Capitolo 5

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"Per quanto mi riguarda ho molta esperienza in questo campo e non voglio essere secondo a nessuno..."

Le parole di Charles risuonavano nella mia mente e mi ferivano come aghi pungenti, come poteva un ragazzo dolce e simpatico come lui nascondere un carattere egoista

Una mascherata?...

La città era completamente deserta e avvolta dal buio della notte, quella sera le stelle erano assenti, il cielo piangeva con me..

Vagavo sotto la pioggia, la fitta al petto non cessava di dolermi e le lacrime scendevano incontrollabili, la persona che credevo, l'amico che pensavo non era mai esistito

Tutto era stato solo una mascherata...

Camminavo senza meta,una cosa stupida da fare in una città così grande, in quel momento avevo il morale a pezzi come se il mondo mi fosse crollato addosso. Avrei dovuto capire il suo doppio gioco, avrei dovuto stagli lontano ma ora era tardi sentivo un dolore allucinante ma non fisico...morale, il mio cuore era in frantumi

Il cellulare squillava incessantemente quando notai le chiamate la sua non c'era, questo era uno di quei momenti che rimpiangevo la cioccolata calda e la presenza della mia migliore amica ma ora eravamo distanti soltanto sotto lo stesso cielo

Mi guardai intorno e l'unica cosa che vedevo era solo il buio cominciai a temere di essermi allontanata un po' troppo. Mentre capivo dove ero finita sentii dei rumori di passi alle mie spalle, mi fermai di colpo e i passi cessarono ripreso il passo e i rumori ricominciarono

Corri...

Aumentai il passo il respiro si fece sempre più pesante il cuore cessò di battere per qualche secondo poi ricominciò, in lontananza notai una macchina...Corsi il più veloce possibile e mi nascosti dietro solo allora notai di star tremando presi il cellulare ma non c'era campo.

Il suono assordante del silenzio mi fece  rialzare ma di colpo qualcuno mi affermò da dietro e mi tappò la bocca impedendomi di gridare, la paura pervase il mio corpo tremavo come una foglia non riuscivo più ad emettere un singolo suono, a reagire

Ero spacciata cosa avrei dovuto fare ero sola e...

Di colpo riconobbi l'odore che mi circondai, voltai il capo velocemente, il corpo si rilassò e il mio cuore riprese i suoi battiti regolari

Charles .... Il mio Charles era lì con me

Mi gettai tra le sue braccia e piansi, piansi come una bambina e lui si limitò a stringermi forte e sussurrarmi parole di conforto

"Tranquilla ci sono io qui piccola..."

In quel momento ringrazia il cielo di averlo affianco dimenticai completamente le sue parole egoistiche e mi abbandonai tra le sue braccia muscolose

Ora eravamo soli e quando mi fui calmata mi staccai da lui un po' imbarazzata ma di colpo mi presa la mano e mi tirò a se ed io ritornai tra le sue braccia
<< Ti prego aspetta ancora un po' >> mi sussurrò poi continuò << mi dispiace, non avrei dovuto, perdonami ti prego. Sono stato un idiota sei la cosa più bella che mi sia capitata in tutti questi anni Sara,credimi>>

All'improvviso la pioggia smise di cadere ed io mi staccai da lui, paonazza in volto, abbassai lo sguardo per l'imbarazzo lui mi prese il viso tra le mani e mi guardò dritta negli occhi

<<Dovresti vederti sei davvero carina col trucco sbavato>> disse ridendo
<< Dovresti vederti tu,piuttosto, sembri un barboncino con i capelli bagnati>>
<<Almeno i barboncino sono carini>> ridendo entrambi

***

Il mattino seguente aspettai impaziente nel mio appartamento, questa volta i ruoli erano stati invertiti io ero pronta da circa venti minuti ma Charles non si era ancora fatto vivo. Decidi di andare a dare un'occhiata nel suo appartamento

Esitai qualche minuto prima di bussare alla porta ma... La porta era aperta??
<< Permesso.... Si può?>> Non ero mai entrata nel suo appartamento ma non credevo che Charles fosse così disordinato

C'era qualcosa che non andava... La casa era un campo di battaglia scarpe vestiti erano sparpagliati in tutte le direzioni e alcuni oggetti erano danneggiati

Ok cosa diavolo era successo

<<Charles!! Charles dove sei!!>>

Non avvertii un singolo rumore era come se la casa fosse stata abbandonata
Girai tutta le camere tranne nella sua e quando entrai...

Spalancai gli occhi, il cuore mancò alcuni battiti restai paralizzata per qualche momento per poi gridare il suo nome....


Charles...!!!

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