Look At Me

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Tarjei.

Non mi sono piaciute quelle foto. Non mi sono piaciute per niente. Certe volte maledico il mio vizio di entrare su Instagram con il profilo di Isak, ma è più forte di me.
Posso avere tutte le ragioni più valide per esserne contro, ma fin quando ci sarà Henrik, ci sarò anch'io. Fine della storia.

Dovevano parlare seriamente, o così mi aveva detto lui. Io con il termine 'seriamente' ho sottointeso che magari le avrebbe detto tutto, di noi, di se stesso.
Insomma, abbiamo fatto l'amore e Lea merita di saperlo.
Ma lei sorrideva spensieratamente, era troppo vicina ad Henrik, e hanno anche bevuto. Sicuramente avrà chiarito con lei e ok, ne sono felice credo, ma io non so cos'ha chiarito, o come l'ha chiarito.
Io so solo che sono quasi arrivato a casa di Ulrikke, che ci sarà Henrik, e tutto il resto del cast. Vorrei sapere di più, ma Henrik mi ha chiamato solo per chiedermi come arrivavo alla festa ed io gli ho semplicemente risposto "Mi accompagna David".

Nessun 'ti amo', nessun 'mi sei mancato', niente.
E se ci ha ripensato? E se Lea in un qualche modo è riuscita a dirgli qualcosa che gli ha fatto cambiare idea? E se per lui è stato solo un momento di debolezza? Solo semplice sesso..

"David! Tar!"

All'improvviso mi ritrovo a strabuzzare gli occhi, scosso dalle urla e dalla musica.

"H-hey" riesco solo a dire a tono basso.

Questa è una festa non posso permettermi di stare così, non sono un bambino, i sentimenti posso metterli da parte se voglio.

Dò un occhiata alla gente che c'è e sorrido rivedendoli tutti, dalle comparse ai personaggi principali. Mi sono mancati.

Smetto di sorridere appena il mio sguardo viene catturato da qualcun altro, Yousef.
Se ne sta lì seduto sul divamo mentre mi guarda e sorride, io confuso gli lancio un cenno con la testa, ma non appena mi volto capisco il motivo del suo sorrisetto malizioso.

"Buh!" un battito di mani a pochi centimetri dal naso mi fa quasi cadere per terra, ma riesco a sostenermi sulle spalle del biondo di fronte a me.

"Hey Henke." dico soltando, sforzando un sorriso.

Lui mi osserva sorridendo, poi lancia uno sguardo a Yousef, infine torna a me. Io corrugo lo sguardo, sempre più confuso.
"Vieni o vuoi stare qui?"

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"Scusate, devo andare al bagno."

Mentre mi alzo sento lo sguardo di tutti addosso, poi mi fermo un secondo.

"Ulrikke, non mi ricordo più dov'è il bagno." confesso in panico, devo assolutamemte allontanarmi.

Provoco una risata spontanea a tutti e Ulrikke mi indica con il dito un corridoio. "Lì, poi a destra. Attento a non perderti Tar, abbiamo ancora bisogno di te!"

Mi volto velocemente per fulminarla con lo sguardo, ma non faccio altro che aumentarle la risata che contagia tutti.

Quando sono arrivato al bagno sospiro cercando di mantenere la calma, ma il fascino di Henrik ha ancora avuto la meglio.
È troppo bello, quando ride, quando parla, quando scruta e anallizza con lo sguardo. Non faceva altro che lanciarmi sguardi provocatori, che parlavano. Il problema è che non ho lasciato che mi parlassero, giravo il volto, spostavo lo sguardo su qualcun altro, o avrei potuto fraintendere quello che mi dicevano i suoi occhi.

Prima di chiudere la porta, una mano fa peso su di essa.

Sapevo che mi avrebbe raggiunto, così sospiro e apro la porta preparandomi psicologicamente. Deglutisco pesantemente quando lo vedo, lui mi guarda e si inumidisce le labbra.

"Non mi piace quando non mi guardi."

Lo interrompo subito per non sentire altro, "Devo pisciare porca troia Henrik." sbotto.

Mi passo nervosamente una mano sulla faccia cercando di calmare i nervi, non so come allontanarlo.

Lui entra letteralmente in bagno sbattendo la porta dietro di se. "Cos'è vuoi litigare adesso?" chiede facendosi serio tutto d'un tratto.

Indietreggio, "Io non ho detto che voglio litigare, ti sto solo dicendo che devo-"

"Gliel'ho detto." sussurra, come se non volesse farsi sentire.

Rimango in silenzio, decido solo di puntare i miei occhi sui suoi.

"Prima di andarmene l'ho fatto, lo so, mossa sbagliata, ma non sapevo come dirle tutto in una volta sola. Così ho bevuto cercando di calmarmi, ho fatto di tutto per rendere le cose normali, ma alla fine non è valso niente. Ha pianto, l'ho abbracciata, mi ha spintonato via senza smettere di piangere e me ne sono andato. Poi ti ho chiamato, avevo bisogno di senrire la tua voce e di immaginarmi il tuo sorriso, ma ho fallito anche in questo, non è così?" chiede, facendosi più vicino a me.

Lo guardo negli occhi cercando di rielaborare quello che mi ha appena detto e tutti i puntini si ricongiungono.

"Io..io non voglio che si senta male per colpa mia, siete migliori amici prima di tutto, non era mia intenzione rompere questo rapporto.." sussurro debolmente.

Le sue dita si posano delicatamente sulla mia guancia, a stento sento il contatto.

"Smettila di dare la colpa a te stesso, io mi sono innamorato di te, tu hai preso il mio cuore in mano, e a me sta bene così. Io non posso assicurarti che sarà facile, ci saranno altri ostacoli, sicuramente. Ma tu devi metterti in testa che io non voglio altro, non mi interessa tutto il resto, non voglio conquistare l'attenzione di nessuno, se non la tua. Sempre. Voglio sempre i tuoi occhi su di me, non devi mai smettere di cercarmi, perchè io non sarò mai sazio di te, sei tu il mio debole e su questo non mi smuovo. Capito?"

Le mie gambe tremano, il mio cuore sta chiedendo pietà, il mio fiato picchia irregolarmente sulle sue labbra. Lui si inumidisce le sue e per un secondo sfiora le mie, poi si ritrae.

"Sì, ho capito." mormoro.

Sono terribilmente instabile, ma comincio ad adorare questa sensazione.

"Yousef, eh?" il suo viso si inclina leggermente per guardarmi negli occhi.

Stordito, corrugo lo sguardo.

"Che?" chiedo sbattendo velocemente le palpebre.

"Ho visto come lo guardavi, però ti confesso che ha dei bei capelli. Anche se i miei sono decisamente migliori, e non si discute." mi risponde, la sua voce contiene un pizzico di ironia e di serietà insieme.

Lo guardo sbalordito, "Ma se non mi ricordo neanche qual è il suo cognome!" esulto.

Lui sorride e mi accarezza il collo, portandomi di nuovo vicino a lui.

"Però questa sera è riuscito ad attirare la tua attenzione a differenza mia."

I suoi pollici mi accarezzano la pelle del collo, porto istintivamente le mie mani sulle sue braccia accarezzandogliele.

"È stato solo per due secondi, e.. io comunque adesso sono qui..con te. È questo quello che conta." mormoro tornando a fissare le sue labbra.

Le desidero costantemente in una maniera indescrivibile, e non mi importa se la cosa è evidente. Purtroppo non posso farci niente, mi indebolisco fisicamente solo sapendo che sono mie.

La sua bocca preme sulla mia guancia facendomi chiudere istintivamente gli occhi, mi lascia qualche bacio a stampo non distanti tra di loro e quando arriva all'angolo delle mie labbra rabbrividisco sentendo il contatto caldo della sua lingua.
Gli stringo le braccia tra le mie mani e avanzo leggermente facendo scontrare la sua schiena contro la porta del bagno.

"Ti prometto che riusciremo a mostrare a tutti le nostre mani intrecciate e sarò felice perchè lo sarai anche tu, perchè saremo insieme. Io giuro..-"

"Baciami Henrik." lo interrompo, schiudo gli occhi per guardarlo.

Io sono già felice, non ho bisogno di mostrare qualcosa a qualcuno, mi basta  avere lui tutto per me.

L'ultima cosa che vedo sono i suoi occhi lucidi che mi sorridono e i suoi denti che afferrando velocemente il suo labbro inferiore, poi, il paradiso.

you are art // Henrik&Tarjei [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora