"Abigail" la chiamo sottovoce, facendo capolino dalla porta. I suoi capelli sono come una lampadina nel buio della stanza.
"Cameron! Che fai?" mi risponde sottovoce. E' nello stesso letto di Mary-A, la tiene abbracciata cercando di cullare il suo sonno agitato.
"Vieni" insisto.
"Ma cosa..."
"Vieni e basta. Abbiamo poco tempo" taglio corto.
Abigail sembra esitare e guarda più volte la sua amica.
"Abigail..." la chiama con voce impastata Mary-A.
"Torno subito, continua a dormire" risponde rassicurante lei.
Si alza con cautela e resta per un po' vicina all'amica che ha ripreso a dormire, poi afferra le scarpe e in punta di piedi mi si avvicina. La prendo per mano e richiudo la porta senza fare il minimo rumore. Abigail poggia l'orecchio sullo porta per qualche istante. Silenzio. Le stringo più forte la mano e le faccio cenno di seguirmi. Ci muoviamo velocemente lungo i corridoi semibui, fino alla mia stanza. Abigail mi guarda interrogativa mentre le faccio cenno di tacere. La mia stanza è ancora più buia dei corridoi, ma la conosco bene e quindi so come muovermi. Abigail si mette dietro di me. Il mio compagno di stanza russa quieto, mentre io mi avvio alla finestra e la apro sollevandola piano. I lunghi rami di un tiglio sembrano venirci incontro.
"Aggrappati al ramo di quest'albero e scendi. Passeremo dal retro per arrivare in città."
"Tu sei pazzo, come pensi che...." bisbiglia.
"Non mi hai detto che da bambina ti divertivi ad arrampicarti sugli alberi del parco, mentre tuo padre rischiava l'infarto?"
"Sì, ma..."
"Beh, certe cose non si dimenticano, è come per la bicicletta, una volta imparato ad andarci ci saprai andare per sempre!"
Abigail sospira "Sognavo un principe sul cavallo bianco e ora mi ritrovo a penzolare da un ramo!"
La sua voce è divertita. "Credevo volessi portarmi nella stanza del pianoforte."
"No, intendevo fuori" concludo porgendole un giubbino. "E' mio, devi accontentarti."
"E se ci beccano?"
"Stasera manca la Capo Reparto, quindi salterà un turno di sorveglianza."
Lei sembra titubante.
"Non hai nostalgia del mondo fuori di qui?" incalzo.
Abigail si mordicchia il labbro. "Solo un'ora" mormora guardandomi fisso in viso.
"Solo un'ora. Promesso" le dico portandomi la mano sul cuore.
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Red as Blood, Red as Wine
General FictionAbigail ha sedici anni, una madre assente, un padre freddo e distaccato, un amico molto particolare e una lametta con cui si ferisce spesso per scappare da una vita che odia. Cameron ha diciotto anni, una madre che l'ha abbandonato, un lavoro che od...