capitolo 13

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Belle non credeva che sarebbe mai più ritornata in quel castello, soprattutto così presto ma fu felice di non essersi allontanata troppo, soprattutto perchè il povero Phelipe sembrava particolarmente affaticato nel dover portare quella valanga di muscoli sul suo dorso.
Non appena Lumière li vide arrivare cacciò un urletto misto tra gioia e preoccupazione.
La Bestia era riuscita ad issarsi a malapena sul cavallo prima di risvenire. Aveva perso parecchio sangue.
Tockins aprì velocemente la porta e l'organo della sala ballo, un certo Mr Cadenza, se lo caricò sulla sua superficie piana e iniziò a condurlo nella sua stanza.
Poteva essere una scena ridicolmente divertente se non fosse che Belle era troppo preoccupata per lui per farci caso.
Mrs Brick accorse sul suo carrellino e Spolverina la affiancò << Oh cielo! >> esclamò non appena vide il suo padrone in quello stato << Cosa posso fare? >>
Già, che cosa poteva fare Belle in quel momento? Sapeva ben poco di cure o di medicinali...
<< Mi serve un asciugamano, un catino d'acqua calda e delle bende >> decise che avrebbe iniziato da lì.
<< Provvederò subito signorina >> disse Spolverina mentre usciva tutta affaccendata a cercare ciò che la ragazza aveva richiesto.
Belle entrò titubante della stanza della Bestia e si stupì di trovarla luminosa e bella quasi quanto la sua. Per un attimo aveva creduto di entrare in una piccola ala ovest in miniatura.
Non si soffermò più di tanto a osservare i dettagli ma si avvicinò subito al letto dove la Bestia era riversa con la schiena squarciata.
La giovane vide l'entità della ferita e fu assalita da un senso di nausea ma doveva rimanere tranquilla se avesse voluto essere utile per qualcosa.
Spolverina tornò ben presto con ciò lei che aveva chiesto e portò via Lumière che aveva cominciato a sfarfallare frasi sconnesse su lupi e sangue.
Rimase sola con Tockins, Mrs Brick e naturalmente lui, la Bestia.
Belle vide che era cosciente e ciò la rese felice perchè dimostrava che le ferite non erano molto gravi ma anche estremamente inquieta.
Lui però sembrava abbastanza masueto.
Si avvicinò cautamente al letto, sedendosi al suo fianco e per prima cosa tagliò la camicia lasciando scoperta interamente la zona ferita.
Decise di pulirla dal sangue più che poteva per evitare che essa si infettasse a causa degli artigli dei lupi.
<< Stia fermo >> disse guardandolo con tutta la calma che trovò dentro di se.
Imbevette l'asciugamano nell'acqua bollente e lo posò sullo squarcio.
La Bestia ringhiò e Belle sussultò impaurita << Fa male >> ruggì agitandosi e contraendo i muscoli.
<< Le ho detto di stare fermo! >> lo rimproverò lei con un coraggio che non sapeva di avere.
Mrs Brick e Tockins li guardavano intimiditi.
Era da tanto che una donna in carne e ossa non si prendeva cura di lui.
<< Ma fa male! >> sputò la Bestia severa.
<< Se stesse fermo le farebbe meno male >> lo rimproverò lei.
La creatura rimase senza parole.
Chi era lei per rispondergli in quel modo?
Se non fosse stato per lui, lei sarebbe morta! Sarebbe dovuta essergli riconoscente non aggredirlo.
<< Beh, se lei non fosse fuggita tutto questo non sarebbe successo >> rispose arrabbiato.
Piccola ingrata.
<< E se lei non mi avesse spaventata io non sarei fuggita >> ribattè Belle.
Qualsiasi fosse la sua colpa, il modo prepotente e animalesco in cui lui l'aveva trattata non aveva scusanti.
<< Beh... >> Beh cosa?
Cosa poteva dire per chiuderle la bocca?
La realtà era che Belle aveva pienamente ragione e lui si era comportato come un maleducato.
Ma era sempre stato così, anche da principe. Non aveva mai avuto bisogno della cortesia per ottenere ciò che voleva.
Gli bastava un'occhiata o un ordine per avere tutto a portata di mano.
Era una bestia ancor prima di diventarlo esteriormente.
<< E lei non sarebbe dovuta andare nell'Ala Ovest >> disse solo risultando molto meno severo di quanto avrebbe voluto.
<< Allora dovrebbe imparare a controllarsi! >>
Belle, che era di animo nobile, provava dispiacere per il modo in cui gli stava parlando ma almeno così sembrava averlo tenuto a bada.
La Bestia sbuffò dal naso come un bambino capriccioso e la ragazza si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio << Ed ora stia fermo >>
Dentro di se era felice di aver avuto l'ultima parola.
Riprese di nuovo l'asciugamano e lo posò sulla ferita con tutta la delicatezza del mondo.
Lui non si lamentò.
Trascorse un'ora.
La ferita era ormai pulita e bendata.
Belle era esausta e la Bestia aveva gli occhi chiusi e un'espressione tranquilla sul volto.
La ragazza lo guardava e non si capacitava di come quel bambino biondo che aveva visto nel ritratto nella stanza del focolare fosse diventato così orrendamente deturpato.
Non era tanto il suo aspetto a disgustarla, perchè nel suo pelo chiaro vedeva capelli biondi e negli occhi azzurri e glaciali qualcosa di così umano da lasciarla un po' perplessa, quanto il suo caratteraccio.
Avrebbe potuto essere anche il dio dei mortali ma la bellezza d'animo era qualcosa di estremamente raro e di molto prezioso che non tutti possedevano.
Eppure in quel momento, guardandolo disteso nel suo letto come un qualsiasi essere umano, provò un moto di compassione anche per lui.
In fondo era solo.
Era vero che anche gli altri abitanti del castello erano stati maledetti ma lui aveva subito il peggio.
Chi mai avrebbe voluto essere una Bestia?
E il tempo, che era nemico dell'uomo, lo aveva reso ancora più crudele.
Anche lei al suo posto si sarebbe abbandonata allo sconforto e alla rabbia.
Belle portò una mano sulla fronte della Bestia e vide che era febbricitante.
In quell'istante lui aprì gli occhi e la fissò trovandola incantevole
<< Grazie >> sussurrò la giovane con gratitudine << per avermi salvata >>
Non si aspettava nessuna risposta e quasi credette di stare sognando quando un << Dovere >> le arrivò come un debole sussurro.
Rimase impietrita, con un buffo e strano sorriso sulle labbra, senza sapere il perchè.
Belle lo guardò e vide un uomo.
La Bestia la guardò e vide una speranza.

la Bella e la BestiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora