capitolo 24

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Belle arrivò in prossimità del castello il più velocemente possibile e rimase incredula ad osservare quante persone stavano correndo via da la, come se inseguite da uno spettro.
Varcò il portone inesorabilmente sfondato e deturpato e si ritrovò in mezzo a una vera e propria battaglia.
Ignorò le voci dei suoi amici, le urla dei suoi nemici e corse su per le scale.
Era certa che la Bestia si trovasse nell'Ala Ovest: era il suo rifugio.
Pregò che Gaston non l'avesse già trovata.
Doveva avvertirlo, metterlo in guardia. Salvarlo.
Arrivò in cima a quella torre, affannata e accaldata.
La milza le faceva male da morire ma strinse i denti decisa ad ignorarla.
Superò gli oggetti rotti che decoravano la stanza ed era sul punto di scostare la tenda consunta che nascondeva la rosa quando sentì uno sparo.
Qualcosa le si torse nello stomaco e la paura la fece sbiancare.
Una risata cattiva la riscosse dallo stato di shock in cui era caduta.
L'avrebbe riconosciuta ovunque.
Gaston era là.
Cosa aveva fatto?
Raggiunse il balcone da cui proveniva il rumore in due lunghe falcate.
Quell'uomo orribile stava ricaricando la pistola, pronta a sparare un altro colpo contro qualcuno che si trovava più in basso.
<< No! >> urlò Belle gettandosi su Gaston non appena vide la Bestia in bilico sul cornicione della torre di fronte con la camicia sporca di sangue.
Il colonnello totalmente impreparato alla comparsa della ragazza sussultò e l'arma gli cadde dalle mani.
Belle ne approfittò per calciarla giù dall'altezza in cui si trovavano.
Sperò che lui non fosse ferito troppo gravemente.
<< Belle >> esclamò Gaston dapprima sorpreso e poi arrabbiato << presto quel mostro sarà un brutto ricordo e noi potremmo stare insieme >> rise tentando di afferrarla.
La giovane arretrò disgustata.
L'idea che una cosa del genere potesse sul serio avverarsi le faceva venire la nausea.
<< Non sarò mai tua >> disse fissandolo negli occhi con tutto il coraggio che possedeva.
Gaston sembrava più pazzo e instabile del solito in quel momento.
Il sorriso sul volto di quell'uomo scomparve, sostituito da un ghigno di rabbia.
Si sarebbe occupato dopo di quella insolente, prima doveva portare a termine una questione più urgente << vengo a prenderti Bestia >> urlò voltandosi verso quest'ultima e correndo da lei.
<< No! Gaston! >> fece Belle in preda alla paura.
Non poteva fargli del male.
Lui era buono, lui era... Un nodo gli bloccava la gola.
Non riusciva a respirare bene.
<< Belle >> urlò la Bestia riconoscendo la sua voce.
Salì con difficoltà sulla torre di fronte a dove si trovava la ragazza e i due si guardarano come non avevano mai fatto prima d'ora.
Tra loro c'era una corrente elettrica, un filo invisibile ma indistruttibile. E capirono di voler stare ognuno al fianco dell'altro.
<< Sei tornata >> sorrise la Bestia ancora del tutto incredulo.
Allora, forse, non gli era del tutto indifferente.
Forse...
<< Ho cercato di avvisarti >> rispose la giovane portandosi una mano al petto che si alzava ed abbassava con affanno.
Avrebbe voluto sedersi per non alzarsi mai più per quanto era affaticata ma qualcosa la fece di nuovo scattare sull'attenti.
Gaston comparve alle spalle della Bestia e la colpì con un bastone proprio nel punto in cui essa era stata ferita.
Si piegò in due, pervasa da una fitta di dolore e il colonnello ne approfittò per colpirlo ancora e ancora
<< No! Ti prego, Gaston, ti prego >> lo supplicò Belle con le lacrime agli occhi, preoccupata per quella creatura come non mai.
Entrò un'altra volta nella sala dell'Ala Ovest e corse verso i due che continuavano ad azzuffarsi.
Gaston sembrava un pazzo, un diavolo fattosi uomo, incapace di pietà e di vedere le cose per come realmente stavano.
Lo voleva morto, voleva che quella creatura dall'aspetto orribile non fosse mai esistita.
Non solo aveva un vecchio stupido che si opponeva al suo matrimonio con Belle, ora anche quella cosa l'aveva conquistava per portargliela via.
Doveva ucciderlo.
La Bestia incassò colpo su colpo senza muovere un solo muscolo.
Rotolò su un fianco, quando Gaston lo colpì di nuovo con il bastone, poi tentò di alzarsi ignorando le fitte alla schiena.
Non era un mostro.
Aveva cercato di farglirlo capire in tutti i modi ma la cattiveria oscurava la mente del colonnello.
Si stufò di non reagire.
Si alzò in posizione eretta e afferrò Gaston per il collo.
Lo fece perdere giù dal dirupo.
Voleva che sentisse la morte bussargli alle porte.
Voleva vedere il terrore nei suoi occhi.
Desiderava farlo piegare in ginocchio dinanzi al suo cospetto per invocare pietà.
<< Ti prego >> boccheggiò Gaston appendendosi con le braccia, alla zampa dell'animale serrata attorno alla sua gola << Ti prego, risparmiami Bestia >>
Belle fissava la scena da un punto lontano. Il ponte che congiungeva le due torri era crollato e lei non aveva avuto modo di raggiungerli.
Vide e sentì tutto, parola per parola ma non ebbe cuore di intervenire.
Forse anche lei stava diventando crudele, ma Gaston si meritava quella fine per tutte le cattiverie che aveva commesso.
Avrebbe accettato qualsiasi cosa lui avesse deciso di fare.
Al sentirsi apostrofare così, la Bestia sgranò gli occhi, acquistando momentaneamente lucidità.
Bestia.
Sì, era una creatura malvagia.
Era.
<< Io non sono la Bestia >> sputò avvicinandosi minacciosamente all'uomo ancora appeso nel vuoto.
Se tra di loro, vi era qualcuno che poteva avere quell'epiteto, quello era proprio Gaston.
La creatura lo strinse più forte per il collo e lo gettò rudemente dietro di se.
<< Va via >> gli gridò mentre quello si alzava massaggiandosi la gola acquistando di nuovo colore al viso << Via! >> ordinò e Gaston corse lontano.
Non da quell'abominio, ma verso un piccolo oggetto di metallo che riluceva qualche metro più in basso, nel buio.
La Bestia si voltò verso Belle, che aveva uno sguardo carico di sentimento e rispetto.
Non solo si era dimostrato buono ma anche incredibilmente saggio.
Sentì una piacevole stretta allo stomaco quando lo vide sorridere con dolcezza.
<< No >> esclamò poi preoccupata mentre la Bestia si preparava a saltare da lei << È troppo lontano >>
Lui ruggì e la ignorò.
Spiccò un salto e si aggrappò con fatica ad una statua che sporgeva dove si trovava Belle.
Si issò trattenendo un gemito di dolore e quando la vide, così vicina, così bella, quasi si dimenticò di respirare.
Entrambi fecero un passo ognuno verso l'altro, sorridendosi e cercandosi.
Si erano finalmente trovati.
Un primo colpo raggiunse la Bestia ancora alle spalle.
Essa si inginocchiò trattenendo un lamento.
<< No >> disse Belle sbiancando e corse a sorreggerlo.
Gaston si trovava sul ponte dietro di loro e impugnava nuovamente la sua pistola.
<< Ti prego >> lo implorò la ragazza.
Ma il colonnello sparò un altro colpo.
La Bestia fu sbalzata in avanti e giacque immobile e supina accanto alla campana d'argento che proteggeva la sua rosa.
Una scossa di terremoto devastò il castello, il ponte crollò portandosi dietro Gaston.
Egli morì schiantandosi al suolo come un diavolo caduto dal cielo per la sua crudeltà.
E tutto tacque.

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