capitolo 14

786 46 4
                                    

Trascorse una settimana.
Belle passeggiava per i giardini del castello e pensava a come fossero cambiate le cose.
Non si sentiva più prigioniera.
Certo, non era libera di andare dal padre che iniziava a mancarle terribilmente, ma almeno poteva camminare nei campi circostanti nonostante essi fossero aridi e ricoperti di gelida neve.
Belle attribuiva il buonumore allo spirito di avventura da sempre celato in lei e che ora invece si manifestava volentieri ma un po' si sentiva in dovere ringraziare i suoi nuovi amici animati e perchè no, anche la Bestia.
Non era ancora del tutto a suo agio con quest'ultima ma almeno per adesso evitavano di mangiarsi a vicenda e avevano un rapporto di reciproca cortesia.
Non che si vedessero così spesso.
Più che altro era la ragazza ad andare a trovarlo nelle sue stanze perchè egli era ancora convalescente dopo aver avuto la febbre a causa della brutta ferita.
Belle aveva capito che non era un tipo per niente loquace e per questo motivo, ogni volta finiva per parlare con Lumiere, Mrs Brick e spesso anche con Chicco mentre la Bestia sbuffava inferocita e borbottava cattiverie sotto voce.
Lei lo ignorava.
Due giorni fa però, quando era andata come di consuetide a trovarlo, vide solo il letto disfatto.
<< Oggi il padrone stava meglio e si è alzato >> le aveva spiegato Tockins sbucando accanto a lei all'improvviso.
Alla ragazza faceva piacere che lui stesse meglio ma all'inizio pensava che ciò avrebbe compromesso quel tacito ed educato accordo che si era creato tra loro durante la convalescenza. Invece era stato anche peggio perchè lui era proprio sparito dalla circolazione ed aveva ben evitato di farsi vedere.
Belle sospettava che si fosse rifugiato nell'Ala Ovest e lei non si azzardava più a muovere un solo passo in quella direzione dopo ciò che era successo.
Il sole stava tramontando e l'aria era diventata più fresca del solito quando decise di rientrare.
Subito Lumière le si accostò e iniziò a parlare a ruota libera.
Se c'era una cosa che Belle aveva imparato in questi lunghi giorni era che il maître aveva la cattiva abitudine di parlare senza un motivo quando aveva qualcosa importante da comunicarle.
<< Che succede Lumière? >> chiese alla fine la giovane alzando gli occhi al cielo.
Il candeliere tacque e guardò con interesse la fiammella sul braccio destro << Il padrone vorrebbe cenare con voi >> disse fingendosi distratto.
A Belle si chiuse lo stomaco.
L'ultima volta che la Bestia aveva voluto cenare con lei, le cose non erano andate splendidamente.
Il lungo sfregio sulla porta della sua stanza ne era la prova.
Ma si sentiva ancora in colpa di averlo precedentemente rifiutato, così con un sorriso tirato accettò.
La sera arrivò fin troppo velocemente e se Belle all'inizio era riluttante a partecipare alla cena ora l'idea di andarci la terrorizzava.
Si sistemò leggermente i capelli mantenendo lo stesso abito e la semplicità di sempre, fece un grosso respiro e iniziò a scendere le scale.
<< Mi raccomando padrone, sia gentile >> la Bestia era esasperata.
Mrs Brick lo stava assillando da ben due ore con assurde prediche e raccomandazioni e se non fosse stata la tata che lo aveva accudito sin da bambino, l'avrebbe volentieri buttata fuori casa.
Si era forse dimenticata che in realtà era un principe e che aveva ricevuto un'educazione ineccepibile?
Sapeva comportarsi con una fanciulla, per quanto essa fosse splendida e intelligente come Belle.
Si sentì stupido a trovare quella giovane tremendamente affascinante, ma lo era davvero.
Ed era anche troppo buona e ingenua.
Dopotutto lui era un mostro.
<< Oui Monsieur >> intervenne Lumière per coronare il tutto << gentile e affabile >>
La Bestia sbuffò e borbottò offeso << Non sono un moccioso >>
Tockins lo guardò come se in realtà lo fosse, il che lo fece sentire ancora più inetto.
<< E va bene >> ruggì afferrando lo specchio magico dal busto intagliato << sarò gentile e affabile >> disse facendo una brutta imitazione del maître << ed ora mostrami la ragazza >>
La superficie riflettente si increspò come uno specchio d'acqua perturbato da un sasso e mostrò l'immagine di Belle che scendeva la scalinata delicata come un fiore.
Come una rosa.
La Bestia si rese conto di stare perdendo a poco a poco la sua corazza.
Ciò da una parte lo faceva sentire debole, ingenuo e troppo stupido; dall'altra era una novità del tutto gradita dopo anni di macabra e triste esistenza.
Non appena sentì i suoi passi avvicinarsi, posò lo specchio sul tavolo e si sistemò il colletto della camicia che gli pizzicava da morire a contatto con l'irto pelo del collo.
Quelle zampe lo rendevano così impacciato che...
La vide in fondo alla sala.
Era entrata silenziosa e pura come un angelo e come tale continuava ad avanzare verso di lui.
Lumière, Tockins e Mrs Brick sorrisero felici più che mai e si ritirarono in un angolo.
Belle arrivò in tutta la sua fresca semplicità e sorrise nonostante avesse il cuore a mille e fosse intimorita da tutto questo.
E alla Bestia si svuotò la mente.
Si dimenticò completamente le  buone maniere e l'educazione principesca che tanto vantava.
Non disse una parola.
La fissò con i soliti occhi vitrei e glaciali e poi si accomodò con un gesto del tutto meccanico a capotavola, invitando la fanciulla a fare lo stesso con un cenno del capo.
Belle non si aspettava sorrisi e cortesie ma almeno un semplice saluto sì, così con gli occhi che le pizzicavano per l'imbarazzo e la vergogna si sedette di fronte a lui.
Nessuno proferì parola per tutta la cena. Ogni tanto Lumière tossicchiava per invitare il padrone ad essere più cavalleresco ma tutto era statico e gelido.
Belle si portò distrattamente alla bocca un cucchiaio di zuppa rimpiangendo quasi di aver accettato quell'invito e fu distratta da degli strani gorgoglii.
La Bestia aveva immerso il muso felino nel suo piatto e stava divorando il suo contenuto con fame vorace.
La fanciulla arricciò il naso disgustata e smise di mangiare.
La creatura, come consapevole di quell'occhiata, alzò lo sguardo e incrociò il suo.
Belle era in imbarazzo perchè sapeva che non era colpa della Bestia se essa doveva saziarsi in quel modo e lui invece si rese conto di quanto fosse caduto in basso.
Sentì l'impellente bisogno di essere accettato, di essere guardato se non come un essere umano almeno come un animale docile.
Si asciugò il viso e si alzò andando verso di lei.
<< Vieni >> disse finalmente e si fece seguire da Belle lungo il castello fino ad una porta verde scuro che profumava di ignoto.
La giovane lo fissò del tutto interdetta e tentò di chiedere una spiegazione ma lui la precedette << Ho l'impressione che questo ti piacerà molto >> e poi con un colpo secco aprì la porta.

la Bella e la BestiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora