Like a crash, the whole thing spun out of control
On a wire, we were dancing
Two kids, no consequences
Pull the trigger without thinking
There's only one way down this roadIt was like a time bomb set into motion
We knew that we were destined to explode||REINA||
Mi giro nel letto, con gli occhi chiusi, sperando di trovare pace in un sonno che però non vuole arrivare.
Non è tardi, ma sento la stanchezza impedirmi ogni movimento che non sia compreso nel perimetro del mio materasso. Al tempo stesso, non riesco a dormire.
Oggi è stato un concentrato di emozioni che come sempre ho cercato di sotterrare, ma ogni parola non detta, ogni gesto non fatto, viene a cercarmi la notte.
La mia freddezza ha delle conseguenze, conseguenze con le quali devo vedermela da sola. Preferisco lottare con me stessa però, piuttosto che dare agli altri appigli per distruggermi.
Cambio ancora una volta posizione, nascondendo la faccia nel cuscino, quando qualcuno bussando alla porta interrompe il flusso dei miei pensieri.
Il rumore paralizza i miei muscoli per un secondo, poi allungo la mano verso il telefono per controllare l'orario. È mezza notte e mezza.
Chi diavolo potrebbe essere?
Mi alzo cauta dal materasso, infilandomi le ciabatte di spugna ai piedi del letto e chiudendo la zip del felpone con cui dormo.
"Chi è ?" Dico, avvicinandomi alla lastra di legno laccata in bianco. Non c'è lo spioncino.
Dall'altra parte non arriva risposta.
C'è qualcuno con il quale sono incazzata che sa che se dicesse il proprio nome non aprirei, ma è pericoloso pensare davvero che Marc potrebbe essere dietro quella porta. Potrebbe peggiorare la situazione qualora lui non fosse davvero qui.
Ormai non posso farci più niente però, il pensiero si è insinuato nella mia testa ed è tardi per cacciarlo.
Mi sembra di vederlo già mentre apro la porta.
Mi sembra.
Perché in realtà c'è Eric, appoggiato allo stipite e intento a guardarmi dall'alto con una tipica faccia da cane bastonato.
"Non riesco a dormire da solo, mi manchi" mormora.
Alzo lo sguardo verso il suo viso. Gli occhi scuri e spenti, gli zigomi marcati, la barba disordinata.
Gli chiudo la porta in faccia.
"Reina" grida, dando un pugno sul legno. Lo so, sono troppo drasrica a volte, ma immaginare che ci fosse Marc lì e ritrovarsi Eric è leggermente irritante.
E poi, Eric deve capire che tra noi due non c'è più storia.
"Se fosse stato Marc avresti aperto" continua, e credo che sveglierà l'intero albergo se andrà avanti per molto. Almeno finchè non gli darò un pugno che gli romperà il setto nasale.
"Come quando è venuto a bussare alla tua porta a Jerez, ma per fortuna si è trovato me davanti" dice, mentre le mani che tengo strette a pugno improvvisamente si rilassano. Cosa?
Torno vicino alla porta e la spalanco, in preda ad un improvviso panico.
"Cosa?" è l'unica frase che riesce a formulare il mio cervello.
"Non te l'ha detto?" risponde Eric, leggermente confuso "e io che pensavo che non aveste segreti voi due"
Guardo Eric con la faccia di un pesce lesso e lui si gode il momento, quasi ridacchiando. La prima volta da quando ci conosciamo che non ha i miei piedi in testa.
Cosa diavolo voleva Marc a Jerez? Perchè venire a cercarmi di notte, in albergo? Cos'era di così importante?
Senza altre parole, richiudo la porta in faccia ad Eric. Lui cerca di impedirmelo, infilando il piede davanti allo stipite, ma basta poco per farlo demordere.
Scioccata, torno a sdraiarmi sul letto come un automa. Non faccio neanche caso ai passi di Eric, non so se è ancora dietro la porta o è andato via. Non mi importa.
Perchè mi sembra di aver sbagliato tutte le tempistiche con Marc? È come se fossimo le due lancette dell'orologio, ci muoviamo a ritmi diversi, ci ricorriamo, e quando combaciamo buttiamo la nostra occasione litigando, pensando a far vedere all'altro chi è più tosto piuttosto che ammettere che abbiamo sbagliato tutto. Da quella sera dell'anno scorso, abbiamo sbagliato tutto.Non so quando succede, ma riesco ad addormentarmi. La mattina dopo i miei problemi restano le tempistiche, questa volta però non quelle tra me e Marc, ma quelle tra Marc e la sua moto in qualifica.
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YOUNG GOD // MARC MARQUEZ
Fanfiction21 anni, campione del mondo nella classe Regina, Marc non ha altro da chiedere alla vita, se non la forza di dimostrare a tutti quelli che non è ancora riuscito a convincere che la sua non è fortuna del principiante, ma bravura. Con la stagione Mot...