del pomeriggio ma posso già catalogare questa giornata non soltanto come orribile,ma indubbiamente come la più brutta dei miei ultimi venticinque anni.
Stamattina all’incontro all’università la totale indifferenza di Piero è stata devastante,non mi ha neanche degnata di uno sguardo e al termine è corso via.Ignazio,Gian e Franz credo sappiano giusto il fatto in sé,e si sono limitati a salutarmi ed abbracciarmi forte,senza ulteriori parole.Non pretendo che non mi giudichino,spero solo che almeno loro possano capirmi.Anche se ultimamente fatico a farlo persino io stessa.
Come se non bastasse ho anche litigato con mia madre perché avrei dovuto passare le feste natalizie dai miei,ma all’ultimo arrivata qui in aeroporto ho deciso di cambiare il biglietto con uno per Siviglia e rientrare direttamente.Lei dice che lo avevo promesso e che comunque in questo momento delicato ho bisogno del calore della mia famiglia,ma io pur sapendo che ha ragione non ce la faccio a passare le feste a far finta di ridere e divertirmi o,peggio,ad essere compatita e consolata da familiari e amici.Voglio soltanto stare sola,sola a sacrificare il dolore all’altare del mio più bruciante fallimento.Mi rigiro su questo scomodo seggiolino di metallo e guardando l'orologio mi rendo conto amaramente che manca ancora parecchio all'apertura dell’imbarco, mentre io vorrei soltanto salire presto su quell’aereo e scappare via.
Scappare,so fare solo questo.Se diventasse disciplina olimpica avrei serie possibilità di medaglia.Provo a leggere un giornale ma desisto quando mi scopro a fissare per cinque minuti consecutivi l'inutile pubblicità di una bibita.Allora osservo gli aerei decollare sopra la mia testa dalla enorme vetrata davanti a me e intanto mi domando se Piero leggerà mai la lettera che stamattina ho infilato nella tasca della sua giacca poggiata sulla sedia in un suo momento di distrazione.Probabilmente la cestinerà senza neanche aprirla,ma almeno ci avrò provato.Gli dovevo delle spiegazioni più esaustive,e poi sentivo il bisogno di aprigli il mio cuore per l’ultima volta.
Guardo questo pezzo di cielo che mi sovrasta riempirsi di soffici scie bianche, e mi auguro che almeno una piccolissima scia del mio passaggio gli resti dentro anche tra dieci anni,quando sarà un uomo realizzato con una bella famiglia.
<<Amore mio,
permettimi di chiamarti così almeno un’ultima volta.
Se stai leggendo queste righe vuol dire che forse ho qualche speranza che ti interessi ancora ciò che ho da dirti.O forse sei solo troppo buono ed educato come sempre.Ma non importa,io ho solo questa possibilità per parlarti col cuore in mano,perciò la userò affidandomi alla buona sorte.>>
Un timido sole si affaccia tra le nuvole di questo freddo pomeriggio di dicembre,come a dirmi che una chance di riuscita,anche una sola,non si nega a nessuno.
<<Innanzi voglio iniziare col dirti di non lasciarti togliere quel tuo meraviglioso sorriso mai e da nessuno,neanche da una stronza quale ritieni,giustamente dal tuo punto di vista,che io sia.So che detta così sembra facile,ma se puoi credimi quando ti dico che nessuno sta peggio di me ora.E non è la mia sofferenza ad uccidermi,quanto sapermi causa della tua,e della fine dell’unico mio vero amore,come hai detto tu.Avevi ragione,com’è accaduto spesso tra noi.Ma non hai avuto ragione quando forse mi hai idealizzato un po’,vedendomi più forte di ciò che sono.
Sarò sincera fino in fondo:non mi sono pentita di avere chiuso la nostra storia la prima volta,perchè avevo sentito mollare la presa prima a te,e penso lo sappia anche tu.Ma poi hai avuto il grande merito di saperti evolvere e di riprendere le redini del nostro amore facendo dei grandi passi avanti,venendomi incontro.Io invece ho imparato a rialzarmi da sola,ma non ho più avuto il coraggio di afferrare la mano che mi hai teso reincontrandomi.Un briciolo di fottutissimo coraggio,ecco cosa mi è mancato.Sono stata una codarda e so che lo pagherò a caro prezzo,ma sappi che mai,neanche per un solo istante,sono stata bugiarda sui miei sentimenti.Ti ho sempre considerato una cosa bella e dal valore inestimabile,e così sarà ogni ricordo di noi che conserverò gelosamente.Tutto il resto non conta più.
Mi piacerebbe che lo facessi anche tu,ma so di non potertelo chiedere.Allora ti dico che se odiarmi ti farà stare meglio odiami pure,ma almeno ricordami.Non ti chiedo di ricordarmi amandomi come cantate voi,ma solo di tenermi anche in un angolo nascosto del cuore.Tu nel mio avrai sempre un posto d’onore.
Ti auguro il meglio che la vita possa riservarti.
Ti amo,
Felicia>>
Sento finalmente l’altoparlante annunciare l'apertura del mio imbarco, quindi raccolgo le mie valigie e,documento e biglietto alla mano,mi dispongo ordinatamente in fila.
Ed eccoci qui, siamo giunti (purtroppo o per fortuna,ditemi voi XD) alla prima parte dell'ultimo capitolo,manca solo l'epilogo.
A più tardino per la seconda parte!
MissR.
STAI LEGGENDO
In ogni strada,ogni città,dovunque vada...Ho te nel cuore {Il Volo/PB}
FanfictionUn incontro fortuito e passeggero fa nascere un'amicizia e forse qualcosa di più.Ma resistere agli urti della vita non è sempre facile.