ǫᴜᴇsᴛᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ _ThisIsOverdose_ sᴜ ᴇғᴘ.
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Capitolo 5Finalmente era arrivato il tanto atteso sabato.
Luhan fece vagare i suoi vispi occhietti sul paesaggio intorno a sé, gustandosi quella meravigliosa distesa verde, così splendida e accogliente, rilassante e tranquilla. Si trattava di un parco poco distante dal caos e dalla frenesia della città cui ormai era abituato a vivere, e al ragazzo quella visione aveva suscitato subito un senso di meraviglia e pace. L'aria era più pulita, sentiva che in quel posto sarebbe stato bene, e scalpitava come un bambino all'idea di passare una giornata in un luogo così bello.
Dal canto suo, il signor Kim, accanto a lui, più lo guardava, più sorrideva divertito notando il suo entusiasmo, e non aveva alcuna intenzione di frenarlo, sembrava davvero di ottimo umore.
Nei giorni precedenti aveva notato che il suo stato di salute non era del tutto stabile; ricordava quando qualche sera prima cercava di nascondere il dolore dietro a un sorriso forzato, mentre le sue mani tremanti si aggrappavano con forza ai lati della sua maglia, come per scaricare tutto su quel povero tessuto. O ricordava quando era entrato nel negozio ansimando leggermente, nonostante non avesse fatto nessuna corsa. Era ormai evidente che cercava di nascondere ciò che provava, quel posto lo opprimeva a volte, per questo aveva deciso di fare quella specie di "scampagnata", in modo da allontanarlo per un po' da qualcosa che in qualche modo nuoceva alla sua salute, ma anche per regalargli una giornata diversa, che fosse per lui motivo di felicità e spensieratezza.
E sembrava esserci riuscito a quanto vedeva dalla sua espressione.Si sistemarono sotto l'ombra che facevano alcuni alberi (a Luhan dava fastidio restare esposto al sole) e contemplarono per un po' tutto ciò che stava intorno a loro: alberi, fiori, piante, era tutto davvero suggestivo.
Decisero poi di esplorare ciò che c'era nelle vicinanze, concedendosi una lunga e piacevole passeggiata. Non c'era molto gente, giusto un'altra decina di persone che, come loro, avevano avuto l'idea di passare una giornata lontano dai rumori della città.
Luhan non aveva smesso un attimo di parlare.
- Guardi questo! -, per poi saltellare dalla parte opposta - Questo è così strano! - oppure - Quest'albero è così grande! - e altri commenti simili.
Sembrava una trottola, ma vederlo così felice faceva star bene anche lui.
E Luhan in quel momento era davvero felice. Non avrebbe mai dimenticato quel posto. Aveva visto tante cose che sul suo pianeta non esistevano, e altre che invece glielo ricordavano in un modo assurdo.
Respirava aria pulita, e le sue energie erano al massimo. Non avrebbe mai ringraziato abbastanza il signor Kim. Per un semplice umano poteva sembrare una cosa normale, per lui rappresentava tanto.
Dopo quel tour durato parecchio tempo, decisero di riposare le gambe, seduti sull'erbetta soffice che ricopriva interamente quella zona.
Rideva e scherzava, proprio come un umano. Si sentiva umano. Da quando riusciva a sorridere e a fare battute? Da quando le sue labbra si inclinavano all'insù, e da quando si liberava in quelle risate nel sentire o vedere qualcosa di divertente? Tutto questo gli piaceva, gli piaceva da matti. Era come se nel suo mondo in bianco e nero adesso riuscisse a vedere tanti colori, ad assegnare ad ognuno di loro un emozione diversa. In tutto quel tempo passato accanto al signor Kim aveva imparato a farlo, e se un giorno sarebbe riuscito a tornare nel suo pianeta, non aveva intenzione di dimenticare. Ormai era un essere sensibile a tutti gli effetti, aveva capito che il suo cuore non gli consentiva solo di vivere, non era solo un meccanismo o un motore, era un qualcosa capace di pulsare mille sensazioni diverse, di provocargli piacere o dolore, farlo sentire vivo.
Non era più un semplice essere che rispondeva passivamente ai comandi o che agiva per uno scopo determinato, adesso era un essere in grado di mettere in gioco i suoi sentimenti, di reagire in modo spontaneo ed incontrollato alle situazioni che gli si presentavano davanti.
Per questo i suoi simili avevano isolato questa parte che lui era riuscito a sprigionare.
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ᴀʟɪᴇɴ ʟᴏᴠᴇ ⋆ᴅᴏ ʏᴏᴜ ʀᴇᴀʟʟʏ ᴇxɪsᴛ?⋆ || ʜᴜɴʜᴀɴ ||
FanfictionLuhan sorrise, e nei suoi occhi si poteva leggere un velo di tristezza. - Lo so bene che succederà ancora, ma è una cosa che non posso evitare - il suo sorriso era costruito, consapevole e malinconico. Ne era già al corrente, più tempo passava lì, p...