Capitolo 6

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                             CHARLES

Il sole era, già, alto in cielo e le nuvole bianche come la luna camminavano

Ero pronto per affrontare tutto e tutti

Poco prima di uscire di casa bussarono alla mia porta, quando aprii con vi trovai nessuno ma ai miei piedi c'era una busta bianca e solo dopo mi resi conto che accanto a essa c'era il giornale

La forza e l'energia accumulata svanì in un soffio di vento quando in prima pagina del giornale lessi

" Credete che i vostri idoli siano perfetti? Io non credo e una dimostrazione é una delle stelle più ambiente di New York
CHARLES ALONS NON ACCETTA LA NUOVA PICCOLA STELLA DO NEW YORK "

Dovevo immaginarmela una scenata del genere dai giornalisti ma questa volta, per la prima volta, diedi ragione a quelle carogne ma essere in prima pagina con una notizia negativa non era cosa da poco, mi rifiutai di leggere la lettera anonimata 

Sconvolto era la parola esatta...

La fiducia che avevo accumulato in tanto anni,lavorando sodo, si era spezzata,distrutta, in pochi secondo.

Non me ne sarei stato con le mani in mano ma la rabbia prede il sopravvento cominciai a gettare oggetti sul pavimento ma solo quando riuscii a sentire il cristallo frantumarsi mi calmai, ma non bastava, continuai fino allo svenimento tanto da sprofondare nel materasso e addormentarmi senza neanche accorgermene

Due ore dopo sentii bussare alla porta, continuai a tenere gli occhi chiusi finché non riconobbi la voce

La SUA voce....

<<Charles che succede mi senti?! Rispondi ti prego!!>>

Mi rialzai con fatica e le porsi il giornale, dopo avergli dato una rapida occhiata guardò me..

<<Ma... N-non é vero sono tutte fandonie!>>

Feci cenno di NO col capo, faceva male ammetterlo ma ero stato io

<< Non preoccuparti troveremo una soluzione>> si alzò dal letto e mi abbracciò alle spalle.... Sentii il suo calore entrare nel mio corpo

Cosa diavolo mi stava succedendo?

Quando si staccò da me sentii un leggero brivido percorreremi la schiena, di colpo allungò la mano sulla busta bianca,ancora chiusa, quando la guardai in volto

Sara...

Sara diventò pallida, quasi spaventata cominciò a tremare come se avesse freddo e in tanto continuò a fissare la busta

<<Ehi... Che ti prende...?>> Incrociò il mio sguardo interrogatore, ma non rispose si alzò dal letto e ...

Stava andando via? Ma che diavolo...

Gli afferrai il polso e domandai ancora una volta

<<Che ti prende?>>non rispose scosse soltanto la testa << Sara la lettera dammi la lettere...>>

<<No questa la terrò io é la cosa migliore da fare >> riuscì   a liberarsi dalla mia stretta e con cautela uscì dal mio appartamento


                                SARA

Una volta uscita dal suo appartamento tirai un sospiro di sollievo, quella lettera sarebbe stata la sua rovina se l'avesse letta ma suppongo che immaginava già il contenuto

Corsi agli studi,in perfetto ritardo, mi chiesero di Charles evidentemente avevano letto il giornale

Verso sera tornai nel suo appartamento è ancora una volta la porta era aperta e la casa in subbuglio. Corsi in camera sua ma questa volta non c'era, solo poco dopo mi accorsi che oltre al disordine ritrovato stamattina c'erano anche alcune bottiglie di alcolici

Ma cosa diavolo....

Di colpo due braccia si strinsero forte a me
Il mio cuore mancò un battito...

Era Charles....

Il viso bianco, i capelli più spettinati del solito, i vestiti spiegazzati, quello non era il mio Charles

<<Cosa ci fai qui??>> Disse stringendomi ancora più forte, sentii l'odore dell'alcol nel suo fiato come pensavo era ubriaco

Volevo aiutarlo ma allo stesso tempo avevo paura di cosa potesse fare senza volerlo.

Quando finalmente si staccò da me indietreggiai lentamente verso la porta sarei ripassata il giorno seguente ora non era proprio il caso di rimanere

Purtroppo fu molto più scaltro di me e intuì cosa volevo fare, chiuse la porta alle sue spalle, indietreggiai dalla parte opposta finché non arrivai a toccare il muro

<<Charles....>> Fermandosi davanti a me Mi bloccò contro il muro imprigionandomi, il suo corpo schiacciava il mio è il suo viso era talmente vicino che riuscii a sentire il suo fiato sul mio collo, gli misi le mani al petto per allontanarlo da me ma lui era molto più forte di me

Velocemente mi prese in braccio, a mo di principessa, e mi gettò sul Matera no morbido e prima che potessi spostarmi si mise sopra di me, le mia guance insieme a tutto il corpo andarono in fiamme

Mi baciò delicatamente sul collo,sentii il cuore esploderanno nel petto

Di colpo si accorse cosa stava facendo e cadde di  fianco a me addormentandosi

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