Ció che è stato, dimenticate

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{POVS EMMA}

Siamo sull'aereo e stiamo tornando a casa. New York è abbastanza lontana da Roma, si sa che io ho paura dell'aereo quindi spero che questo viaggio duri il meno possibile anche se diciamo che il peggio è passato, mancheranno ormai pochissime ore. In realtà volare è bellissimo, vedere dal finestrino il cielo che sembra si possa toccare con un dito, vedere tutte quelle nuvole bianche che ti fissano avendo la cosiddetta "testa fra le nuvole" è meraviglioso ma allo stesso tempo non avere i piedi per terra, ma avere solo il vuoto senza un appoggio mi destabilizza, un po' come nella vita quotidiana di tutti i giorni. Di solito prima di un viaggio, anche solo di poche ore, Mattia mi rassicurava come solo lui sa fare, bastava solo un suo sguardo per stare tranquilla, un suo bacio per raggiungere il massimo della beatitudine, non ci servivano cose grandi o sfarzose per essere felici, ci bastava stare insieme, vederci, passare del tempo in compagnia l'uno dell'altro e tutto magicamente ci sembrava più bello. Ora invece tutto questo sembra essersi spezzato o meglio, siamo noi che lo stiamo spezzando giorno dopo giorno, ora dopo ora per colpa di gelosia, orgoglio o chicchessia che quasi sempre ha la meglio su di noi, e so che questo non fa bene a nessuno dei due perché così ci stiamo solo facendo male a vicenda

"Un giorno ci rincontreremo ancora chissà dove"

Pochi giorni fa era l'otto novembre e lo so benissimo, un anno dal concerto, da Giù con me, e da tutte quelle immagini di quella sera speciale che ho impresse nel mio cuore che ad oggi forse è meglio dimenticare. Cercavo in tutti i modi di non pensare a quel giorno perché involontariamente mi riportava a lui e a tutto quello che abbiamo passato fino ad oggi, positivo o negativo che sia. Però nel bel mezzo della notte mi arrivó una mail, me ne arrivano tantissime ogni giorno, alcune volte non le ho guardo proprio, soprattutto in questi giorni dove volevo staccare la spina totalmente da tutto, pero qualcosa mi ha spinto ad aprirla e leggerla immediatamente, e si, ero sveglia nel bel mezzo della notte per ovvi motivi, o forse no, semplicemente pensavo a un milione di cose e il fulcro dei miei pensieri non ce bisogno che ve lo dica, credo che arrivati a questo punto sia piuttosto ovvio. Dicevo, mi arrivó questa mail, il mittente di questo messaggio era l'ultimo che avrei voluto sentire nominare, Mattia, che aveva avuto la brillante idea di rispolverarmi la mente con la maggior parte delle cose che abbiamo vissuto, facendo riferimento più che mai all'otto novembre. Caro Mattia, la mia mente è già ben pulita, forse troppo, i ricordi indelebili non vanno via neanche con la candeggina quindi non c'è bisogno che mi dici tutte queste cose che forse so meglio di te, gli volevo rispondere, ma alla fine non l'ho fatto. Avrò letto e riletto quella mail almeno sette o otto volte, ed è impressionante come quel ragazzo riesca a dominare talmente tanto le mie emozioni da farmi andare il cuore in fibrillazione solamente con poche righe scritte a chilometri di distanza da me. Per come sto ora, andrei da lui, gli salterei in braccio e lo bacerei più forte che mai, ma non posso, il mio cuore dice una cosa ma la mia testa me ne dice un'altra e si sa che il cuore ha sempre ragione però se faccio così e perché voglio essere sicura, voglio essere sicura per un futuro insieme, e la fiducia è alla base di tutto, se non c'è quella non si va da nessuna parte

"La voglia di averti la lascio sfogare"

Finalmente eccomi a Roma, confronto a New York il traffico e il casino che c'è qui non è minimamente paragonabile a quello della Grande Mela e un po' questa "apparente tranquillità" mi mancava ma comunque siamo bloccate in un ammasso di macchine ferme ai semafori che si suonano il clacson a vicenda e vedendo tutto ciò non vedo l'ora di arrivare a casa. Roma per me significa Mattia, appena penso a questa città mi viene in mente lui, forse perché è il mio romano preferito, forse perché con lui in questi quasi due anni abbiamo girato tutta Roma, maggiormente di notte riuscendo a vedere tutto il possibile e l'immaginabile, o forse semplicemente perché per me Roma è anche casa, e casa è Mattia. Lui che mi fa sentire bene, bella, donna, protetta, amata, lui che mi fa sentire come quando un bambino dopo una lunga vacanza non vede l'ora di tornare nella propria casa, nella propria quotidianità.
In balia di tutti questi pensieri, Francesca sta già girando la chiave nella serratura della porta di casa e finalmente, purtroppo o per fortuna eccoci di nuovo qui. Ora l'unica cosa che voglio fare è dormire, buttarmi sul letto e spegnere i pensieri e tutto quello che ho intorno a me almeno per due o tre orette, ma proprio quando sto per addormentarmi ecco che suonano al campanello, chiamo Francesca perché non ho voglia di andare ad aprire ma nessuno risponde, sono costretta ad alzarmi

Vado al supermercato a comprare qualcosa perché non c'è niente da mangiare in frigorifero. Buona dormita ❤️

Questo è il biglietto che Francesca ha lasciato sul tavolo della cucina quindi ora capisco il suo non rispondere alla mia chiamata di prima. Intanto il campanello continua a suonare, apro senza fare caso a niente perché nella mia mente c'è una sola immagine: il letto

MB: mi hai aperto la porta? Ao segna sul calendario che stamo a fa' progressi!

In un attimo mi dimentico di tutto, del sonno, del letto, perché c'è Mattia qui esattamente di fronte a me e non ero preparata, insomma, non me lo aspettavo anche se in teoria un pochino c'era da aspettarselo, o no? Non lo guardo perché nella mia mente mi continuo a ripetere "Emma tu sei incazzata, non puoi dimenticarti tutto e lasciarti andare solo perchè gli occhi dell'uomo che ami quasi più di te stessa ti stanno fissando non facendoti trovare una via di fuga"

MB: mi sei mancata, tanto

Si avvicina a me cercando di baciarmi ma mi sposto subito, non chiedetemi come ho fatto perché non lo so nemmeno io, sono nervosa, il mio cuore batte fortissimo ma cerco di non darlo a vedere, non ora, non in questo momento

EM: ho aperto perché pensavo fosse qualcuno di importante ma visto che sei te, me ne torno a letto

Dico con una fermezza quasi come se fossi il comandante di una trincea e me ne torno in camera, lasciandolo lì in salotto

MB: ah quindi io non sono importante?

Mi dice all'orecchio bloccandomi contro lo stipite della porta che stavo per varcare, un centimetro di distanza mi separa dalle sue labbra e il mio corpo sembra aver perso la totale sensibilità dovuta al suo contatto. Eh no bello, se la metti in questo modo perdi miseramente. Mi aggrappo a lui, gli scompiglio con una mano i capelli, mi avvicino lentamente alle sue labbra... e me ne torno in salotto, lasciandolo li impietrito, deluso per non aver raggiunto il suo obiettivo mentre io mi siedo sul divano trionfante. Se pensa che un minimo contatto fisico serva a farmi cancellare tutto quello che lui ha fatto e tutta la sofferenza che ho passato per colpa sua in quei giorni a New York, si sbaglia di grosso

MB: questa me la segno Brown e ti giuro che non finisce qui, abbiamo ancora molto tempo da passare insieme, e non cederai più all'uomo tuo, ce puoi scommettere
EM: questo lo dici tu Briga, e comunque tutto sto tempo da dove lo tiri fuori? Forse non lo sai, ma stasera vado a Milano, scusa se ho rovinato i tuoi piani, anzi forse sarai contento, potrai fare quello che vuoi con chi vuoi visto che quando "il lupo non c'è, i topi ballano"

Mi riferisco a tutto il casino successo quando io ero in quel resort, che in teoria sarebbe il motivo per cui sono voluta "scappare" e andarmene via a New York. Il fatto di Milano l'ho deciso ora e ho fatto una cazzata, mo chi glielo dice a Francesca che dobbiamo ripartire di nuovo per colpa di un mio capriccio, ovvero voler avere l'ultima parola in una, chiamiamola discussione con Mattia? Quella me magna viva, però ora non posso ritirare tutto, farò di tutto per stare lontano da lui in modo tale da farle capire quello che ha perso facendo quello che ha fatto

MB: forse c'hai ragione, magari in sti giorni che non ci sei me diverto un po', ne ho proprio bisogno sai?

Mi dice col suo modo di fare da stronzo, per avere una mia reazione che non avrà, tanto lo so che lo sta facendo apposta..almeno spero

EM: infatti nessuno ti ferma, a sto punto non so neanche perché sei ancora qui

Dico indicandogli la porta poco lontana da noi, mi guarda, io faccio finta di usare il cellulare, prende la sua giacca e se ne va. Se ne va lasciando dentro me e dentro questa casa un vuoto enorme, avrò fatto bene? Avrò fatto male? Solo il tempo mi darà tutte le risposte necessarie, perché deve essere sempre tutto così difficile, perche non possiamo stare insieme ed amarci come tutti?

"Ogni ferita dentro lascia il segno, come le frasi che mi tengo quando te ne vai"

Che non c'è mai una fine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora