CAPITOLO 7

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Metto le cuffiette e parte la canzone dei The Kolors.
L'avevo sempre trovata struggente e bellissima allo stesso tempo.
Parlava di un grande amore , di una persona che non c'era più , esattamente come mia madre.
In questi momenti mi mancava ancora di più , avrei avuto bisogno di lei , che con una carezza e uno dei suoi sorrisi dolci e rassicuranti , mi faceva passare tutte le paranoie di una quindicenne.

Provavo una tale rabbia dopo il modo in cui ero stata trattata , da quella strega.
Se solo avessi potuto , l'avrei picchiata. Ma come si permetteva di offendermi in quel modo?!

Se solo avessi avuto qualche anno di più , me ne sarei andata da quell'inferno.
Non c'era più nessuno a salvarmi , nemmeno più la musica dei Dearjack
Se l'avessi ancora ascoltata mi sarebbe venuto in mente l'arroganza di quel tipo.

Dovevo farcela da sola. Dovevo essere forte , come diceva sempre la mamma.
Lei lo era davvero tanto.
Dopo l'abbandono di mio padre , l'avevo vista rialzarsi dal fondo con una forza incredibile.
Vorrei avere anche solo la metà della sua forza.

E invece mi sentivo così piccola e debole difronte alle difficoltà della vita. L'unica cosa che riusciva a darmi forza era la mia passione per loro , per i Dear e ora che non potevo più credere neanche in quello , stava diventando sempre più difficile trovare uno scopo per cui vivere.

Mi sentivo sola , nonostante avessi mia sorella che mi adorava e dei nuovi amici.
Improvvisamente mi sembrava che il mondo mi stesse crollando addosso.
Forse stavo elaborando ora il lutto per mia madre.
Quello che era certo è che provavo una gran rabbia per tutto.

Chiusi gli occhi e lasciai scivolare le lacrime sul mio viso.
♥♥♥♥

Quando guardai l'ora erano già le nove di sera.
Devo essermi addormentata.... penso sbadigliando.
Nessuno era venuto ad avvertirmi che la cena era pronta , probabilmente mio padre non era ancora ritornato a casa e quella stronza della mia matrigna era uscita con chissà chi!

Mi infilo le scarpe e decido di uscire.
Mi sarei andata a comprare una pizza da qualche parte.
Molto meglio mangiare da sola che in compagnia di quella vipera.

Esco di casa , prendendo il mio zainetto e proprio lì davanti , trovo un ragazzo seduto su una moto.
Subito faccio fatica a riconoscerlo , perché la strada era poco illuminata. Poi guardando meglio vedo che era Alessio Bernabei!

Ma quanto era bello , in sella alla sua moto!? Indossava una maglietta nera , il giubbotto di pelle e i jeans neri strappati

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Ma quanto era bello , in sella alla sua moto!?
Indossava una maglietta nera , il giubbotto di pelle e i jeans neri strappati.
Quanto era sexi e quanto sapeva d'esserlo.

Ricordo immediatamente che era lì perché doveva uscire con mia sorella.

Purtroppo anche lui s'accorge di me.

" IL MIO RIFUGIO DAI GUAI "{#Wattys 2016 }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora