capitolo 22

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<< Almeno alla fine ha imparato ad amare >> disse Lumière mentre ballava un'ultima volta con la sua adorata Spolverina sotto gli occhi affranti di tutti.
Maestro Cadenza era talmente inquieto che non riusciva a tenere non premuti i tasti.
<< Già >> sbottò Tockins acido << non gli servirà a niente se lei non lo ricambia >>
Non accettava l'idea che tutto stesse giungendo al termine.
Tutti, prima dell'arrivo di quella giovane dagli occhi dolci e vispi, si aspettavano di rimanere dei pezzi di arredamento.
Ma ora Belle gli aveva riempiti di speranze, per poi sparire senza curarsi di ciò che poteva significare per loro.
O del padrone.
Era cambiato da quando l'aveva conosciuta.
Lei aveva avuto la capacità di far uscire in lui una parte che non era visibile nemmeno nella sua forma umana.
Se da principe, lui fosse stato più umile e disponibile con le persone tutto questo non sarebbe mai accaduto.
Ma ora da Bestia in lui c'era tanta umanità.
<< Forse tornerà >> disse Spolverina che invece non voleva proprio arrendersi all'idea di rimanere uno scovolino a forma di cigno per tutta la vita.
<< Questa è la prima volta che spero davvero che lei lo ami >> sospirò Mrs Brick mentre con il suo piccino osservava fuori dalla finestra.
Il nitrire di un cavallo li destò tutti.
Forse...
<< Mamma hai sentito? >> urlò Chicco pazzo di gioia << È lei! È ritornata! >>
Spolverina, Tockins e Lumière corsero anche loro a guardare
<< Lo sapevo! >> esclamò Lumière.
<< Non è possibile >> fece Tockins incredulo.
<< Ve l'avevo detto! >> si pavoneggiò Spolverina ridendo.
Ma presto rimasero di nuovo delusi.
Non solo Belle non era tornata.
Fuori dal cancello del castello, un'orda inferocita di persone armata fino ai denti cercava di entrare.
<< Invasori! >> strillò il maître che da umano si sarebbe volentieri strappato i capelli.
<< Furfanti! >> inveì Mrs Brick con gli occhi socchiusi a due fessure.
Tutti corsero giù, all'ingresso del castello e Tockins corse ad avvertire il suo padrone.
<< Guarda un po' >> borbottò agitando le braccia al cielo << alla faccia del vero amore! >>

Belle si sentiva svenire.
Come aveva potuto condannare la Bestia a quella fine?
Cosa aveva fatto?
Era fuggita dal padre, senza curarsi dei suoi stessi sentimenti.
E ora non glieli avrebbe potuti nemmeno confessare.
Lui sarebbe morto e lei si sarebbe tolta la vita piuttosto che sposare Gaston.
Perdonami, pensò stringendo i pugni fino a bloccare il sangue nelle nocche.
Si arrampicò contro le grate che tenevano chiuso il carretto sotto l'occhio stupefatto di Moris.
Egli non riusciva a comprendere perchè la figlia fosse tanto afflitta.
<< Devo avvertire la Bestia >> sbottò alla fine la ragazza prendendosi il viso tra le mani e cercando di contare i suoi respiri.
Doveva calmarsi.
<< Avvertirlo? >> ripetè incredulo il vecchio inventore mentre osservava la figlia in preda al panico << Come sei fuggita? >> domandò poi pensandoci su.
In effetti era strano che fosse lì, in quello splendido vestito, e soprattutto illesa.
Credeva che quella creatura immonda l'avrebbe come minimo torturata.
<< Mi ha lasciata andare papà >> rispose Belle disperata con le lacrime agli occhi.
L'avrebbe perso.
Dio, no.
Non poteva accadere.
Moris trattenne un respiro elaborando ciò che la figlia gli stava dicendo << Mi ha riportato da te >> sussurrò proprio quest'ultima prendendo le mani del padre tra le sue.
<< Io... >> balbettò l'uomo << non capisco >>
E non capiva sul serio.
Quel mostro l'aveva liberata?
Così? Senza nulla in cambio.
Come poteva essere possibile.
Belle frugò nel piccolo sacchetto di pelle che portava a tracolla e tirò fuori un pezzo di carta.
Moris lo prese tra le sue mani e vide che era un disegno.
Il ritratto di una donna dal viso dolce che cullava la sua piccola.
Il respiro gli si bloccò in gola.
E alla giovane parve che perdesse dieci anni di vita in un sol colpo.
<< Dove l'hai...? >> iniziò a dire l'uomo.
<< Mi ha portato lui, papà >> spiegò Belle e i suoi occhi incontrarono per la prima volta da quando erano rinchiusi quelli di Moris << so cosa è successo a maman >> sorrise con tristezza.
<< Allora sai perchè ho dovuto lasciarla >> disse il vecchio inventore accasciandosi contro la parete di legno del carretto << Dovevo proteggerti. Ho sempre cercato di proteggerti, forse troppo >>
Non voleva che quella piccola patisse lo stesso dolore che viveva lui ogni giorno.
Lo aveva fatto per il suo bene.
Ma ora si rendeva conto che Belle era una donna e che era cresciuta tanto negli ultimi giorni.
Non l'aveva mai vista così splendida e sicura di se.
<< Ti capisco >> sorrise Belle stringendolo in un abbraccio forte.
Le era mancato tanto.
Suo papà.
L'unico uomo che aveva mai amato.
Fino ad ora.
Baciò le sue mani dure, da lavoratore, che ancora stringevano il disegno suo e di sua mamma.
<< Vuoi aiutarmi ora? >> lo pregò con gli occhi.
<< È pericoloso >> ribattè Moris che ora iniziava a capire qualcosa.
La sua Belle era diventata così anche grazie a quella Bestia.
Forse non era poi così crudele come poteva sembrare.
Sua figlia sembrava fidarsi ciecamente di lui.
Meritava il beneficio del dubbio.
<< Sì >> disse Belle con uno sguardo deciso << Sì. È vero >>
Moris sospirò, chiuse gli occhi e poi sorrise.
E va bene.
L'avrebbe aiutata.
<< Potrei scassinare la porta >> propose facendole un'occhiolino cospiratorio.
Belle rise.
Presto sarebbe stata libera di avvertire la Bestia.

L'uomo dall'aspetto curato che doveva sorvegliare il carretto con i prigionieri sbiancò quando arrivò di fronte ad esso.
Era aperto.
Scassinato.
E non c'era traccia di padre e figlia.
Sbattè i pugni contro il legno, visibilmente infuriato.
Gaston gliel'avrebbe fatta pagare cara.
Un'ombra al suo fianco lo fece sussultare.
Il vecchio Moris era proprio lì vicino << Credo che questo sia suo >> gli disse dandogli il catenaccio che lo teneva rinchiuso in cella.
Era sereno e molto tranquillo, come se non fosse successo niente.
E poi, su un cavallo bianco, sbucò la ragazza. Si tolse il candido vestito dorato e rimase in sottoveste.
Salutò il padre e lui ricambiò con un cenno del capo.
Poi scomparve nella luce del crepuscolo.
<< È cocciuta come sua madre >> sospirò Moris rivolgendosi al suo aguzzino con gli occhi che brillavano di fierezza << Lei ha figli? >>

la Bella e la BestiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora