capitolo 17

711 46 2
                                    

Qualcosa in lui era cambiata.
Solo una settimana prima Belle aveva visto una Bestia volgare e sgarbata, senza scrupoli e irascibile e ora era dovuta ricredersi.
Lui era piacevole, molto più di quanto volesse ammettere a se stessa. Era colto, intelligente e brillante e nonostante il suo aspetto mostruoso e la goffagine dei suoi movimenti, c'era anche tanta grazia e portamento.
Prima Belle non ne aveva mai fatto caso.
Ora se ne stupiva.
Doveva ammettere che era davvero incantevole.
Era molto difficile anche solo pensarlo ma forse in lei iniziavano a nascere nuovi sentimenti che mai aveva provato prima.
Qualcosa di molto simile all'affetto.
Anche la Bestia era ancora incredula. Quella fanciulla innocente era stata la prima persona a guardarlo con un briciolo di umanità, gli aveva addirittura sfiorato il braccio in una carezza rassicurante senza provare paura.
Alternava fasi di primitiva speranza di rinascita, come una nuova rosa che sboccia a primavera, e altri in cui pensava di essere semplicemente un illuso.
Chi mai avrebbe potuto amare una Bestia? Si ripeteva ma poi tutti questi pensieri scivolavano in secondo piano quando entrambi si ritrovavano soli a parlare della loro vita, confidandosi come due vecchi amici o come nuovi conoscenti.
L'intero castello parve cadere in uno stato di profonda quiete e dolcezza, come se riflettesse l'animo dei suoi abitanti.
Lumière, Tockins, Mrs Brick erano radiosi.
Stava accadendo, dopo quasi due anni, un bellissimo cambiamento.
Era una grande novità anche per loro.
<< È proprio vero che l'amore può fare di tutto >> esclamò la teiera con un sorriso dolce.
I tre stavano guardando una buffa scena da una delle grandi vestrate del salone.
Belle lanciava palle di neve contro la Bestia e poi correva a nascondersi ridendo per evitare di essere beccata a sua volta.
<< Non era mai successo prima d'ora >> disse Lumière mentre ridacchiava divertito.
<< Che c'è? Cosa succede? >> chiese Chicco sbucando all'improvviso accanto alla madre.
La teiera lo urtò dolcemente come per dargli un buffetto sulla testa e disse con serietà << Te lo dirò quando sarai più grande >>
E allora Chicco si gonfiò tutto e parlò con voce grossa << Ecco, ora sono piu grande >>
Tockins scosse la testa esasperato da quella piccola peste e Spolverina sorrise accanto a Lumière << Oh Chicco >> sospirò Mrs Brick anche lei sorridendo.
Nel frattempo la Bestia era riuscita a colpire Belle con una palla di neve gigante in pieno viso.
La giovane per l'impatto perse l'equilibrio e si ritrovò con il sedere per terra.
Avrebbe potuto offendersi, se non fosse che rimase rapita a guardare quel piccolo ghigno timido e divertito che si era creato sul volto di quest'ultimo.
Lui le porse una zampa per aiutarla a rialzarsi, incerto se ritirarla o no.
In fondo l'avrebbe capita se avesse rifiutato. Era un essere orribile dopotutto.
Ma con sua grande sorpresa, lei l'afferrò con un sorriso sincero e con gratitudine.
Già, questo non era mai successo prima d'ora.

Gaston era tornato nella locanda di Madame Polinne.
Non era turbato da ciò che aveva fatto.
Quel vecchio pazzo se l'era cercata. Tutti sapevano che nessuno doveva intralciare i piani del colonnello se avessero voluto evitare ripercussioni.
Al diavolo Moris.
Lui avrebbe sposato Belle anche se avesse avuto contro tutto il paese.
E a quest'ora quel vecchio imbecille era già sicuramente cibo per lupi.
Sorrise malignamente a quell'idea.
Quella passeggiata al chiaro di luna nel bosco gli aveva stravolto totalmente i piani.
Ora doveva procedere con quello B.
L'indomani avrebbe cercato Belle, ovunque essa si fosse cacciata e gli avrebbe raccontato di come il povero Moris lo avesse chiamato urlando impazzito di essere proccupato per la povera figlioletta rapita nel bosco.
Lui lo avrebbe dissuaso dall'andare a cercarla ma l'inventore cocciuto l'avrebbe ignorato.
Gaston l'avrebbe seguito ma all'interno del bosco il vecchio sarebbe stato attaccato dai lupi.
Per sicurezza avrebbe detto a LeTont di coprirgli le spalle.
Belle sarebbe stata affranta come non mai.
Povera piccola orfana.
E chi l'avrebbe consolata da quell'abisso di dolore? Ma certamente lui!
Come poteva essere così intelligente? Era stupito da se stesso.
Tutti lo elogiavano per l'aspetto divino nonostante lui fosse anche furbo come una volpe.
LeTont sedeva sulla sgabello accanto al suo signore.
Era triste e moscio e si sentiva sporco come un assassino.
Non credeva che sarebbe caduto più in basso di così.
Cosa aveva fatto?
Come aveva potuto?
Pensò a Moris, sbranato dalle belve. Il suo spettro lo avrebbe perseguitato ogni volta che avrebbe chiuso gli occhi.
E Belle. Povera ragazza.
Era orfana e lei ancora nemmeno lo sapeva.
Si portò il boccale di vino alla bocca e calò giù un lungo sorso.
Forse l'alcool l'avrebbe aiutato a dimenticare.
Poi si voltò dall'altra parte e quasi non svenne.
Non era mai stato un credente nè un credulone. Non credeva agli angeli o ai fantasmi, ma se quello che aveva appena varcato la porta della locanda non era lo spettro del vecchio Moris, non aveva proprio idea di cosa fosse.

la Bella e la BestiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora