CAPITOLO 81

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( Alessio )

Quando vado ad aprire, mi trovo davanti un ragazzo che non avevo mai visto prima.

" Alessio? Alessio Bernabei? " mi chiede, imbarazzato.

" Si sono io... ci conosciamo?" gli chiedo, stando ben attento a non dire cose che potrebbero innervosire quella pazza.

" Sono qui per parlarti di Elisa!" mi dice, sbirciando dentro la stanza con lo sguardo.
Vedo Emma scattare in piedi e avvicinarsi alla porta, senza nascondere la pistola, anzi, tenendola ben in vista, e puntata su entrambi.

" Ancora tu! Sapevo che mi avresti dato altri guai, avrei dovuto ucciderti molto prima " dice Emma.

" Emma ti prego, che vuoi fare? " dico spaventato.

" Uccidere entrambi magari! " mi dice.

Prende il ragazzo per la maglietta e lo trascina dentro la camera, sempre sotto la minaccia della sua pistola.

" Volevi fregarmi eh? Ma come vedi sono più furba di te! " dice Emma sempre allo sconosciuto.

" Ancora per poco..." dice e non fa in tempo ad aggiungere altro, che due poliziotti armati, fino ai denti, le arrivano alle spalle.
La circondano.

" Emma Ferrante alza le mani sopra la testa e butta la pistola! "

Lei sussulta, spaventata, perché proprio non se lo aspettava un finale come questo.

Ma al contrario di ciò che le ordinano di fare i poliziotti, Emma tiene ben impugnata la pistola tra le mani.

" Butta la pistola! " le ripetono.

Il piccolo Alex, che aveva involontariamente assistito a tutto, piange stretto a me.

" Portalo via Alessio, ci penso io a lei! " mi dice il ragazzo.

" Fa come ti diciamo e non ti succederà niente, butta la pistola " le ripetono per la terza volta gli agenti, senza successo.

La vedo portarsi la pistola al petto e intuisco immediatamente le sue intenzioni.

" Non farlo Emma! " urlo cercando di buttarmi su di lei per strapparle la pistola, ma lei, ha ormai già deciso il suo destino...
Preme il grilletto e spara.
Un colpo solo verso il cuore, sicuro, freddo, senza alcuna esitazione.

Si accascia a terra, mentre i poliziotti la soccorrono.
Lascio Alex nelle mani di quel ragazzo, per qualche secondo.

Le prendo la mano e le sposto i capelli dalla fronte.
La sua maglietta è sporca di sangue, e lei respira a fatica.

" Emma, perché lo hai fatto? " le dico.
Mi stupisco persino di me stesso, nello scoprire di provare compassione
per lei.

" Non voglio vivere in prigione, lontana da te e da nostro figlio " mi dice con quel poco di voce che ormai le resta.

Uno degli agenti chiama l'ambulanza, ma per lei, credo sia ormai
troppo tardi.

" Ale...Alessio... " dice frammentato.

" Non parlare, sta arrivando l'ambulanza " le dico, stringendo la sua mano.

" Prima di andarmene... Voglio dirti una cosa... " fa una pausa per prendere respiro.

" Ti ho sempre amato... e non smetterò mai di farlo... " una lacrime scivola dai suoi occhi lungo il viso.
Esala l'ultimo respiro e chiude gli occhi, questa volta per sempre.

" IL MIO RIFUGIO DAI GUAI "{#Wattys 2016 }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora