30- I will be there

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Quei due occhi blu erano impressi nella mia mente. L'unica visione che offriva la mia mente era uno sfondo nero e gli occhi di Andrew. Come sottofondo la sua voce roca, spezzata da un pianto che sembrava trattenuto.

Sentii le sirene di un'ambulanza avvicinarsi, ma non potevo vedere nulla. Sentivo il mio corpo terribilmente pesante, pertanto necessitavo che qualcuno mi reggesse. Le mani che lo facevano erano sempre quelle di Andrew.

Non avevo nemmeno le forze per chiedermi come fosse possibile. Le persone lo avrebbero visto e sarebbero sorti dei veri e propri problemi.

Il mio corpo venne trasportato all'ospedale più vicino. Ricordo vagamente che, quelli che suppongo fossero medici, mi presero e mi adagiarono su un lettino, dopo avermi fatto una serie infinita di controlli.

Il mio corpo era fermo su quel lettino. I miei occhi chiusi. Non sapevo neanche se il mio cuore stesse battendo o meno, mi sentivo completamente impotente.

Ad un certo punto sentii un qualcosa sfiorarmi la guancia destra e poi un profumo riconoscibile tra mille. Delle mani mi avvolsero la vita e un voce.

"Puoi aprire gli occhi ora"

Andrew

Con semplicità riuscii ad aprirli. Vidi il mio Andrew davanti a me e non potei fare altro che abbracciarlo il più forte possibile.
Nella mia testa vagavano mille domande, mille pensieri. Non capivo nulla, ma con lui accanto mi ero tranquillizzata, almeno un po'.

"Scusami Andrew, scusami, sono una stupida." Iniziai a piangere con la testa sul suo petto.
"Shh.. calmati. Sono qui, ci sono io" Iniziò ad accarezzarmi i capelli, come solo lui sapeva fare.

Cercai di calmarmi e mi staccai dall'abbraccio per guardarlo negli occhi. Quei suoi due cristalli rappresentavano un mare in tempesta. Erano azzurri, ma un azzurro più freddo del solito. Erano preoccupati, ma mi dimostravano un amore immenso.

"Andrew.. dove siamo?" Domandai timidamente.
"Questo è il mio mondo" Disse serio, ma accarezzandomi un braccio. "Questa è la zona di transito tra il pianeta mortale e quello immortale. La si può definire la meno crudele" Continuò lui.
"Cosa succede in questa zona?"
"Sostanzialmente niente. Si resta qui, in questo posto completamente buio e silenzioso."
"Non mi sembra così orribile"
"Credimi, è opprimente questo posto. Il tempo non passa mai, non potrai mai sapere se è passata un'ora, una giornata o solo qualche minuto. Questo silenzio, dopo un po', inizia ad essere opprimente. Per quanto silenzioso sia, ti senti come se la testa ti stesse per esplodere. È un silenzio assordante" Disse serio e amareggiato.
"Quanto tempo devo rimanere qui?" Domandai quasi perplessa.
"Non lo so. Nessuno lo può sapere. Tutto dipende da te"
"Tu cosa farai?" Domandai guardandolo dritta negli occhi.
"Io ti resterò accanto il più possibile. Farò di tutto purché tu sopravviva. Non ti farò finire in questo inferno ora"

Mi persi a fissare le sue labbra e i suoi occhi mentre parlava. Non sarei mai riuscita a stare senza di lui. Io avrei fatto il possibile per non deluderlo. Avrei fatto il possibile per resistere. Non sarei mai potuta stare con lui, sapendo che, in fondo, era deluso da me. Andrew era la persona più importante che avessi mai incontrato e non mi sarei mai e poi mai perdonata di deluderlo.

Mi sedetti a terra e sentii come se le mie mani stessero toccando qualcosa. Osservai il pavimento, ma sopra la mia pelle non c'era nulla.

Sentii echeggiare in quel buio una voce.

"Elice, Elice, ti prego ascoltami" Era la voce di Victoria.
"Non so se tu mi puoi sentire. Ma volevo dirti che appena ho saputo dell'accaduto, ho preso il primo aereo e sono corsa qui da te" La presa sulla mia mano aumentò.
"Non mi puoi lasciare così, ti prego. Sei la mia unica amica, ho perso tutti. Non mi abbandonare" Sentii la mia mano bagnarsi e anche la mia pancia.

Stava piangendo, e le chiazze bagnate sul mio corpo erano le sue lacrime. Mi si spezzò il cuore. Ora i motivi per lottare erano due. Andrew e Victoria. Ormai mi ero abituata alla sua assenza, mi mancava, ma Andrew era riuscito perfettamente a non farmi pesare la questione.

"Farò il possibile" Sussurrai tra a me e me, facendomi sentire anche da Andrew, che era esattamente davanti a me ad assistere a tutta la scena. Gli feci cenno di sedersi accanto a me, non avevo la minima forza di alzare un muscolo. Era una fatica perfino tenere aperti gli occhi e parlare.

Andrew si sedette accanto a me su un pavimento, apparentemente inesistente. Era solo una linea nera che si confondeva con quelle che, nella normalità, sarebbero le pareti sempre nere.

Lasciai che il mio corpo si lasciasse andare sul suo, privo di forze.
Andrew, a quanto pare, se lo aspettava e si preparò a salvare la mia testa prima che toccasse terra. Anche se tutto in quel luogo era astratto, tutto sembrava apparire, più che esistere.

"Scusami, non so cosa mi sia preso" Dissi aggrappandomi alle sue braccia per rimettermi dritta.
"Stai tranquilla, è tutto normale." Mi rassicurò lui aiutandomi a rimettermi dritta.
"Non so cosa farei se non ci fossi tu" Dissi aggrappandomi alla sua camicia nera e poggiando la testa sul suo petto.
"Nemmeno io lo so. Ma, in ogni caso, non ti lascerò cadere. Mai." Mi baciò tra i capelli e mi sentii la persona più amata del mondo.
"Cosa farai mentre io sono qui?" Gli domandai iniziando a tremare.
"Come ti ho detto prima, resterò qui con te, non ti lascerò sola un attimo"
"Ma dovrai pur mangiare. Avrai anche i tuoi compiti da angelo nero da svolgere" Dissi cercando di alzare la mia testa portandola davanti alla sua per guardarlo bene in volto.
"Il mio unico compito sei tu. Io starò bene, la tua vita è molto più importante di me, tu sei molto più importante di me" Disse lui serio. Nei suoi occhi si leggeva perfettamente che era ferito e preoccupato.
"Non dirlo mai più" Lui mi guardò non capendo cosa stesi dicendo.
"Tu sei tutto, tu sei la mia vita. Di conseguenza sei importante anche tu, più di qualsiasi altra cosa" Le lacrime iniziarono a rigarmi il volto. Non sapevo neanche il perché.
Andava sempre a finire allo stesso modo. Per colpa mia ci rimetteva anche lui.

"Andrew, io ti amo. Per me sei tutto"
"Anche io ti amo. Per questo non ti lascerò sola in questo momento"

Lo vidi avvinarsi lentamente a me e mi lasciò un bacio estremamente calmo, ma decisamente caldo. Come solo lui sapeva essere.

It isn't just a game  - Andy Biersack -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora