37.Puntini sulle i

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Mi sono svegliata prima del solito,ma non mi sento stanca.Non avevo più sonno e ne ho approfittato per fare colazione con più calma e lasciare tutto pronto per Piero quando si sveglierà.Non mi sono alzata però prima di averlo osservato dormire per interi minuti:una mano sotto il cuscino,l’altra sulla pancia e l’espressione serena e quasi sorridente come quella di un bimbo.

Mentre gusto il mio caffè seduta sul davanzale della finestra in cucina guardando il cielo grigio e sperando che almeno oggi ci risparmi le sue lacrime,mi sento sfiorare la spalla con un tocco delicato.

“Buongiorno bell’addormentato! Già in piedi?”
“Mi sono svegliato e non trovandoti accanto a me non ho resistito e sono venuto a cercarti.”

Mi dà un bacio a stampo e poi tenta di approfondire.

“Stop,non mi infilerai la lingua in bocca prima che entrambi ci saremo lavati i denti! Lì c’è tutto quello che puoi mangiare ed il thè è ancora caldo.Vado a farmi una doccia,appena i tuoi denti e il tuo apparecchietto saranno puliti e i miei pure ci daremo un bel bacio!”
“Il tempo passa ma noto che resti sempre una nana malefica!”
“Esatto!”

***

Piero tornando da un incontro con Michele è passato a prendermi all’università per accompagnarmi a lavoro.Ma ferma davanti la portiera dell'auto sono titubante.

“Sei sicuro di volere venire? C’è confusione e potrebbero riconoscerti.”
“Con cappello e occhiali specchiati chi mi deve riconoscere?”
“Veramente dai ancora più nell’occhio proprio perché non c’è traccia del sole! A parte che questo modello è veramente tamarro,te lo avevo detto?”
“Sì,me lo avevi già detto,simpaticissima ragazza! Comunque sto poco,il tempo di dare un’occhiata al posto e stare due minuti con te,visto che ci rivediamo stasera.Sai che dopo devo passare da Franz.Trasi (entra),che fai tardi!”
“Va bene,va bene,andiamo!”

Una decina di passi dopo aver messo piede dentro l’enorme padiglione della fiera veniamo fermati da due fans.Vedendole avvicinare rido e gli sussurro:

“Meno male che non ti avrebbero riconosciuto!”

Le signore mi salutano festose e mi fanno i complimenti per la mia bellezza e,mentre penso tra me e me che sono troppo gentili,ringrazio sorridendo e mi faccio leggermente da parte.
In questi mesi l’imbarazzo che nei primi tempi mi aveva causato tanta ansia si è un po’ sciolto,ma preferisco comunque stare in disparte:non è certo a me che sono interessate.

Dopo abbracci e foto Piero mi raggiunge.

“Sei andata benissimo con loro,vedi?”
“Sono una perfetta <<ragazza di...>>?”
“No,sei una ragazza che brilla di luce propria,e sei perfetta per me.So benissimo che vuoi avere una tua personalità al di là di me,come anche mio fratello,e mi dispiace se in qualche modo vi sentite oscurati da me.Ma credimi,io sono fiero di voi,siete delle gran belle persone e presto in tanti se ne accorgeranno nei vostri rispettivi ambiti.”
“Grazie di questo bel pensiero,è importante per me perché voglio realizzarmi facendocela da sola.Adesso però ho questo lavoro,quindi andiamo che devo iniziare il turno!”

Arrivati allo stand presento Piero alla mia collega che quasi subito si congeda,lasciandomi però tra le braccia una scatola di cioccolatini.

“Ehm,l’ha lasciata Marco,quello dello stand 25.”

La guardo stupita mentre sento Piero contrarre i muscoli del braccio che ha intorno alla mia spalla,stringendomi di più a sè.Lei ci lascia soli e io su suo invito perentorio leggo ad alta voce il biglietto incastrato tra il nastro della scatola:

<<Un piccolo e dolce pensiero per farmi perdonare dell’incidente dell’altro giorno.Se dovessi ripensarci per il pranzo sono sempre disponibile.Un bacio,Marco.>>

In ogni strada,ogni città,dovunque vada...Ho te nel cuore {Il Volo/PB}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora