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Qualche settimana prima.

Henrik.

"Passami una cuffietta." gli dico mentre lo vedo scuotere la testa a ritmo.

Cerco di prenderne una, dato che ha ignorato la mia richiesta, ma la sua mano sposta la mia tenendola occupata intrecciando le nostre dita. Sorride ad occhi chiusi senza smettere di muovere la testa, poi comincia a canticchiare il testo della canzone, e rimango incatato dalla sua voce.

"Sweet little baby in a world full of pain, I gotta be honest, I don't know if I could take it. Everybody's talking, but what's anybody saying? Mama said if I really want to, then I can change, yeah yeah."

Apre un occhio per sbirciare la mia espressione. Ridacchia prima di riprendere.

"R.I.P. to my youth. If you really listen, then this is to you. Mama, there is only so much I can do. Tough for you to witness it but it was for me too. I'm using white lighters to see what's in front of me, I'm using white lighters to see...R.I.P. to my youth."

Inizialmente vengo catturato dalle parole profonde di quella canzone, anche se non conosco il testo mi viene voglia di cantarla a squarciagola con lui, come se volessi urlare quelle parole. E la sua voce, che senza bisogno di strumenti musicali e batteria, sembra più dolce e soave del solito. È graffiata al punto giusto, è limpida quando serve. Starei ad ascoltarlo per ore.

Mentre tiene gli occhi chiusi e le mani leggermente sollevate da terra, mi avvicino al suo viso facendo premere le mie labbra sul suo collo. Tutto quello che esce dalle sue labbra ora sono parole balbettate e qualche mugolio, quando comincio a mordere la pelle sono gemiti, poi una mia mano si sposta sul suo torace che continua a salire e scendere irregolarmente.

"Henrik.."

Scendo sempre più in basso per baciargli il petto, lo sento sospirare pesantemente.

Balbetto qualcosa anche se non ha senso, quindi mi alzo.
"Canta ancora."

Lui sorride guardandomi dall'alto, perdo un battito quando lo contemplo.
"Mh, sei così bello Tarjei." sussurro avvicinandomi al suo viso.

Si copre il viso con una mano, "Dai, smettila." 

Mi alzo con la schiena di scatto per guardarlo, lui si ferma e toglie gli auricolari. Faccio per allontanarmi da lui, trattengo una risata quando vedo i suoi occhi farsi sempre più grandi, a momenti escono dalla pelle.

"Non te la sei presa vero?" si ferma pr alzarsi, ma con uno spintone lo rimetto a terra. "Bastardo."

"Il bastardo si è offeso." commento alzandomi in piedi.

Lo guardo disteso sull'erba, dall'alto.
Mi mordo il labbro istintivamente, e per evitare di mollare la presa mi volto verso un albero. Ne approfitto per guardarmi attorno, in questo parco non c'è nessuno se non qualche bambino che gioca in lontananza.

Per un momento sospiro, è questo quello che voglio davvero? E se non fosse così cosa potrei fare? Mi viene il mal di stomaco al solo ricordo di qualche settimana fa, quando sapevo di perdere Tarjei giorno dopo giorno non sapendo cosa fare. Eppure, dopo quella videochiamata con Iman, il sentimento per lui è come se fosse aumentato a dismisura. Ho sentito qualcosa scoppiare in me, ed io ho amato quella sensazione, soprattutto perché finalmente dopo tanto tempo, sono riuscito a decifrare il suo sguardo. Mi desiderava, in quel momento, Tarjei mi voleva. Ed io ero così perso in lui e nei suoi occhi, che anche quando si è avvicinata Lea ero come costretto dal mio cuore a tenere lo sguardo sul suo viso.

you are art // Henrik&Tarjei [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora