Abigail

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Il trillo della sveglia interrompe il mio sonno beato. Mi stiracchio tra le lenzuola sorridendo al pensiero di ciò che è accaduto solo poche ore prima.

Non vedo l'ora di rivedere Cameron. Chissà se anche lui starà pensando la stessa cosa. È stata solo un'avventura? Ma no, certo che no. Cameron è sincero. Appena ci incontreremo mi sorriderà come al solito illuminandomi la giornata, poi si siederà vicino a me e a Mary-A e ... aspetta, ma dov'è lei? Balzo a sedere, Mary non è nel suo letto. Le lenzuola sono gettate di lato e sono fredde, ma le sue scarpe e la divisa sono al solito posto, non può essere uscita. E in ogni caso non uscirebbe senza di me.

"Mary-A?" chiamo, e intanto mi fiondo verso la porta chiusa del bagno cercando di aprirla. Qualcosa la blocca. Spingo, ma senza successo.

Sembra la scena di un film che ho già visto.

"Mary-A!" grido terrorizzata mentre spingo la porta che a fatica si apre. Mary-A è a terra, immobile, era il suo corpo che bloccava la porta. Il suo viso è terreo. Il frammento di vetro sporco di sangue rotolato sotto il lavello sembra quello di una boccetta di profumo, probabilmente è sfuggita ai controlli. Sul pavimento bianco la pozza vermiglia del suo sangue si sta lentamente allargando. Urlo con tutto il fiato che ho in gola e la stringo a me, cullandola e gridando il suo nome.

Quando arrivano gli infermieri io non voglio lasciarla.

"Sta dormendo" dico in preda al delirio "Quando si sveglierà è me che vuole vedere."

"Abigail" mi dice un giovane medico "devi lasciarla a noi ora, siamo qui per aiutarla."

Poi si rivolge ad altri due infermieri che sono appena entrati nella stanza "Datele un calmante e portatela via di qui." Mentre sento l'ago penetrare nel braccio e il torpore avvolgermi, un'idea, dolorosa come una lama nello stomaco, mi invade la mente: sono io la causa della sua morte, io l'ho uccisa.

Red as Blood, Red as WineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora