CAPITOLO 83

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( Alessio)

Quant'è bella la mia Elisa, così fragile, e indifesa.
Sembra serena, mentre dorme.
Una curva simile ad un sorriso, spunta sulle sue labbra.
Sembra quasi sentire la mia presenza.

Le accarezzo i capelli, delicatamente, non voglio svegliarla, sinceramente non saprei come potrebbe reagire in questo momento, ed io non saprei nemmeno cosa dirle.
Preferisco restare qui in silenzio a guardarla, a tenerle la mano, e domani, quando uscirà da questo posto, le parlerò.

Prendo una sedia, e l'avvicino al suo letto, sedendomi proprio accanto a lei.

" Non sai quanto mi sei mancata amore mio. Scusami se ti ho fatto soffrire, se a causa mia hai versato tante lacrime, perdonami per tutto se puoi. Non ho mai smesso di amarti, anche se la memoria mi aveva abbandonato, inconsapevolmente, il mio cuore non ha mai smesso di battere per te " le sussurro queste parole, continuando a stringere la sua mano, e ho come l'impressione che Elisa capisca tutto ciò che le sto dicendo.

" Ti amo Elisa, non immagini quanto, e spero che tu possa perdonarmi, il mio unico desiderio, è tornare insieme a te, tu, ed io e il nostro bambino" continuo sempre a voce bassissima.
Le lascio un tenero bacio sulla fronte, e me ne vado, appena sento un rumore in corridoio.

" A domani piccola mia " le dico, dandole un'ultima occhiata.

Mi si spezza il cuore a lasciarla qui, ma al tempo stesso, sono sollevato.
Ora so che ne Elisa, ne il nostro bambino correranno più nessun pericolo.
Senza Emma tutto sarà diverso.
E se le cose andranno come spero, ogni cosa tra noi, tornerà come prima.

Appena faccio ritorno in albergo, trovo il mio Alex, nel suo lettino che dorme sereno.
Riccardo era stato davvero gentilissimo ad occuparsi di tutto.
E poi, se ci penso, gli devo la vita.

Qualcuno bussa alla mia porta.
È proprio Riccardo.
Ha la faccia preoccupata.

" Riccardo, ti ringrazio per esserti occupato di Alex, sei stato un vero amico " gli dico, stringendogli la mano.

" Tuo figlio è un tesoro, e mi fa piacere rendermi utile. Ma dimmi, hai parlato con Elisa?" mi chiede.
Sembra stranamente ansioso, ma forse è solo una mia impressione.

" Sono andato da lei, ma stava già dormendo, non ho potuto parlarle " gli racconto.

" Quindi non le hai detto che hai recuperato la memoria?" mi chiede.

" No, ancora non sa niente, ma domani, non appena la dimetteranno dall'ospedale, parlerò con lei " gli confido.

Noto curiosamente, che il suo viso, cambia espressione.
Sembra seriamente preoccupato e nervoso.
Ma ovviamente, non ci faccio troppo caso, lo saluto, ringraziandolo per tutto e me ne vado a letto, distrutto, dopo questa giornata estremamente pesante.

♥ ♥ ♥ ♥ Il giorno seguente...

( Elisa )

Che strana sensazione.
Stanotte devo aver sognato Alessio.
Mi è sembrato tutto così reale.
Era qui, in questa stanza e mi stava accarezzando.
Ho sentito la sua voce, dei sussurri appena accennati, ma non ho capito ciò che mi diceva.

😞 è talmente grande la voglia di poterlo rivedere, che lo sogno persino la notte.

Ecco arrivare il dottore, accompagnato dalla solita infermiera, che ormai mi aveva presa in simpatia.

" IL MIO RIFUGIO DAI GUAI "{#Wattys 2016 }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora