28- Do you want me?

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"Va bene come risposta?" Domandai sorridendogli soddisfatta quasi.
"Benissimo" Mi sorrise lui facendo toccare le punte dei nostri nasi.

"Dove eravamo rimasti?" Domandai io cercando di provocarlo.
"Lo vuoi davvero?" Domandò lui inarcando il sopracciglio sinistro.
"Io ti voglio Andrew. Ti voglio in ogni singolo istante" Lo guardai seria negli occhi. "Tu mi vuoi?" Domandai quasi imbarazzata, facendo scivolare via la mia sicurezza.
"Da morire"

Ci guardammo negli occhi ed il mio cuore mi martellava sul petto dandomi l'impressione che stesse per uscire dalla mia gabbia toracica.

Andrew fece riunire le nostre labbra in un caldo bacio pieno di passione. Fece staccare la mia schiena dalla porta di casa e lo sentii dirigersi verso le scale, senza mai staccare le sue labbra dalle mie.

Ad un certo punto, a metà della scalinata, circa, si fermò e poggiò nuovamente la mia schiena contro il muro.

"Vuoi che scenda?" Gli domandai mentre spostava la sua bocca dalle mie labbra al mio collo.
"Dubiti della mia forza, piccola?" Disse facendo il finto offeso mentre succhiava un lembo di pelle del mio collo.

Non risposi, ma mi lasciai scappare solo un gemito dalle mia labbra. Le mie mani vagavano tra i suoi capelli neri, mentre le sue palpavano i miei glutei, provocandomi il fuoco dentro.

"Mi stai facendo impazzire" Mormorò lui sotto il mio orecchio.

A quelle parole presi il suo volto fra le mani e unii nuovamente le nostre labbra.

Con passo più spedito si avviò nella mia stanza. Mi fece stendere sul letto e si fiondò sulle mie labbra, sul mio collo, fino ad arrivare allo scollo della mia maglia.

"Ritengo che questa sia di troppo, come il resto di tutti i tuoi vestiti" Sorrise in modo a dir poco malizioso alzandomi la maglia partendo dai fianchi, provocandomi mille brividi lungo tutto il corpo per via del suo tocco magico.

Mi fece un sorriso pieno di voglia e mise le mano sotto il mio reggiseno iniziando a giocare con i miei seni unendo le nostre labbra. Le sue mani mi stringevano come se potessi scappare via, ma non lo avrei mai e poi mai fatto. Mi lasciai scappare diversi gemiti ma trovai la forza per catapultare la situazione e stare io sopra di lui.

Gli sorrisi e gli sfilai la maglia per poi levarmi il mio stesso reggiseno. Le sue pupille si dilatarono facendomi capire che stavo riuscendo nel mio intento di provocarlo.

Gli lasciai una scia di baci umidi che partivano dal collo, per poi passare al petto, fino all'ombelico, fino a che non arrivai ai pantaloni. Feci scivolare una mano sopra la sua erezione, e lo sentii lasciarsi scappare un piccolo gemito che mi fece sogghignare sotto i baffi.

Lo vidi alzarsi per far riunire le nostre labbra in un bacio pieno di voglia.

"Lascia fare a me" Mi fece sdraiare sotto di lui e lo vidi scendere verso il cavallo dei miei jeans. Aprì il bottone e fece scendere la zip. Il tutto molto lentamente, facendomi soffrire.

Stavo impazzendo, lo volevo in quel preciso istante.

Lentamente mi sfilò i jeans per poi occuparsi anche delle mie mutande. Rimasi completamente nuda davanti a lui e lo sentivo scrutarmi con i suoi occhi blu.

Si fiondò sulle mia labbra, mentre con la mano destra iniziò a giocare con la mia intimità. Gemetti nella sua bocca a quel contatto così atteso e desiderato e lo sentii sorridere.

Piano piano scese con la testa fino ad arrivare al mio interno coscia. Iniziò a baciarmi per poi spostarsi verso il mio sesso. Le sua lingua a contatto con la mia pelle mi fece gemere leggermente più forte di poco prima. Il metallo freddo del suo labret mi fece venire ancora più brividi di quelli che già avevo.

Venni dopo qualche minuto sprofondando la mano destra nei suoi capelli e l'altra aggrappata alle lenzuola del mio letto chiamando il suo nome.

"Sei bellissima" Mi sussurrò mordendomi il lobo dell'orecchio.

Lo baciai sulle labbra e mi rimisi sopra di lui. Gli sfilai i jeans e subito dopo i boxer. Questa volta niente e nessuno mi avrebbe fermato da quello che volevo fare.

Presi la sua erezione fra le mani ed iniziai a muovere la mia mano in su e in giù sentendo il suo respiro farsi sempre più pesante ad ogni mio movimento.

Sapere che i suoi gemiti erano opera mia mi fece sorridere e se ne accorse.

"Elice" Lo sentii gemere.
"Vieni qui" Mi fece gesto con la mano di avvicinarmi al suo viso.

Feci come mi aveva detto, ma fu solo una scusa per prendermi dai fianchi a catapultare la situazione.

"Adesso comando io, piccola" Mi baciò il collo soffermandosi a succhiare un lembo di pelle.

Non mi opposi assolutamente al suo gesto, anzi.

"Sei pronta?" Mi domandò dolcemente accarezzandomi la guancia con il dorso della mano. Io gliela presi e annuii con la testa.

Lo sentii entrare dentro di me con delicatezza e, di conseguenza, non sentii più di tanto dolore. Ma a bloccare il mio piacere fu un pensiero.

"Andrew, fermati"
"Cosa c'è? Ti sto facendo male?" Mi domandò preoccupato, respirando affannosamente.
"No, affatto. Ma, il preservativo?"
"Con me non puoi rimanere incinta" Disse avvicinandosi al mio viso, reggendosi con le braccia il lati della mia testa.
"Okay, come non detto" Lo baciai sulle labbra, come per dirgli di continuare.

Riprese a muovere il suo bacino avanti e indietro aumentando sempre di più il ritmo, fino a che non venimmo insieme chiamando i nostri corrispettivi nomi.

Una volta uscito da me, si sdraiò sul letto insieme a me guardandomi negli occhi ad una distanza minima.

"Ti amo,Elice." Disse con ancora un po' di fiatone.
"Anche io Andrew" Misi una mano sul suo petto nudo percorrendo il contorno dei suoi tatuaggi.
"So che te lo ripeto spesso, ma non vorrei mai che te ne dimenticassi" Iniziò ad accarezzarmi la schiena.
"Non lo farò mai" Gli feci un sorriso e portai il suo viso più vicino al mio per schioccargli un bacio sulle sue labbra morbidissime.

Fu così che mi addormentai. Con la testa appoggiata al suo petto e le sue mani che percorrevano la mia schiena nuda provocandomi una pace che non sentivo da troppo tempo.

It isn't just a game  - Andy Biersack -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora