Il mio corpo era tra Andrew e il muro. Ero sua e non potevo chiedere di meglio. La sua lingua giocava con la mia, le mie mani erano tra i suoi capelli che spingevano il suo viso contro il mio. Le sue mani accarezzavano il mio corpo in ogni angolo provocandomi brividi su brividi.
"Cosa stavi facendo?" Gli domandai tra un bacio e l'altro con un filo di voce.
"N..niente" Lo sentii dire sulle mie labbra.
"Andrew, dimmi" Mi staccai di poco da lui, in modo tale che riuscisse a parlare, anche se non approvava per nulla il mio gesto. Poggiai la testa contro il muro e lui mise le sue mani ai lati della mia testa."Cosa stavi facendo?" Gli chiesi con tono più dolce possibile.
"Niente" Disse mentre distoglieva i suoi occhi dai miei.
"Andrew, mi hai messo a soqquadro la casa, cosa succede?" Gli presi il volto con le mani, facendo in modo che mi guardasse negli occhi.
"È complicato" Si giustificò lui.
"Farò uno sforzo" Gli risposi sicura di me."Riguarda Ryan" Sbuffò leggermente. "Non dovresti stare con lui" Continuò.
"Perché?" Gli domandai. Non capivo dove volesse arrivare.
"Perché.. non è chi dice di essere"
"Cosa vuoi dire? Non ti seguo". Corrugai la fronte.
"Stagli lontana Elice, non permetterei mai a nessuno di farti del male" Mi accarezzò la guancia.
"Perché mi hai messo a soqquadro la casa?" Non capivo il collegamento con Ryan al caos nella mia casa.
"Te l'ho detto, non mi so controllare. Le sue mani su di te, le sue labbra sulle tue guance. Sono quello che voi umani definite un colpo a cuore per me." Serrò una mano in un pugno.
A quelle parole sentii un brivido percorrermi lungo tutta la schiena. Andrew provava una sorta di gelosia nei miei confronti?
"No Elice, non è gelosia. È solo desiderio di possessione. Non posso sopportare che qualcuno ti tocchi come se gli appartenessi. Tu appartieni solo a me e a nessun altro" Le ultime parole le pronunciò sotto voce sul mio collo, mentre con una mano scendeva fino al mio fianco.
"Perché proprio io?" Gli domandai con un filo di voce, trattenendo i gemiti provocati da lui.
"Perché tu, Elice, non sei un'umana qualunque, tu sei speciale." Iniziò a lasciarmi dei baci umidi sul collo.
"Sei come una droga per me. Ho sempre desiderato toccarti e farti mia. Anche se tu non te ne rendi conto, hai dei poteri su di me"
"Che poteri?" Domandai mentre le mie mani erano tra i suoi capelli.
"Vuoi sapere troppo. Ogni cosa suo tempo. Ora sii mia"Non resistetti a quelle parole e a quei suoi movimenti. Gli presi il volto tra le mani ed iniziai a baciarlo. Volevo essere sua, e questa volta niente e nessuno ci avrebbe fermato.
Mi fece salire in braccio a lui e mi portò sul letto. Si sedette su di esso con me a cavalcioni. Iniziai a sbottonare la sua camicia nera. Iniziai lentamente, ma poi, quando riunì le sue labbra alle mie, la voglia mi invase il corpo ed iniziai a sbottonargliela più velocemente. Una volta rimasto con la camicia aperta, lui sfilò la mia felpa con un gesto velocissimo. Mi lanciai sopra di lui per baciarlo e, nel mentre, gli sfilai la camicia, per poi gettarla da qualche parte nella stanza.
Ribaltò la situazione, lui era sopra di me. Mi piaceva stare sotto, mi faceva capire che lui mi desiderava. Partì a baciarmi dall'angolo della bocca, proseguì per il collo, fino ad arrivare al mio petto per poi iniziare a giocare con il tessuto del mio reggiseno.
Sentii le sue mani accarezzarmi lentamente i fianchi, per poi andare dietro la mie schiena dove sganciò il mio reggiseno. Lo prese in mano e lo gettò nella stanza. Iniziò a giocare con i miei seni prima con le mani, poi con la bocca. Iniziai ad ansimare e lui aumentò la pressione su di me.
Mi sembrava di essere in un altro pianeta con lui. Non riuscivo nemmeno più a controllare le mie azioni.
Lentamente portai le mie mani sui suoi jeans, dove sganciai il bottone ed iniziai a far calare la sua zip. Lo stesso fece lui con me. Velocemente ci ritrovammo entrambi solo con le mutande addosso.
Vidi Andrew andare sempre più giù, lasciando una scia di baci umidi sulla mia pancia, sino ad arrivare all'elastico del mio intimo. Ci giocò mordicchiandolo, ma poi lentamente lo fece scivolare via dalle mie gambe. Ero agitatissima, ma volevo essere sua, gli avrei fatto fare tutto quello che voleva.
Posizionò la sua testa fra le mie gambe ed iniziò a lasciare dei baci sul mio interno coscia, fino ad arrivare alla mia intimità. Appena sentii la sua lingua a contatto con la mia pelle gemetti leggermente. Portai un braccio sopra la mia testa e mi aggrappai al lenzuolo, mentre l'altra mano era intrecciata alla sua.
Iniziai ad ansimare il suo nome, dato che stavo per venire. Lui aumentò la velocità e, una volta venuta si fiondò sulle mie labbra baciandomi in un modo quasi disperato. Le mie mani ancora tremavano, dunque lui le prese fra le sue intrecciandole, come per rassicurarmi.
"Sei pronta per il secondo round?" Mi domandò con tono malizioso dopo qualche minuto. Annuii, per poi baciarlo nuovamente. Gli sfilai i boxer e mi diede una mano vedendomi in difficoltà.
Gli sfilai di mano il preservativo che teneva, lo aprii e, prima di infilarglielo, giocai con la sua notevole erezione. Eravamo inginocchiati sul letto e non appena lo presi fra le mani, lo sentii gemere sul mio collo.
Mi decisi di metterglielo e ricominciammo a baciarci. Lentamente spinse il mio corpo fino a farmi sdraiare sotto di lui.
"Sei pronta, piccola?"Mi domandò
"Si" gli risposi prendendo una sua mano.
"Sappi che farà un po' male." Disse quasi preoccupato.
"Non importa" Lo tranquillizzai.Mi diede un bacio sulla fronte e lo sentii entrare dentro di me lentamente. Un dolore mi percorse il basso ventre, ma dopo alcuni secondi, tutto passò e il dolore fu solo un vecchio ricordo. Il piacere invadeva il mio corpo, eravamo una cosa sola finalmente. Ero sua e lui era mio, non mi sembrava vero.
Venni prima io, ma quando arrivò anche lui all'apice del piacere mi diede un bacio sulla fronte esausto, per poi sdraiarsi accanto a me.
Ci sdraiammo a cucchiaio, sentivo il suo respiro sul mio collo.
"Non andartene." Mi lasciai scappare.
"Non lo farei. Sono qui" Mi diede un dolce bacio sul collo. Dopo qualche minuto ci addormentammo insieme in quella posizione.
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It isn't just a game - Andy Biersack -
FanfictionForse la mia anima è troppo oscura per te.