Mi svegliai nel mio letto con accanto qualcuno; un qualcuno che riuscirei a riconoscere tra mille persone. La mano di Andrew teneva stretta la mia, facendomi capire le sue preoccupazioni e facendomi capire quanto lui tenesse a me.
Si girò di colpo non appena si accorse che mi ero svegliata. I suoi occhi si incastrarono perfettamente nei miei e, in quei pochi secondi che ci guardammo in silenzio, capii quanto lui fosse preoccupato ed esausto per tutto. Lo percepivo sia dal colore dei suoi occhi, sia dalle piccole occhiaie che gli erano spuntate, insieme a delle piccole borse.
Una ragazza qualunque potrebbe pensare che quello fosse un aspetto orribile in un ragazzo, ma per me, Andrew, era perfetto anche così, lo era sempre. Anche perché ero stata anche io a ridurlo in quel modo, e mi sentivo in colpa per questo."Hey" Dissi io rompendo il silenzio e posizionandogli una mano sulla guancia rivolta verso l'alto.
"Hey" Sussurrò lui.
"Cosa è successo?" Domandai, ricordando poco di quanto successo prima.
"Beh, sei svenuta, allora ti ho portata subito qui nella tua stanza. Mi sono spaventato" Sussurrò infine guardando altrove.Notai i suoi occhi diventare più scuri del solito. Non erano dello stesso azzurro ghiaccio come gli altri giorni. Erano blu notte. Non li avevo mai visti così tenebrosi. Ma non ci feci più di tanto caso, attribuii la colpa alla poca luce nella stanza.
"Smettila, ti prego" Disse lui tornando a guardarmi fisso negli occhi.
"Di fare cosa?" Domandai non capendo e togliendo la mano dal suo viso.
"Di uccidermi in questo modo"Non capivo quello che stava dicendo. Andai per parlare, ma iniziò lui.
"Tu non immagini quanto io stia facendo il possibile per aiutarti, per salvarti, per tenerti lontana dall'inferno e dalle grinfie di Andras. Con questo, non voglio dire nulla di male, solo che non so se ce la posso fare a continuare così" Il suo sguardo era puntato nei miei occhi e non li aveva mai lasciati.
"Cosa vorresti dire?" Sentii il cuore iniziare a martellarmi nel petto. Lo sentivo pulsare anche nella mia testa. Avevo paura di quella conversazione.
"Intendo dire che forse devo andarmene"A quelle parole sentii il sangue gelarmi nelle vene. Speravo di aver capito male, speravo solo che stesse scherzando. Ogni scusa, in quel momento, era buona per farmi pensare che nulla era vero.
"Non per sempre, Tornerò. Però non riesco a proteggerti a dovere se resto"
"È un addio questo, Andrew?" Domandai con le lacrime pronte per uscire al suono della sua voce per la risposta.
"No, certo che no. È un arrivederci, se così la dobbiamo vedere. Ma per una buona causa. La migliore di tutte" Si sforzò di farmi un sorriso, ma non era abbastanza per impedire alle mie lacrime di scendere.Portai le mani davanti agli occhi per cercare di coprirmi, come per fare in modo che lui non potesse vedere che stavo piangendo. Ma era inutile, si vedeva troppo bene. Mi prese per i polsi e se li portò davanti al viso per poi baciarli.
"Elice, devi stare tranquilla. È solo un modo per proteggerti. Non voglio che ti succeda qualcosa"
"Tipo cosa? Cosa mai dovrebbe succedermi Andrew? È da quando mi sono svegliata dal coma che parli di proteggermi. Che non sei più lo stesso. Che non mi parli. Dimmi cosa sta succedendo, penso che me lo devi" Dissi alzando un po' la voce e facendogli capire la mia frustrazione per il suo comportamento.
"Hai ragione, te lo meriti" Annuì con il capo.
"Ma non mi dirai nulla, vero?"
"No, ti dirò tutto" fece un sospiro guardandomi negli occhi "Ma se non te la senti, mi puoi fermare quando vuoi" Come risposta annuii, facendogli segni di andare avanti."La mia preoccupazione nasce dal fatto che Thomas sia ancora vivo e che tu lo abbia visto. Già in fatto che tu lo abbia visto in sogno è strano. Ma quello che lo è ancora di più, è il fatto che tu lo abbia visto anche mentre eri in coma. Quando una persona entra in quel lembo, come te quando eri coma, dovrebbe essere sola. Io c'ero, ma perché ho violato molte regole, pur di stare con te."
"Quindi secondo te ci può essere lo zampino di qualcuno? Tipo di.."
"Andras? Si, è l'unica spiegazione. È da molto tempo che non mi faccio vedere, si sarà chiesto che fine avevo fatto, quindi avrà fatto delle indagini e mi ha trovato. E avrà trovato anche te."
"E cosa succede se trova me?" domandai.
"Succede che dipende da lui. Dipende da come pensa che tu stia, da quanto dolore hai dentro. Dipende dal fatto se sa di noi. Dipende da molte cose, troppe per potere rispondere alla tua domanda con certezza"Decisi di non rispondere, decisi di guardare il suo petto coperto dalla maglia. Ora capivo le sue preoccupazioni. Capivo tutto, o almeno potevo immaginare.
Ma capii quanto lui tenesse a me nonostante fosse un demone, un angelo nero. Razza generalmente senza cuore. Ma lui ne aveva uno enorme, per me. O, almeno, era quello che mi aveva sempre dimostrato fino a quel momento.I sensi di colpa iniziarono a farsi sentire nel mio petto ed iniziai a sentire la stretta di Andrew diventare un po' più forte. Anziché diventare più leggera.
"Guardami Elice." Lo ascoltai e feci come mi aveva detto.
"Io farò qualsiasi cosa per te e perché tu sia al sicuro. Non farò in modo che tu finisca subito all'inferno, non me lo potrei mai perdonare, mai e poi mai. Io ti amo e tutto ciò che faccio, lo faccio per te e per noi. Hai capito?" Portò le mie mani sul suo petto e fece toccare le nostre fronti e mi sentii già più al sicuro. Mi sentivo bene. Le sue parole mi avevano fatto stare bene, ma anche terribilmente in colpa.
"Anche io ti amo, Andrew. Ma non so se riuscirò a stare senza di te. A stare di nuovo da sola"
"Ce la farai. Lo so. Farò il possibile che tutto finisca il prima possibile, te lo prometto."E prima che io potessi rispondere Andrew unì le nostre labbra in un caldo e passionale bacio che mi fece dimenticare tutto.
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It isn't just a game - Andy Biersack -
ФанфикForse la mia anima è troppo oscura per te.