capitolo 9

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La bestia era fuori dalla stanza della giovane prigioniera.
Era infuriata, fuori di se.
Come aveva osato quella mocciosa mancare al suo appuntamento.
Si era sentito umiliato.
Lui, che aveva aspettato per ben un'ora che quella ingrata lo degnasse della sua presenza.
Quasi rimpianse di averle concesso una camera e per un attimo pensò di rinchiuderla di nuovo nella sua cella buia sulla torre Nord.
Un ringhio brutale gli squassò il petto.
Lumière ben sapeva che quando il padrone era così irato voleva essere lasciato in pace ma temeva ancor di più per la sorte di quella povera ospite chiusa in stanza.
<< Padrone >> balbettò << Forse è il caso che parli io con lei >>
La Bestia ringhiò di nuovo e il candeliere si zittì.
<< Cenerà con me >> ruggì << che lei lo voglia o no >> e poi iniziò a tempestare la porta di pugni.
<< Con gentilezza >> lo rimproverò Mrs Brick << quella ragazza ha perso il padre da poco ed è rimasta prigioniera in questo castello stregato, pensi a come si sentirà adesso >>
Alla belva poco importava di ciò provava quella fanciulla.
Lo aveva sfidato, avevo preso il posto del padre dimostrando di avere fegato ed ora si ostinava a rimanere chiusa in camera come se fosse terribilmente offesa.
L'avrebbe pagata cara.
Nessuno mancava di rispetto al principe, nemmeno se di lui era ormai rimasto solo il ricordo.
Detestava il suo aspetto.
Brutto, rozzo come la sua anima.
Era nero.
Era cattivo.
E prima anche dannatamente solo.
Gentilezza, eh?
Lui non conosceva questa parola. Era un animale selvatico chiuso in gabbia e come tale si comportava.
Ma forse era arrivato il momento di un cambiamento nella sua vita. E forse quella ragazza era proprio colei che stava aspettando.
Contro ogni ragione, decise di dare ascolto a Mrs Brick e si calmò.
Lumière sorrise contento e disse animato da nuovo entusiasmo << Ecco, proprio così. Gentilezza, mantenga la testa dritta, non si curvi e faccia un bel sorriso >>
Le bestia provò ad ascoltarlo ma ciò che uscì dalle sue labbra fu un grugnito e una smorfia

 Gentilezza, mantenga la testa dritta, non si curvi e faccia un bel sorriso >> Le bestia provò ad ascoltarlo ma ciò che uscì dalle sue labbra fu un grugnito e una smorfia

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Non sorrideva da due anni ormai e non aveva più avuto motivo di farlo.
<< Oh no >> disse Tockins scuotendo il volto legnoso e subito il ghigno scomparve dal suo volto.
Si sentì uno stupido.
Stava cercando di far uscire ciò che un tempo c'era in lui, pur sapendo che oramai esso era morto per sempre.
<< Forza, bussi con delicatezza >> lo spronò Lumière dando un colpetto a Tockins e imitando il gesto.
La zampa della Bestia si chiuse nuovamente in un pugno e colpì un'altra volta la porta della camera della fanciulla.
Sperò per lei stessa che rispondesse.
Belle aveva appena finito di legare tra di loro tutte le lenzuola e le tende possibili per creare una lunga fune dal quale calarsi dalla finestra, quando un colpo secco acheggiò nella stanza.
Era lui, se lo sentiva.
La fanciulla si aspettava di sentire ringhi infuriati e urla rabbiose ma invece si stupì della delicatezza di quel colpo.
Ed ora? Avrebbe dovuto rispondere per non dare sospetti a nessuno.
<< Sì...? >> chiese con voce tremante.
Al di fuori della porta Lumière, Mrs Brick e Tockins parvero acquistare vent'anni di vita.
La Bestia si irrigidì del tutto impreparato.
<< Avanti parli, con calma >> lo incoraggiò Mrs Brick e di nuovo la belva fece un lungo respiro e disse a colei che si rifugiava dietro la porta << gradirei cenare con lei >>
Belle rimase a bocca aperta.
Lei cenare con quel mostro che la teneva progioniera come un topo in gabbia?
<< Beh, io no! >> esclamò disgustata.
Presto, molto presto sarebbe andata via.
La Bestia ruggì inferocita e lanciò a Lumière un'occhiata omicida.
Il maître si nascose dietro l'amico orologio e squittì impaurito << Faccia un'altra prova >>
Era stato appena rifiutato da una donna. Era la prima volta che accadeva, un tempo a corte molte nobildonne avrebbero ucciso per essere al posto di quella ragazza e lei lo rifiutava.
Non avrebbe fatto nessuna altra prova.
<< Venga subito a cena... >> sputò adirato.
<< Altrimenti? >> si sentì ribattere.
Doveva ammettere che quella fanciulla aveva fegato a sfidarlo.
Chiunque avrebbe ubidito all'istante senza battere ciglio.
Non era uno stupido gioco.
Presto se ne sarebbe resa conto anche lei.
<< Faccia che vuole >> urlò e per un attimo la Bestia che era prese del tutto il sopravvento sull'uomo << ma se non cenerà con me, allora non cenerà affatto >> ruggì aggredendo la porta con gli artigli e andando via più collerico che mai.
Belle aveva il cuore a mille e solo in quel momento comprese il pericolo che correva stando in quel castello.
Rischiava di essere aggredita in qualsiasi momento.
Cominciò a calare velocemente la fune improvvisata giù dalla finestra quando un altro picchettare alla porta la sorprese di nuovo.
Era già tornato? Cosa voleva ancora da lei quella bestia inferocita?
<< Cara? Posso entrare? Sono io, Mrs Brick >> chiese la teiera facendo capolino sul suo carrello da colazione insieme a Lumière, Chicco, Tockins e uno strano spolverino dal corpo di cigno.
Tutti videro perfettamente cosa stava cercando di fare la giovane ma finsero indifferenza.
Si fidavano del suo buon cuore e speravano ardentemente che lei fosse quella giusta, colei che avrebbe sciolto il gelido cuore del loro padrone.
<< Cosa posso fare per voi? >> disse Belle rimanendo immobile e a disagio.
<< Perchè non volete cenare con lui? >> domandò Tockins.
<< Perchè è un essere spregevole. Avete visto cosa ha fatto a mio padre? E a me? >> sbottò la fanciulla come se fosse ovvio.
<< Il padrone non è cattivo come sembra >> iniziò Mrs Brick con la dolcezza e la pazienza di una vera madre.
Loro lo conoscevano bene ma Belle vedeva in lui solo una crudele Bestia senza cuore.
<< Non lo dimostra >> disse lei incrociando le braccia al petto.
<< Perchè voi non gli date una possibilità >> intervenne Lumière facendo un passo avanti.
Belle non riusciva a credere a se stessa eppure iniziava a provare una punta di rimorso.
Era stata troppo affrettata nel giudicarlo? Dopotutto era stato gentile all'inizio ed era cambiato solo dopo che lei si era dimostrata scortese.
Sbuffò squotendo la testa.
No.
Non doveva niente a quella creatura dall'animo nero.
Tockins sospirò come se avesse già previsto tutto e Lumière prese sotto braccio lo strano essere simile a un cigno << Andiamo a chiamare il cuoco Spolverina. La nostra ospite sarà affamata >> e così uscirono dalla stanza lasciando Belle da sola e con mille interrogativi.

la Bella e la BestiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora