Epilogo

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He says, "oh baby girl you know we're gonna be legends.
I'm the king and you're the queen
And we will stumble through heaven"

But do you feel like a young god?
You know the two of us are just young gods.
And we will be flying through the streets,
with the people underneath,
And we'll be running, running, again.

|| MARC ||

La pioggia bagna i sentieri della selva, mentre gli alti rami degli alberi creano un ombrello bucato sopra le nostre testa.

L'unico rumore che percepisco è quello della mia Honda e del KTM che corre come un dannato davanti a me. Siamo i tuoni di questo temporale, i cavalieri della tempesta.

Lo so che vince sempre lei, ma non mollo. Ci provo ogni volta con tutto me stesso.

Approfitto di una cunetta di terreno bagnato per saltare e volare al suo fianco e poi, con un sorpasso malato, mi intrometto tra la sua moto e una serie di tronchi che mi sfilano a pochi centimetri dal casco.

Ce l'ho fatta però. Sono in testa.

Senza minimamente dar conto alle gocce di pioggia che mi cadono addosso o alla pericolosità del terreno bagnato, ormai pantanoso, mi aggrappo al gas e cerco di lasciarlo il meno possibile, godendomi la sensazione di essere davanti a Reina mentre siamo su una moto da cross.

Sensazione che dura decisamente poco, considerando che ad un certo punto mentre mi preparo a piegare in curva lei mi affianca. Percorro tutta la curva praticamente poggiato a lei e nonostante creda di aprire decisamente in anticipo il gas per potermi avvantaggiare in uscita, lei ha la meglio e la mia visuale tornano ad essere i tubi di scarico della sua moto.

La fine della selva inizia ad intravedersi e nonostante ci provi fino all'ultimo, Reina si getta per prima sotto la pioggia fitta di questo pomeriggio, fuori dagli alberi.

Frena nel fango e con la ruota posteriore alza un'ondata di fango che mi investe non appena la raggiungo, premio per essere arrivato secondo.

Non appena riesco a frenare a mia volta, spengo la moto e la adagio per terra, per poi correre ad acchiappare lei che mi conosce ed ha già iniziato a scappare.

"Non puoi fuggire" le grido dietro, mentre ogni passo nel fango, con il casco e i vestiti fradici, vale una fatica immane. Quando le sono vicino abbastanza non ci penso due volte, allungo le braccia e riesco a circondarle il bacino, strattonandola poi contro il mio petto.

"Quanto corri piano Del Gado" la sfotto, alzando la mia mascherina e facendo lo stesso con la sua. Gli occhi sono attualmente l'unica cosa non sporca di fango del nostro corpo e i suoi, sono bellissimi.

"Sei tu che corri piano Marquez, sei stato stracciato anche oggi, anche sotto la pioggia" controbatte lei, liberandosi della mia presa.

"Muoviti a vincere Moto3 e Moto2, non vedo l'ora di vederti stare dietro di me in pista"

Reina mi dà uno spintone con la spalla, poi scatta di nuovo ed io torno a rincorrerla. Come da bambini, continuiamo a divertirci così come abbiamo sempre fatto. Le moto, il fango, le corse. A differenza di prima, però, quando riesco a riprenderla posso sollevarla da terra e poggiarla sul muso del mio furgone, slacciarle il casco, e darle un bacio che da bambino mi avrebbe anche fatto schifo forse.

Spingo la mia lingua contro la sua e lei stringe le gambe attorno al mio bacino, mentre la pioggia ora bagna anche i nostri capelli e fa da terzo incomodo in questo bacio, facendo scorrere gocce salate sui nostri visi. Con i vestiti appiccicati e le mani che si cercano, si accarezzano, ci lasciamo trasportare in un bacio che non ci sazia, non potrebbe mai, ma che è così forte da lasciarmi brividi su tutto il corpo.

YOUNG GOD // MARC MARQUEZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora