CAPITOLO 58

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( Elisa )

Sono in ansia, lo ammetto.
Ho la strana sensazione che questo lavoro sarà più complicato di quanto pensassi.
La signora Grazia, mi conduce nella camera di Andrea, spiegandomi quello che avrei dovuto fare per lui, dato che la sua disabilità, gli impediva di essere autonomo.
La prima cosa che noto appena entro nella stanza è il buio che l'avvolge, solo un piccolo spiraglio di luce, filtra dalle tapparelle abbassate, illuminando il pianoforte accanto alla finestra.
Intravedo a mala pena la figura di un ragazzo, seduto al piano.

" Andrea, è arrivata la ragazza di cui ti parlavo, si occuperà di te, per un po', fino a quando non mi sentirò meglio, ti va di conoscerla? " dice la donna, con tono pacato.

" Voglio stare solo, adesso, non ho voglia di conoscere nessuno! " risponde il ragazzo.

La sua voce mi provoca un brivido, quasi mi sento mancare le forze...
Così famigliare...da ricordarmi Alessio😢

" Andrea non essere maleducato, la signorina Elisa è venuta qui per fare la tua conoscenza, dovreste fare amicizia, dal momento che d'ora in poi passerai molto tempo con lei " lo rimprovera.

" Te lo ripeto, non voglio fare amicizia con nessuno, lasciami solo, voglio suonare " risponde in malo modo.

Se è questo quello che mi aspetta ...buona fortuna Elisa ...😑 ne avrò bisogno.

" Cara, ti lascio un po' sola con Andrea  così comincerete a conoscervi" mi dice la signora Grazia.

"  Cosa? Non credo sia opportuno, non mi sembra il momento adatto, da quello che ho capito vuole stare solo " dico, imbarazzata.

" È testardo come sempre, ma ha un cuore d'oro, vedrai che riuscirete ad andare d'accordo, con un po' di pazienza, prima lo farete e meglio sarà Elisa, te l'ho detto, sono molto malata, dovrò assentarmi spesso da casa, per svariate visite e non so per quanto tempo dovrò farlo " mi dice.

Annuisco, rassegnata.
Resto sola, in questa camera buia, in sua compagnia.
Non mi sono mai sentita tanto a disagio in vita mia.
Dovrei tentare una conversazione, o restarmene buona e zitta in disparte?

Andrea, è curvo sul suo piano, le sue mani accarezzano quei tasti sapientemente, suonando una dolce melodia.
È talmente immerso nella sua musica, che pare non curarsi della mia presenza.

Mi siedo sul letto, e resto per un po' in silenzio ad ascoltarlo.
Per qualche frazione di secondo, quella musica mi fa tornare ai vecchi tempi.
Per assurdo, questo ragazzo, non ha solamente la voce identica a quella di Alessio, ma anche il suo stesso talento e passione per la musica.

" Sei davvero bravo, posso farti i miei complimenti?" azzardo un apprezzamento, che mi sembra carino.
Peccato non sembri gradire.
Continua a suonare,  senza rispondendere.

Provo ad avvicinarmi, e quando gli sono accanto, allungo la mano per presentarmi.

" Sono Elisa, e mi auguro riusciremo ad andare d'accordo, perché non mi parli un po' di te?" credo di essermi spinta un po' troppo in là 😕

Smette di colpo di suonare, si volta verso di me, ma riesco ad intravedere appena il suo viso, per via della stanza troppo buia.
Sarei curiosa di vedere il suo aspetto ...

" So come ti chiami, non sono sordo! E comunque rassegnati, non sono in vena di fare amicizia!" mi risponde, con tono aspro.

Resto con la mano sospesa in aria, dato che lui non ha nessuna intenzione di stringermela.

" IL MIO RIFUGIO DAI GUAI "{#Wattys 2016 }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora