CAPITOLO 72

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( Elisa )

Sono settimane che va avanti questa storia, ormai sto cominciando a perdere le speranze.
Io e Riccardo, siamo stati ovunque.
Abbiamo girato tutta Roma, senza ottenere alcun risultato.
Di mia sorella Emma e di mio figlio, non c'è traccia.
Non so davvero più cosa pensare.
Il destino mi ha già portato via troppe persone.
Mia madre, Alessio... e ora anche
mio figlio.
Non posso accettarlo.
È davvero troppo.

Mi trovo nella stanza di un motel, alla periferia di Roma.
Era rimasto l'ultimo tentativo, dopo aver setacciato ogni angolo della città, persino i posti più impensabili, come dormitori per immigrati e conventi.

Troppo stanca per tornare a casa, Riccardo ed io, decidiamo di fermarci,in questo posto, per la notte.
Ora non è qui con me, non mi ha detto dove andava, ma preferisco di gran lunga,così.

Che ora non sia qui, è un bene.
Voglio starmene per conto mio.
Anche se Richy, è il ragazzo più dolce del mondo, e in questo periodo, mi è stato vicino, più di chiunque altro, se ora fosse qua, m'impedirebbe di fare quello che ormai ho deciso.

Apro la mia borsetta, ci rovisto dentro e trovo una bottiglietta di sonnifero, compresse che ormai da tempo, usavo per addormentarmi.
La stringo tra le mani, e penso seriamente di farlo.
Non posso più vivere così, non avrebbe senso, senza il mio bambino.
Voglio morire... 😑

Con le mani che mi tremano apro la confezione e butto giù tutto d'un fiato metà barattolino di pasticche, aiutata da un bel po' d'acqua.

L'effetto non tarda ad arrivare.
Mi si chiudono gli occhi e mi gira la testa, non mi reggo in piedi ...

Sento una porta spalancarsi e una voce familiare, che mi chiama, ma vedo sfocato, non distinguo niente.

{ Era Riccardo, che stava tornando proprio in quel momento, dalla polizia, dove forse, c'erano novità in arrivo.}

" Eli ...che hai fatto?" esclama, sorreggendola.
Guarda il barattolino di sonnifero.

" Cazzo,no ...perché lo hai fatto?" si mette le mani nei capelli.

Le solleva la testa e cerca di tenerla in piedi e farla camminare.
Elisa è ancora per poco, coscente, ma gli occhi le si chiudono e la voglia di dormire e lasciarsi prendere da un lungo sonno è troppo forte.

" Ti prego Elisa, non chiudere gli occhi, resta sveglia, non devi dormire ...ora chiamo l'ambulanza " le dice Riccardo.

" Voglio morire ...Voglio morire!" ripete Elisa.

" No Eli, no ...fallo per me, ti prego, non tutte le speranze sono perse, ho appena parlato con il capo della polizia, ci sono novità " le dice, per tenerla sveglia.

Il dottore impiega solo pochi minuti ad arrivare, essendo proprio alloggiato nel hotel.

" Dottore, grazie per essere venuto subito, ha preso quasi tutti questi sonniferi " gli spiega Riccardo, sempre più preoccupato.

Il dottore riesce a far vomitare Elisa giusto in tempo, prima che quella droga facesse il suo effetto micidiale.
Subito dopo, le da una medicina, che l'aiuta a riprendersi e ordina a Riccardo, di tenerla sotto controllo e in assoluto riposo.

" Sarà fatto dottore, ancora grazie, non so davvero come ringraziarla, ho preso uno spavento terribile, ho pensato il peggio..." confessa il ragazzo.

" IL MIO RIFUGIO DAI GUAI "{#Wattys 2016 }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora