Soft

1.3K 73 13
                                    


Henrik.

Mercoledì, 08:00

"Ecco ci sono. Ora puoi attaccare."

La sua risata mi provoca un sorriso, e quindi sorrido come un idiota all'aria mentre stringo il mio telefono all'orecchio.

"Mi scrivi tu dopo? Anzi no, chiamami, ho bisogno di sentire la tua voce." Mi mordo il labbro istintivamente sapendo che in questo momento starà arrossendo.

"Va bene" risponde semplicemente, lo sento sorridere.

"A dopo piccolo."

"A dopo Henke."

Chiudo la chiamata e porto il telefono in tasca, spingo la porta d'entrata dell'Ett Bord senza smettere di sorridere, la prima persona che mi vede è mia mamma.

Non le ho ancora detto niente di quello che é successo con Tarjei, e fortunatamente non mi ha ancora chiesto spiegazioni. Semplicemente, non é la prima volta che passo più giorni fuori casa, e a lei sta bene. Credo che starebbe meglio se sapesse dove sono stato nel weekend, ha sempre adorato Tar. Ha come un debole per lui, ci tiene come se fosse suo figlio, ogni volta che lo vede le si illuminano gli occhi.

Mi ha chiesto spesso di lui dopo la fine della terza stagione, ma non vedendomi preoccupato, se la faceva passare. Purtroppo però mi conosce troppo bene, le basta guardarmi negli occhi per capire come stanno le cose. Per questo a volte le parole non servono.

"Ciao tesoro" mi saluta, sorridente come sempre.

L'abbraccio, "Ciao mamma" le dico tranquillamente, cercando di mettere da parte tutta l'eccessiva felicità che mi ha trasmesso Tarjei.

"Senti, ieri sera quando te ne sei andato é passata-"

La interrompo subito, staccandomi leggermente. "Sì, non va tanto bene con lei. Ma sinceramente non mi va di parlarne adesso."

Tronco subito il discorso.
Sono un codardo, in questi giorni ho ignorato le chiamate di Lea per non sentire la sua voce spezzata e ho solo risposto a qualche suo messaggio con dei secchi "Sto bene", "Non ti preoccupare", "Ok", "Ci sentiamo", "Scusami".

Non so cosa fare. Non so come dirle la verità, non voglio più illuderla, e non voglio far soffrire Tarjei, il mio piccolo. Solo a ripensare al suo dolce volto mi viene da sorridere.

"Va bene, tranquillo." mia mamma mi guarda, e mi accarezza la schiena per calmarmi. Sono chiaramente rigido.

Le sorrido per poi dirigermi verso i camerini per cambiarmi, mi manca Tarjei.
Mi manca il suo corpo, la sua risata. È stato così perfetto domenica. Lo rivoglio, voglio vederlo ancora sorridere per qualche battuta idiota che faccio, voglio sentirlo gemere sotto al mio tocco.

Indosso il grembiule e mi siedo un attimo, prendo il telefono per scrivere un messaggio.

'8:06, mi manca il tuo profumo.'

Premo invio, e sorrido liberamente sfiorando lo schermo che illumina i nostri messaggi.

Inizio flashback

Domenica, 11:56

Anche se sono girato di spalle, sento il suo sguardo sul mio corpo.

"Guarda che se continui ad osservarmi mi consumi." rido leggermente, mentre osservo le uova che sto preparando ad entrambi.

"Non è colpa mia se sei bello Henrik." risponde semplicemente.

Tolgo le mani dalla padella per girarmi verso di lui, è leggermente rosso in viso.
È così sincero, così dolce. I suoi sono quei complimenti rari che nom capitano spesso. Tarjei è un ragazzo molto timido, sono poche le volte in cui si lascia andare, ma quando succede mi prende alla sprovvista lasciandomi spiazzato.

Mi avvicino verso il suo corpo appoggiato al muro della cucina, gli prendo il volto tra le mie mani e sfioro leggermente le sue labbra con le mie, ma non le bacio. Mi godo ogni secondo che passo con lui, ogni minimo contatto.

Con i pollici traccio il segno degli accenni di occhiaie che si sono creati sotto i suoi occhi verdi, non abbiamo praticamente dormito da sabato mattina. Anche quando potevamo dormire, ci perdevamo a guardarci, a sfiorarci la pelle.

Lui al contatto chiude gli occhi, ma poi li riapre e li punta sui miei.
Mi godo il momento, finalmente mi guarda negli occhi senza distogliere lo sguardo.
Mi inumidisco le labbra mentre lo osservo, ho un'opera d'arte ai miei occhi. La più bella, la più delicata.
I suoi occhi sono stanchi, ma non perdono la luminosità, le sue guance sono leggermente rosse, le sue labbra sottili sono schiuse e secche per via dei miei morsi.
Il suo sguardo è perso in me.

"Mi guardi come Isak guardava Even." sussurro sulle sue labbra, senza pensare.

Lui piega leggermente il volto per cercare di baciarmi, ma io gli lascio un leggero bacio sul mento.

"Sotto certi aspetti posso capirlo perfettamente." sussurra a sua volta.

Faccio scivolare le mie mani sul suo collo accarezzandogli la pelle, lui porta le sue sul mio petto. Adoro sentire il calore che emana, probabilmente sentirà anche il mio battito cardiaco accellerato, ma non mi importa.

"Ah sì? Del tipo?" sorrido pienamente guardandolo negli occhi.

Lui accenna un sorriso, ma poi torna serio passandosi la lingua tra le labbra lasciandole socchiuse.
Ogni volta che lo fa, impazzisco sempre un po' di più per lui.

"Isak desiderava le labbra di Even, ed io desideravo le tue."
Con una delle sue mani mi accarezza il volto, piego la testa verso di essa godendomi il momento senza smettere di guardarlo.
"Sorrideva solo ad Even, ed io sorridevo solo a te." stringo la sua mano ancora sul mio petto mentre schiudo le labbra.
"Bramava il corpo di Even, come io ho sempre bramato il tuo." la sua mano sul mio viso mi spinge lentamente verso di lui, le nostre fronti si toccano.

"Tar.." sussurro. So già come andrà a finire, lo percepisco dalla sua voce, non voglio farlo piangere.

Inspiro a fondo il suo profumo, "Isak si innamorava di Even, ed io mi innamoravo di te."

Senza fargli aggiungere altro unisco le nostre labbra, e lentamente comincio a baciarlo. Lo faccio con una calma che sta uccidendo soprattutto me, ma continuo. In questo momento sento solo di volergli far capire quanto mi dispiace di averlo fatto soffrire, voglio fargli capire che io ci sono adesso e che da lui non vado più via.

Quando le nostre lingue si toccano lo stringo ancora di più a me, mentre gli accarezzo la pelle del collo con le mie dita. Continuo a baciarlo, senza lasciargli morsi, senza succhiare le sue labbra. Solo un bacio pieno di amore da recuperare.

Mi stacco piano dalle sue labbra, lui tiene ancora gli occhi chiusi, così gli bacio subito una guancia umida a causa di una lacrima di cui mi assumo la colpa, poi gli bacio il suo naso perfetto e poi i suoi occhi.

"Io ti giuro Tarjei" comincio, lui riapre gli occhi per guardarmi. "Ti giuro che recupereremo tutto il tempo che abbiamo perso. Ti giuro che ti farò stare solo bene. Non dovrai più soffrire, io davvero.." mi interrompo per ingoiare il groppo che ho in gola, "Non so come io riesca a renderti felice, ma se è questo quello di cui hai bisogno, ti giuro di rimanere sempre al tuo fianco a costo di andare contro qualsiasi cosa. Okay?" 

La mia voce trema, avevo semplicemente bisogno di dirlo a lui e di ricordarlo a me stesso.

Lui sorride e annuisce semplicemente, mi accarezza le labbra con un dito ed io chiudo gli occhi al contatto. Porto le mie labbra sulle sue ancora sorridenti, prendendolo alla sprovvista, gli lascio un lungo bacio a stampo. Non mi interessa cosa succederà o come si evolverà la cosa, l'unica certezza è che lui appartiene a me ed io appartengo a lui come è sempre stato.

Fine flashback

La vibrazione del mio telefono mi risveglia dai miei pensieri.

Sblocco lo schermo, e mi ritrovo a sorridere per l'ennesima volta. Mi mordo istintivamente il labbro.

Da: Tarjei
Adesso e sempre, ho voglia di te.

you are art // Henrik&Tarjei [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora