44.Emergenze d'amore

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Il servizio fotografico è venuto bene oltre ogni più mia rosea aspettativa:una serie di scatti in bianco e nero che mostrano i ragazzi e delle modelle in posizioni diverse e atte a mostrare alcune scritte eloquenti disegnate su varie parti del corpo.Le espressioni dei loro volti sono molto intense,e il risultato finale è parso di forte impatto a tutti.Anche ai tre modelli d'eccezione è piaciuto molto,e questo mi fa piacere.

Con Piero le cose vanno bene.O meglio,in realtà non so come vadano:ho deciso di assecondarlo e dare una nuova chance alla nostra storia,ma è tutto così terribilmente strano che a volte non so neppure come comportarmi.Abbiamo deciso di andarci piano,di ricominciare con calma.Cerco di prendere tutto con leggerezza,anche se poi anche nelle sciocchezze ci rendiamo conto che ci conosciamo ancora bene nonostante il tempo e la distanza,che sicuramente dobbiamo imparare a scoprire i nostri cambiamenti,ma che sappiamo come prenderci.
Sto apprezzando molto il fatto che lui sia più attento a me,più rilassato,che abbia meno smanie da prima donna e meno cambi d'umore.Tutto questo è assolutamente positivo,solo che io paradossalmente non riesco a vivermela a pieno,mi sento in parte frenata.
Sento sulla testa la spada di Damocle della partenza imminente,e so che una storia a distanza ci ha già avvelenato l'anima per pochi mesi,figuriamoci cosa potrebbe comportare a lungo termine e per due come noi.

Sono giorni che mi interrogo,guardo il calendario scorrere ed ognuno che passa sento il respiro mozzarsi un po' di più.Per quanto sia allenata ad essere sempre in movimento una corsa contro il tempo non posso vincerla.
Piero mi chiede cos'abbia e io dissimulo,lui sfodera la sua proverbiale insistenza e io ancora più cocciuta mi chiudo.Non voglio affrontare con lui un argomento in cui devo prima trovare il bandolo della matassa da sola.
Il punto è proprio questo:sento di essere cambiata,ma non so se il lavoro su me stessa possa servirmi adesso.Mi sono buttata nella mischia della vita pronta a ricevere colpi bassi dal destino,che puntualmente sono arrivati.Sono stata brava ad incassarli e rialzarmi,e lo devo solo a me e al sostegno di chi mi vuole bene.Ma forse ho imparato fin troppo bene a giocare da sola,e si sa che i solisti alla squadra non danno il giusto apporto,nel gioco come nella vita.E l'amore è proprio un lavoro di squadra,un insieme di compromessi e affinità.
Mi sento sulle montagne russe,in continua oscillazione tra le sensazioni positive che mi lancia il cuore e la dura realtà che mi sbatte in faccia la mente,e da che il mondo è mondo questa battaglia è la peggiore di tutte.
Sono divisa tra mente e cuore,divisa tra due città...Sono sempre così,divisa.E a volte ho la sensazione di perdere me stessa.

Passano gli anni e per un motivo o per l'altro mi sento sempre e comunque in bilico,proprio come all'inizio del mio personale racconto.
Ho l'impressione che la mia vita debba per forza essere fatta di scelte che escludano qualcosa,che sia una scintilla di entusiasmo o un angolo di pace.Mi chiedo se e quando Felicia farà rima con felicità.

***

Dopo settimane trascorse tra riunioni fiume ed innumerevoli revisioni di ogni più piccolo particolare il mio lavoro si è finalmente concluso,e mi sento molto soddisfatta di me e del mio gruppo di lavoro,fatto di grandi persone prima che professionisti.Se questa iniziativa potrà salvare anche una sola donna dalle violenze di un orco,che troppo spesso è un uomo a lei vicino,allora avremo raggiunto il nostro scopo.
Adesso manca solo il primo incontro del tour informativo,a cui sarò presente per poi passare il testimone ai colleghi,che si terrà alla Facoltà Lettere perché ci tenevamo che partisse da Bologna.Ma soprattutto manca la conferenza stampa di presentazione.
Conferenza che avrà luogo per l'appunto oggi al Municipio,e per la quale sono più tesa che il giorno degli orali della maturità.

Sono dinanzi lo specchio a perfezionare il look e il trucco mentre ad alta voce ripeto la mia relazione,quando Piero mi sbuca alle spalle all'improvviso.

"Oh,beddamatri! Mi facisti moriri ru scantu (dallo spavento)! Come sei entrato?"
"Scusa! Con le chiavi.Me le hai date tu per le emergenze,ricordi?"
"Ah,già.E questa ti pareva un'emergenza tale da farmi prendere un colpo?"
"Certo che sì,sentivo la tua ansia fin dal portone! Ehi,vieni qui!"

Mi stringe dalle spalle e mi fa voltare verso di lui.

"Tesoro,stai calma,è solo una conferenza stampa."
"Sì,per te che ne hai fatte centinaia sicuramente,ma per me è la prima,e spero anche l'ultima.Non sono abituata a parlare davanti ai giornalisti e alle telecamere,né tantomeno alla presenza del Ministro.Me la sto facendo sotto!"
"Sediamoci.Allora,devi solo evitare di guardare le telecamere e parlare fissando un punto indefinito in fondo alla sala.Quando poi ti fanno domande guardi la singola persona e fai finta che sia una tua amica."
"E se mi mettono in difficoltà?"
"Ma quando mai! Non è un esame,vogliono solo sapere come avete lavorato e qual è l'obiettivo,e nessuno meglio di te può dirglielo.Respira profondamente.Ora va meglio?"
"Mmm,un po'."
"E poi siamo finiti sui giornali più di una volta,tu pure con Franz,hai superato gli insulti delle fans e gli incontri imbarazzanti con loro e addirittura le velate minacce di mia madre dopo poco che stavamo insieme,e adesso hai paura di quattro giornalisti e un Ministro?"
"Sono episodi così lontani..."
"Veramente su Chi siamo stati pubblicati fino alla scorsa settimana fuori dal cinema,io avevo pure gli occhiali a giorno,porca miseria! E ti ricordo che quella stessa sera in pizzeria ci hanno anche fermato delle fans."
"Non sono del tutto rimbecillita,lo so.Non fare il pignolo,ora!"
"Non è per questo,te lo dico per farti capire come queste cose che tempo fa ti mettevano in agitazione oggi le hai superate e ti sei abituata.Ti ricordi la scenata pazzesca che hai fatto quando ti fermarono le fans all'aeroporto la prima volta? Ore senza parlarci...Ma come hai affrontato quelle passeranno anche queste due orette al Municipio.Tu oggi sei bellissima e sei forte.Vai lì e dimostra quanto vali per tutte le donne che ora stanno soffrendo e hanno bisogno del vostro aiuto.Io ti amo e sono fiero di te e di avere partecipato a questa bella iniziativa."

Mi dà un bacio in fronte e poi sulle labbra.

"Adesso mi sa che devi ripassare il rossetto."
"Sì,direi che è necessario."
"Io invece vado a pulirmi.Ti aspetto di là,non metterci tanto o facciamo tardi."
"Va bene."

Lo guardo allontanarsi lungo il corridoio,bellissimo con i pantaloni neri e il suo amato maglioncino grigio perla,e mi sento una stretta al cuore.Mi ha detto parole stupende,e io presa dalla mia ansia non l'ho neanche ringraziato.Anzi,credo di essere stata anche un po' scorbutica.
Mi rendo conto ora più che mai che lui in questi quasi due mesi ce l'ha messa tutta per far funzionare di nuovo la nostra relazione,e forse in parte i maggiori ostacoli li ha incontrati proprio in me.Io che non mi sono lasciata andare fino in fondo,io che non ho mai fatto un passo avanti per eccessiva paura di beccare un altro fosso,io che non ho soffiato via davvero tutta la polvere annidatasi sul mio cuore.Io sempre irrisolta,che forse semplicemente non merito tutto l'amore che quest'uomo meraviglioso nutre per me.

Allora finalmente tutto mi appare chiaro,a due giorni dal ritorno a Siviglia:devo lasciare quel documento intonso sulla scrivania e le chiavi di un cuore che non merita più dolore sotto lo zerbino,pronte all'uso di un'inquilina più quieta.
Deve cessare il tempo delle emergenze d'amore,e solo io posso fare in modo che ciò accada.


Ciao a tutte!
Innanzitutto mi scuso se ho urtato la sensibilità di qualcuna trattando un argomento delicato come quello della violenza sulle donne,ho cercato di farlo soltanto sullo sfondo e con la massima delicatezza,ma sono del parere che parlarne sia molto importante.
Fatta questa doverosa (e forse un po' noiosa) premessa,passiamo alla nostra storia:Felicia è in un momento difficile e di dilemmi interiori,cosa avrà deciso secondo voi?
Buona conclusione di domenica!❤
MissR.

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