Chiedo anticipatamente scusa per il linguaggio scurrile o poco delicato utilizzato nel capitolo. Per rendere l'idea non ho potuto farne a meno.I do not deserve to wait around forever when you were there first.
First you get hurt, then you feel sorry|| MARC ||
"Tu sei pazzo" afferma Coco, guardandomi da dietro il calice di vino che tiene con la mano a mezz'aria. Scrollo le spalle, sotto lo sguardo pressante delle mie amiche.
"Ci credo che Alex non ti parli" dice Carli, spostandosi un ciuffo di capelli biondi dietro le orecchie.
"Grazie ragazze, voi si che siete d'aiuto" mormoro in risposta, buttando giù un bel sorso di vino.
Si, hanno visto l'intervista. Si, mi stanno giudicando.
Coco e Carli, per quanto figure abbastanza marginali della mia vita rispetto a tutto il resto, sono sempre state in qualche modo presenti e credo di considerarle amiche. Almeno, la migliore alternativa ad una serata chiuso in casa a deprimermi visto che Reina non mi parla, Alex non mi parla e purtroppo manca ancora qualche giorno alla partenza per la Francia. Dio, quanto adoro autocommiserarmi.
Ovviamente non stiamo parlando di sentimenti attorno a questo tavolo, in uno dei nostri locali preferiti di Cervera, davanti ad una bella bottiglia di vino rosso. Non credo di essere pronto a parlare dei miei sentimenti con anima viva, se non a mo' di scherzo. Piuttosto quella che era partita come una serata per divertirsi è diventata prima un ricordiamo i vecchi tempi, poi com'è la vita in pista? e, inevitabilmente, come ti è venuto in mente di dire al mondo che avresti voluto baciare Reina?
Loro due conoscono me, conoscono lei, conoscono Alex. E' ovvio che siano rimaste scioccate.
"La cosa che mi sorprende in realtà è che Reina non ti abbia ancora, che so, investito con la moto, o fatto in piccoli pezzi e sepolto da qualche parte" commenta Coco, e mai cosa più saggia è stata detta. Ha ragione lei, devo ringraziare di poter camminare ancora sulle mie gambe.
"Tanto lo scontro con Alex sarebbe arrivato prima o poi, già l'anno scorso per un pelo non ha visto te e Reina che vi sbaciucchiavate alla mia festa"
Prendo un respiro per spiegarle che no, le cose non sono andate come pensa. Io e Reina non ci stavamo "sbaciucchiando". Cioè, di regola si, e sbaciucchiare sarebbe un eufemismo, ma non lo stavamo facendo perchè volevamo. O forse si. Non lo so. Comunque, Reina mi stava semplicemente salvando da quella pazza della mia ex.
Poi però ci penso. Alex?
Io non ho ricordi di Alex quella sera. In realtà non ricordo metà della nottata, ma dopo il bacio ho avuto qualche altro momento di lucidità.
"Che diavolo ci faceva Alex alla festa?" domando, con il fiato corto.
"Non lo so, stava cercando te e Reina. L'ho detto a lei perchè tu mi sembravi abbastanza ubriaco e Reina è uscita a parlargli"
Questa mi è nuova. E se Alex sapesse di quel bacio? Lo ricollegherebbe sicuramente al fatto che non ho dormito a casa quella notte. Merda, chissà cosa può aver pensato.
Allora perchè smettere di parlarmi proprio ora, davanti ad una stupida frase, e non davanti all'evidenza? E perchè Reina non mi ha mai detto niente?
Coco e Carli si scambiano un'occhiata, rendendosi conto di aver complicato ancora di più la situazione.
Una si accende una sigaretta, l'altra sorseggia altro vino, mentre io mi estraneo per qualche minuto tra i miei pensieri. Ci resterei ancora per molto, se non fosse per uno sguardo che dalla parte opposta del gazebo sembra essersi fissato su di me.
Lo riconosco ancor prima che si alzi dalla sedia, seduto accanto alla biondina che identifico come sua sorella, per raggiungere l'uscita del locale sfilando accanto al mio tavolo. Seguo il suo sguardo, finchè le sue mani non si poggiano sulla maniglia della porta. Lì mi fa un cenno con la testa prima di sparire all'esterno.
"Guai in vista" mormora Carli, osservando la scena con un misto di paura e interesse. Mi alzo di scatto.
"Marc" mi richiama Coco, pronta ad afferrarmi il polso "Marc resta qui"
Sento la voce della brunetta quasi in lontananza e di certo non è abbastanza per fermare la mia corsa verso l'uscita.
Supero la porta massiscia convincendomi di essere più forte e possente di ciò che sono in realtà e quando arrivo in strada trovo la figura di Eric, alto e vestito interamente di nero, ad aspettarmi a braccia conserte sul marciapiede di fronte.
Lo raggiungo, non mostrando il minimo cedimento.
"Era arrivato il momento di passare una serata tra uomini, non credi?" Domando, sarcastico, non appena ci troviamo vicini abbastanza. Sotto la luce giallognola dei lampioni, Eric ha un non so che di inquietante. Gli spigoli del viso, i cerchi sotto gli occhi, i capelli scompigliati.
"Tu non mi piaci Marquez" esordisce lui, facendo un passo indietro per potersi appoggiare con le spalle al muro, prendendo la tipica posa da duro che in realtà mi fa solo salire una risata. La trattengo però. "Ho sopportato abbastanza questa stronzata del migliore amico, hai superato il limite. Reina è la mia ragazza, tu sei solo l'amichetto che non sa stare al suo posto"
"Tutto ció ha l'aria di uno squallido telefilm"
"Marquez non mi importa se sei il futuro della MotoGP, se sei il più giovane campione del motomondiale, se tutti ti amano. Ti devi levare dalle palle" dice.
Mi sto irritando, ma non è per ciò che dice. È lui, è il pensiero che Reina possa davvero stare con questa persona. Che possa preferire lui a me.
"La tua ragazza non mi vorrebbe fuori dalle palle, fidati"
Non so se sia stata la mia frase o il mio tono stizzito, fatto sta che Eric scatta. Si lancia su di me, per poi ribaltare la situazione.
Mi ritrovo schiacciato dal corpo di Eric, con il suo braccio che mi blocca il collo e le spalle al muro. Sento le vene delle tempie pulsare forte, ma non ho paura. Qualcuno come Eric non mi farà mai paura.
"Le hai chiesto un bacio, eh cabroncito?" Sussurra, ad uno sputo dalla mia faccia. Ha gli occhi sbarrati, l'alito che sa si alcol e tabacco. "Vuoi sapere come bacia? Ha quel modo di muoversi lento, che ti manda fuori di testa. Ti sfiora le labbra e ce l'hai già duro. Vuoi sapere come scopa? Reina scopa da dio. E quando..."
Non riesco più ad ascoltare.
Alzo le braccia e afferro spalle di Eric, dandogli uno spintone. Restiamo a fissarci un attimo, in attesa della mossa dell'altro.
Sparo io.
"Io lo so come bacia, la tua ragazza" sputo quel tua come se lì ci fosse tutto l'odio che provo nei suoi confronti, tutto lo schifo che ho provato da quando è entrato nelle nostre vite.
Ed Eric risponde. Dandomi un pugno.
Non lo vedo arrivare, lo sento solo quando colpisce il lato sinistro del mio viso. Veloce, pesante, inaspettato.
Mi fa vacillare, devo aggrapparmi ad un palo per non finire per terra.
"Ho ricambiato il favore, il karma è stronzo vero?"
Sento la sua voce come fosse un bisbiglio, nascosta sotto un fischio che mi stordisce.
Mi passa accanto, andandosene via come se non fosse successo niente. Non lo guardo in faccia, non riesco. La mia visuale comprende solo il marciapiede e le sue scarpe che si allontanano.
Mi viene da vomitare.
È vero, sono stato io ad iniziare il nostro rapporto con un pugno che gli ha lasciato un bell'occhio nero. Io l'ho provocato, io mi sono intromesso nella sua relazione con Reina.
Perché poi? Perché mi importa così tanto che lei stia con lui?
Mi ritrovo deluso in questo momento, più che incazzato con Eric. Deluso con me stesso, perché la verità è che me lo sono meritato.
Il dolore passa dopo un tempo indeterminato, quando finalmente riesco a restare in piedi senza dovermi mantenere al palo.
Rientro a testa bassa nel locale, pago il conto mio e delle ragazze, le faccio segno che è ora di andare.
Dopo aver intimato a Coco di non cercare di aiutarmi o toccarmi e a Carli di non chiedere cosa sia successo, le accompagno silenziosamente a casa in macchina.
Il tutto mi sembra surrealistico, come se stessi vivendo un'altra vita.
Quando arrivo a casa non mi guardo allo specchio, non cerco del ghiaccio da metterci sopra, non corro a scrivere a Reina.
Anzi, lei non saprà niente di tutto ciò.
Forse è arrivato il momento di farmi da parte, forse ho esagerato.
Lascio le chiavi nello svuota tasche, poi cerco di raggiungere le scale che portano alla zona notte.
La TV è accesa in salone ed intravedo la testa bionda di Alex spuntare dalla spalliera del divano.
"Che cazzo hai fatto?" mi chiede, quando si gira a guardarmi. Incredibile, sono le prime parole che mi rivolge da sei giorni.
"Perché hai lasciato Reina?" domando, a brucia pelo. So che alla festa già non stavano più insieme, ma continuo a pensare al fatto che lui fosse lì. È più forte delle tempie che mi pulsano, del dolore alla guancia.
Alex torna a guardare la TV e anzi, alza il volume. Grande risposta.
Quando arrivo in camera riesco solo a buttarmi sul letto. Vorrei avere ragione, vorrei scrivere a Reina che il suo ragazzo è uno psicopatico, vorrei aver risposto a quel pugno.
Eppure me lo merito.
So che domani avrò ancora i segni di ciò che è successo sta notte, e li avrò anche domani, dopodomani. Se voglio smetterla di intromettermi nella loro relazione, come un vero amico farebbe, non posso neanche farmi vedere così da lei.
Dovrò aspettare con le mani in mano, partire per la Francia, sperare che lei decida di venire a Le Mans.
Me lo merito.💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼💁🏼 Questo è il mio buongiornissmo per voi ragazze!
In diretta da un Intercity notte, direzione Milano, ecco un aggiornamento random portato dall'insonnia.
LO SO LO SO, ho rotto le palle con il dramma.
È che le cose non possono andare subito a posto nella mia visione del mondo ahahahah(Siamo finalmente in settimana di gara ed io mi perderò prove e qualifiche e questo mi rende molto sad)
Un bacio grande e alla prossima !
Vi lancio una sfida, aggiorno a 10 ⭐️
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YOUNG GOD // MARC MARQUEZ
Fanfiction21 anni, campione del mondo nella classe Regina, Marc non ha altro da chiedere alla vita, se non la forza di dimostrare a tutti quelli che non è ancora riuscito a convincere che la sua non è fortuna del principiante, ma bravura. Con la stagione Mot...