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"La colazione è servita, votre majesté" annuncia una cameriera, poggiando il vassoio d'oro massiccio con la mia colazione. Cioccolata calda, latte e caffè, profiteroles, canelès Bordeaux e brioche. I miei dolci preferiti.

"Il re non è presente stamani per la colazione?" chiedo.

"Non oggi, votre majesté" mi risponde con un sospiro.

Che vorrà dire? Forse è già andato a caccia. Certo il nostro matrimonio non sta andando come sperato e il fatto che il re non passi molto tempo con me di sicuro non aiuta. Tutto è incerto, almeno fino a quando non avremo un figlio. Un erede.

Ricaccio le lacrime al pensiero di un'umiliazione così grande e ingoio a forza un sorso di latte. Perfino le tartine mi sembrano meno invitanti di prima.

La donna è in piedi dietro di me, in silenzio.

"Potete ritirarvi". Ciò che voglio è restare da sola.

"Non posso" risponde con un altro sospiro.

Già, le sciocche regole di Versaille. La pedante etichetta di corte.

"Non ho fame. Portate via" concludo dopo un po'.

"Almeno finite il vostro latte. Non potete prendere le medicine altrimenti."

"Non ho fame" insisto.

"Oh, coraggio, Mary..." dice la donna con voce melliflua.

"Mary?" scatto "Non conosco nessuna Mary!"

"Ne sei sicura?" mi chiede la donna. E' davanti a me ora.

"Come osate! Certo che ne sono sicura" dico in preda ad un'agitazione sempre più profonda "Io sono la delfina di Francia, io sono la regina. Io sono Maria Antonietta!" 

Red as Blood, Red as WineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora