capitolo 23

647 48 3
                                    

<< Padrone >> gridò Tockins affannato mentre saliva l'ultimo scalino.
Perchè era così tremendamente difficile fare le scale?
Ah giusto, era un orologio.
La Bestia sedeva sul balcone dell'Ala Ovest con la schiena ampia posata contro la parete.
Il suo sguardo era perso nel cielo.
La cercava, con la speranza che ella presto sarebbe tornata.
Ma non la vedeva.
No.
<< Lei non tornerà >> sussurrò alla fine affranto.
<< No! >> disse Tockins avvicinandosi alla creatura << cioè sì... Ma padrone, stanno per entrare! >> gridò e vide che l'orda inferocita da quell'altezza si notava ancora meglio.
Perchè non reagiva?
Stavano buttando giù il portone del suo castello.
<< Non importa >> sbuffò la Bestia incrociando le braccia contro il suo busto << che entrino pure >>
La sua voce era così spenta.
Così malinconica e affranta.
Già, che gli importava se quei barbari fossero entrati?
Nessuno lo avrebbe più guardato come faceva lei.
Non aveva più motivo per sorridere.
Presto l'ultimo petalo sarebbe caduto e allora sarebbe rimasto una Bestia per sempre.
Tanto valeva farla finita subito.
Tockins alzò gli occhi al cielo.
L'amore, decise, rendeva troppo cieche e stupide le persone!

<< Saranno qui a momenti! >> urlò Spolverina svolazzando da una parte all'altra accecata dalla paura.
Tutti si radunarono nella sala d'ingresso.
Dovevano fare qualcosa per impedire loro di depradare quel castello.
Maestro Cadenza apparve all'improvviso e si issò su due piedi contro la porta.
<< Lasciate fare a me >> disse stringendo forte i denti mentre le voci degli abitanti del villaggio si facevano sempre più vicine.
<< Uccidiamo la Bestia! >> urlavano con cattiveria.
Si incitavano a vicenda, caricandosi con minacce di morte, gioiendo per la fine di un abominio che nemmeno conoscevano.
Il padrone non era cattivo.
Non si poteva giudicare dalle apparenze.
Lumière, Tockins e tutti gli altri trovavano molto più crudeli quelle persone meschine e ignoranti piuttosto che l'uomo tramutato in belva.
<< Dobbiamo fare qualcosa >> rimuginò Mrs Brick facendo avanti e indietro sul suo carrellino da the insieme a Chicco
<< Arriveranno a momenti >> disse Tockins comparendo di nuovo al fianco dei suoi amici << li ho visti >>
In quel momento percepirono nettamente dei colpi infrangersi contro il portone.
Maestro Cadenza oscillò pericolosamente ma rimase ancorato alla porta.
Non avrebbe resistito a lungo.
<< Alors >> intervenne Lumière acquistando improvvisamente lucidità << Ascoltatemi, ho un piano >>

Sfondarono la porta armati di ariete come dei vili barbari assetati di vendetta.
Se avessero saputo come stavano realmente le cose, in realtà si sarebbero scagliati contro colui che ritenevano il loro eroe indiscusso.
Gaston fu il primo ad entrare: un sorriso sadico che gli animava il viso dai lineamenti marcati.
Presto la Bestia sarebbe morta e quel bel bocconcino di Belle sarebbe stata finalmente sua.
Il secondo fu LeTont.
Egli era meno contento di far parte di quella folla.
Era pentito e soprattutto si sentiva in colpa verso il vecchio inventore e sua figlia, vittime innocenti di quel borioso viziato che si ostinava comunque a seguitare.
Decise che dopo quella missione, lo avrebbe lasciato.
Tutti gli abitanti del villaggio si riversarono all'interno e tacquero.
Li assalì una strana sensazione.
Era come se...
<< Ma io conosco questo posto >> sussurrò l'uomo che a Belle somigliava a qualcuno.
<< Già >> disse una donna anziana << anche io >>
E mano a mano quell'impressione di deja vu si insinuò tra la folla come un serpente.
Il castello pareva vittima di una tempesta di neve: era gelido, freddo e immobile.
Non si sentiva respirare una sola mosca.
Si guardarono intorno impauriti, aspettandosi da un istante all'altro di trovarsi una crudele Bestia assassina davanti.
Ma tutto taceva.
<< Oh >> disse LeTont avvicinandosi a un carrellino da colazione finemente lavorato << tu devi essere la tazzina da the parlante >> ridacchiò ricordando lo sfarfallare di Moris.
Per quanto si sentisse in colpa doveva ammettere che quest'ultimo un po' folle lo era davvero << e tu devi essere la nonna >> continuò osservando la grossa teiera al suo fianco.
Al sentirsi apostrofare così, Mrs Brick aprì gli occhi di scatto e urlò indignata << La nonna?! >>
LeTont indietreggiò talmente shoccato da non riuscire nemmeno a parlare
<< All'attacco >> ordinò la teiera e tutti gli oggetti animati del castello di riversarono contro gli invasori.
Si scatenò il caos.
Molte persone fuggirono impaurite da quella strana visione.
Lumière iniziò a incendiare qualche vestito ridendo come un matto.
Spolverina alzò un mucchio di polvere che accecò parecchia gente.
Tockins e Madame Guardaroba erano in alto su un balconcino e lanciavano libri sulla folla.
<< Amor mio >> esclamò Maestro Cadenza non appena la vide.
<< Maestro >> cantò lei facendo fuoriuscire da un cassetto un mucchio di nastrini colorati.
Chicco tirava vari piattini da the colpendo quante più persone possibili e Mrs Brick si premurò di scottare con acqua bollente tutti quelli che le passavano accanto.
Ce la stavano facendo.
Il piano di Lumière di sorprenderli si era rivelato geniale.
Stavano vincendo.
Ma non si accorsero che in mezzo a tutta quella confusione, un uomo con la torcia e armato di pistola stava salendo le scale che portavano all'Ala Ovest.
Gaston arrivò lì madido di sudore ma con la bocca già pregustava il sapore della giustizia e dei pranzetti di Belle.
Uscì sulla balconata e vide la famigerata Bestia.
Non sembrava crudele, nè feroce.
Aveva uno sguardo perso nel vuoto e i lineamenti del viso contratti in un'espressione sofferente.
Stava così per la ragazza?
<< Salve Bestia >> urlò il colonnello con un bel sorriso sulle labbra << Mi ha mandato Belle >>
La creatura si alzò in tutta la sua statura e lo fissò come se in realtà non lo vedesse.
Non gli credeva.
Quella giovane, la stessa che si era presa cura di lui nonostante l'avesse trattata male, non l'avrebbe mai potuto fare.
<< Ti sei invaghito di lei?>> lo derise ancora Gaston << Davvero pensavi che lei potesse amarti? >>
Quelle parole fecero male.
Già, cosa credeva?
Sbuffò mortificato e arrabbiato con se stesso e diede le spalle all'uomo con la torcia.
Quest'ultimo, meschino, ne approfittò.
Impugnò la pistola con mano sicura e sparò un colpo.
La Bestia cadde nel vuoto sotto di lui.

la Bella e la BestiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora