CAPITOLO 60

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( Elisa )

Il contatto con il suo corpo mi provoca un turbinio di emozioni, che credevo sepolte ormai da tanto tempo.
Perché mi fa questo strano effetto?
Infondo non lo conosco nemmeno, Andrea per me è un perfetto sconosciuto, eppure la sua vicinanza mi blocca quasi il respiro.

" Perdonami... " mi sussurra, spostandosi.

Sembra a disagio quanto me, si allontana di qualche centimetro, e non posso che essergli grata per questo.

Ancora qualche secondo vicini e sarei andata a fuoco 😅

Gli prendo la stampella che aveva lasciato accanto al lavandino, e cerco freneticamente un asciugamano perché si copra.

( Ok, direte voi, tanto è buio, non lo puoi vedere...ma sapete com'è ...ho molta immaginazione 😏 )

" Vieni, c'è la fai a camminare? Ti sei fatto male?" gli chiedo, cercando di calmare il mio respiro, che a causa di quel contatto, era diventato piuttosto irregolare.

" Si si, la stampella per fortuna aiuta molto" dice e piano piano, attaccandosi al mio braccio, si siede sul suo letto.

" Ti ho preparato qualcosa da mangiare, ti va di venire di là o preferisci che te lo porti qui?" gli chiedo, ancora imbarazzata per quello che era appena successo.

" Vorrei restare qui, e poi non ho fame" mi dice, sospirando.

" Te lo porto lo stesso, poi fa quello che vuoi, ok? " non vedo l'ora di uscire da li, mi sento mancare il respiro.

Faccio per andarmene, ma lui mi blocca.

" Grazie per tutto quello che stai facendo, non sei tenuta a farlo, e francamente non capisco perché ti preoccupi tanto per me? Sono una persona sgradevole e maleducata, ti ho trattata male fin dall'inizio, eppure continui ad aiutarmi " mi dice Andrea.

Non capisco se il suo voglia essere una specie di complimento, una domanda o cos'altro...

" Lo faccio per la signora Grazia, gliel'ho promesso " dico, abbassando lo sguardo.

Non so che dire, anche perché con tutta onesta', un valido motivo non c'è.

" Sono preoccupato per lei. Credi che starà meglio?" mi domanda.

Accidenti, non desidero altro che uscire da qui....perché tutte queste domande? Sei diventato improvvisamente un chiacchierone?
Penso, accaldata come fossimo in piena estate 😓

" Lo spero tanto " rispondo, sbrigativa.

Esco...finalmente!
Vado in cucina e mi sciaquo il viso con dell'acqua fredda, e mi affretto a portargli il pranzo.

Quando torno nella sua camera, lo trovo nuovamente al piano.
È talmente immerso nella sua musica, che non mi sente nemmeno entrare.

Appoggio il vassoio sul letto, e mi trattengo lì, catturata da quella melodia.
Non suonava il piano.
Lo accarezzava.
Le sue mani sfioravano quei tasti, creando una magia ad ogni singola nota.
Non sapevo che lavoro facesse prima del suo incidente, ma se qualcuno mi avesse detto che era stato un musicista, non mi sarei stupita.
C'era solamente una persona al mondo, in grado di sapermi emozionare così tanto ....e quella persona era Alessio, ovviamente.

La sua maniera di entrare in quel magico mondo che è la musica, escludendosi da tutto e tutti, era lo stesso identico modo di Alessio.
Si immergeva nella musica, scordandosi del mondo intero, e quella era una delle cose che amavo di più in lui, faceva capire quanto amava il suo lavoro.

" IL MIO RIFUGIO DAI GUAI "{#Wattys 2016 }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora