10- What?

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Era tutto così maledettamente reale. Sentivo il suo corpo sorprendentemente caldo che premeva sul mio. L'unica cosa fredda che riuscivo a percepire era il suo labret, posto sull'angolo in basso a sinistra delle sue labbra.
Le sue mani calde mi accarezzavano tutto il corpo, provocandomi dei brividi lungo tutta la schiena.

Sarebbe stato perfetto, se solo fosse stato reale.
A quanto pare mi ero addormentata sui binari. Mi sedetti sui sassi bianchi e mi guardai intorno, nessuno. Eravamo io e il nulla.

Sentii il cuore spezzarsi in mille piccoli pezzettini. Quelle poche emozioni che mi erano rimaste erano scomparse. Forse mi ero veramente innamorata di Andrew.
Forse era solo un effetto del fatto che lui era un angelo nero, non lo so.
Solo di una cosa ero certa. L'unico modo che avevo per provare emozioni era avere lui accanto.

Rimasi seduta su quei binari, poggiando la schiena contro un muretto e fumando una sigaretta.
Io, innamorata di Andrew. Fantastico. Proprio ora che non volevo distrazioni.

Me ne tornai a casa dopo essere rimasta seduta per un'oretta circa. Lungo la strada fumai un'altra sigaretta. Forse i miei polmoni erano catrame puro, ma non mi importava.

Arrivata a casa erano le 4:00 del pomeriggio. Lanciai la mia giacca sul divano e mi diressi al piano superiore per farmi un bel bagno caldo.

Aprii l'acqua, aspettando che si scaldasse, ed iniziai a spogliarmi dei vestiti che indossavo. Chissà se Andrew prova quello che penso di provare io. Pensai mentre guardavo la mia immagine riflessa sullo specchio. Ormai penso di essere innamorata. È raro che qualcuno mi faccia provare emozioni così forti. Solo un demone come lui poteva riuscirci così bene.

Misi un po' di musica e immersi il mio corpo nell'acqua bollente. Poggiai la testa sul bordo della vasca e la mia mente iniziò a fare dei veri e propri film da oscar ripensando al sogno fatto quel pomeriggio.

Tutto era così reale, i suoi occhi, le sue labbra morbide esattamente come me le ero sempre immaginate. Il suo sapore dolce misto al fumo. Era tutto troppo reale per essere un sogno. Perfino i piccoli gemiti che ci facemmo scappare mi sembravano reali. Sentivo i suoi capelli neri tra le mie dita mentre glieli tiravo leggermente. Tutto troppo realistico. O forse ero solo io che lo desideravo così intensamente da confondere realtà con fantasia.

Uscii dalla vasca e avvolsi il mio corpo in un grande asciugamano nero per poi andare in camera a mettermi l'intimo. Come vestiti misi una maglia maniche corte dei Kiss e un paio di pantaloni della tuta. Sembravo una stracciona, ma dato che dovevo stare a casa me lo potevo permettere.

Scesi al piano di sotto per cenare anche se erano le 7 di sera. Non sono una maga dei fornelli, quindi mi limitai a preparare un'insalata e ci aggiunsi del tonno, dato che avevo l'ultima scatoletta.

Finii di mangiare e tornai nella mia stanza per fare un giro su You Tube, dato che avevo voglia di scoprire nuove canzoni. Dopo aver guardato una decina di video mi addormentai involontariamente.
Iniziai a sognare e vidi Andrew. La stessa scena di quel giorno alla stazione. Era lui che si avvicinava alle mie labbra mentre era seduto a cavalcioni sopra di me. Presi il suo volto fra le mani e da quel momento in poi un mix infinito di emozioni invase il mio corpo.

Mi svegliai bruscamente sedendomi sul letto con il fiatone e mettendo le mie mani sul volto impedendomi di vedere la mia stanza. Sentii una mano sulla mia spalla e sobbalzai.

"Hey, tutto bene?" Era una voce roca fin troppo familiare a parlare.
"A..Andrew" sussurrai togliendomi le mani dal volto.
"Si, sono io. Cosa è successo?" Mi massaggiò la schiena come per incoraggiarmi a parlare.
"N.. niente, non preoccuparti" Balbettai.
"Hai fatto un incubo?" domandò lui.
"Ah, credimi. Questo era tutto tranne che un incubo" Accennai un sorriso facendo il grande errore di guardarlo negli occhi.
"Ah si?" fece un sorriso malizioso. "Me lo potresti raccontare?" Continuò avvicinandosi a me. Io ero completamente ipnotizzata dai suoi occhi e non capivo più nulla e non risposi.

"Devo arrivarci da solo?" Il suo sorriso malizioso aumentò sempre di più non permettendomi di reagire in alcun modo. Ad aiutare era anche la sua voce estremamente roca e sexy.

"Dunque.. per caso c'entrava un ragazzo?" Inarcò il sopracciglio destro ed io annuii.
"Uhm.. lo conosco?" Proseguì lui, ed io ancora una volta annuii.
"Per caso ero io?" Disse facendo ancora una volta un sorriso malizioso avvicinandosi con il volto sempre di più a me.
"Può essere" risposi io con un filo di voce.
"Per caso.. succedeva questo?" Disse con un sussurro quasi impercettibile, avvicinandosi ulteriormente a me eliminando ogni forma di distanza presente fra di noi. Sentii le sue labbra sfiorare le mie per poi unirsi del tutto. Mi stava baciando, e questa volta non era un sogno.

In qualche secondo lo ritrovai a cavalcioni sopra di me, mentre io ero seduta sotto di lui. Le sue mani mi accarezzavano la schiena fornendomi lunghissimi brividi, mentre io gli tiravo i capelli neri di tanto in tanto. Ogni volta che lo facevo sentivo provenire dalle sue labbra un gemito di piacere.

Si staccò lentamente dalle mie labbra proseguendo i baci lungo il mio mento, fino al mio collo dove gemetti anche io. Appena mi sentì tornò sulle mie labbra con quasi più voglia di prima. Tanto che mi fece sdraiare facendo in modo che lui avesse il controllo della situazione. Portò la sua mano sinistra dietro il mio collo facendo il modo di rimanere sempre attaccati, mentre con la destra mi accarezzava il fianco. Ci staccammo solo per assenza di fiato e lui poggiò la sua fronte sulla mia con il fiatone, esattamente come me.

"Allora? Succedeva questo?" domandò nuovamente lui.
"Una specie" Risposi io accarezzandogli i capelli e tirandoli leggermente. A quel gesto scattò e fece ricombaciare le nostre labbra. Non saprei neanche descrivere come mi sentivo. Provavo eccitazione, lo volevo. Con lui sarei stata pronta in ogni momento a farlo, ma ovviamente non volevo che lui lo sapesse.

"Oh Elice, non serve che scacci quei pensieri. Sappiamo entrambi come stanno le cose e anche io sarei pronto in ogni momento" Disse ansimando mentre continuava a baciarmi.
"Ma ahimè, ora devo andare" Continuò lui staccandosi e alzandosi da me.

Mi alzai anche io dal letto con un velo di tristezza addosso. Non mi fece parlare che iniziò lui.
"Sappi che ci rivedremo presto, piccola" mi diede un ultimo bacio e sparì dalla mia stanza. 

It isn't just a game  - Andy Biersack -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora