Tarjei.Domenica, 15:23
Non so se quello che provo è reale, non credo sia possibile desiderare una persona in una maniera così spudorata, disumana, immensa. Ma a me sinceramente non importa.
Purtroppo non riesco a farne a meno, anche se provo ad allontnarlo, riesce sempre ad imbucarsi in ogni pensiero, e non esiste ragione valida per farlo scappare.
Non se ne va, rimane lì costantemente.Non mi è possibile anche solo pensare ad una vita senza di lui.
Apro la porta di casa e mentre entro, sorrido pensando a lui.
"Sono a casa!" enuncio, ma ovviamente nessuno risponde.
Sbuffo mentre poso le chiavi sul tavolino affianco alla porta, faccio due passi e mi guardo intorno.
La casa è vuota, come sempre.
A volte desidero così tanto scappare, non lascerei nessun bigliettino d'addio o altro, prenderei solo l'indispensabile e me ne andrei. Non ha più senso per me restare in questa casa, i miei genitori sono diventati dei fantasmi a volte li vedo a volte no, e quando ci sono è come se non fossero davvero davanti a me, in alcuni momenti non sento neanche più le loro voci pur essendo nella stessa casa.
Mentre rimango fermo nel mezzo del corridoio soffermo lo sguardo su un quadro che ritrae i miei genitori al loro matrimonio, io non c'ero ancora.
Forse erano quelli i 'bei tempi' di cui parlano ogni tanto.Quasi sobbalzo rendendomi conto che sto singhiozzando, lascio andare un sospiro di frustrazione.
"Fanculo." sussurro a me stesso, vorrei semplicemente non essere così sensibile.
Vorrei tornare a casa e vedere mia mamma sorridere, vorrei vedere mio papà guardarmi orgoglioso vorrei che fosse fiero di me. Vorrei poter parlargli ogni tanto per sapere cosa pensa, per capire come sta davvero, ma ogni volta che gli passo affianco è come se sentissi freddo e fossi a maniche corte.
Io non cerco attenzione, io vorrei solo una famiglia.Sento una lacrima rigarmi il viso e mi maledisco mentalmente, odio essere così debole.
Scrollo le spalle e prendo subito il telefono, i miei pollici si muovono meccanicamente.
Io:
Hey sono a casa ti prego dimmi che sei liberoVisualizzato, sta scrivendo. Il cuore mi batte sempre più forte, potrei averlo disturbato, potrebbe essere qualcun altro a scrivere magari un suo amico o peggio.
Sto per bloccare il telefono ma non faccio in tempo, nuovo messaggio.Da: Henrik
Sto arrivando.----
Quando sento bussare freneticamente alla porta il mio cuore fa un salto e con tutta la velocità che posso impiegare nel fare il tratto cucina-porta d'ingresso, corro per aprire.
Ho solo un'enorme urgenza, un grandissimo bisogno.
"Hey scusami se ci ho impiegato tanto, giuro che sono venuto in macchina questa vol-"
Non riesce a terminare la frase, perchè le mie braccia stanno già stringendo il suo corpo.
Lo trascino letteralmente dentro casa e nello stesso tempo chiudo la porta facendo scontrare la sua schiena contro di essa.
Ecco, ora mi sento a casa.
Schiudo la bocca sorridendo mentre ho ancora gli occhi lucidi, inspiro il suo profumo e mi innamoro ancora un po' di più. Il suo non è un profumo che dimentichi facilmente, è uno di quelli che ti fa pensare 'questo è il Suo profumo', ed io mi sono innamorato anche di questo. E' come una dipendenza, è così buono da farmi male.
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you are art // Henrik&Tarjei [completa]
Fiksi PenggemarHo un ricordo ben preciso, che non riesco a cancellare. Eravamo sdraiati sul letto e avevamo i microfoni puntati addosso, le telecamere erano ovunque, lui era agitato ed io lo percepivo perché continuava a tenere lo sguardo basso fissando ogni cosa...