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ǫᴜᴇsᴛᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ _ThisIsOverdose_ sᴜ ᴇғᴘ.
















Capitolo 8

Io mi sono innamorato di Luhan.

Sehun aveva appena realizzato qualcosa di tremendamente importante, qualcosa che avrebbe sicuramente cambiato tanti aspetti della sua vita.
Tuttavia, ridestandosi da quella specie di trance in cui era caduto osservando il ragazzo davanti a sé, si ricordò del motivo per cui era andato lì, e stare come una statua davanti alla porta non era di certo nei suoi piani.
Simulò due leggeri colpi di tosse, giusto quanto bastava per richiamare l'attenzione del moro, che non si sarebbe mai aspettato Sehun, in carne ed ossa, a quell'ora, lì davanti a lui.
I suoi occhi si allargarono dalla sorpresa, e si alzò velocemente dal divano, sostenendo sempre lo sguardo fiero e serio dell'altro, riuscendovi a scorgere tuttavia una nota di instabilità, che certamente stonava.
- S-Sehun...- pronunciò il suo nome lievemente, sentendosi improvvisamente confuso per quella visita inaspettata.

- Ehi - rispose l'altro a mo' di saluto, accennando un piccolo sorriso sulle sue labbra, che di certo non sfuggì a Luhan. Con un cenno della testa indicò il televisore, e quasi meccanicamente anche il viso del più grande si girò verso quella direzione.
- Deve piacerti davvero tanto il mare - affermò continuando a guardarlo.
L'aria che si respirava intorno a loro non era un'aria imbarazzata, ma neanche confortevole. Sehun da parte sua avvertiva un po' di tensione, mentre Luhan probabilmente, non aspettandosi quella visita, era forse rimasto a corto di parole.
- Si! - gli rispose, seguendo la sua esclamazione con un vivace movimento del capo - E' bellissimo, lo adoro! - continuò mentre le sue labbra si piegavano in un sorriso.
Pur mantenendo sempre la sua solita aria atona, gli occhi di Sehun lo stavano tradendo, addolcendosi davanti a ciò che lui invece considerava adorabile.
- Vorresti andarci adesso? - chiese, sorprendendolo ancora una volta.

Perché, si era detto, non andare lì?
In fondo era inverno, nonostante fosse una giornata soleggiata dubitava ci fossero altre persone. Senza contare che in questo modo avrebbe potuto passare un po' di tempo con lui, lontano dai riflettori e dallo stress, essere semplicemente un ragazzo qualunque e mostrarsi alla persona del suo interesse per com'era realmente.
Gli occhi di Luhan brillarono, mentre annuiva energicamente. E questo bastò all'altro come conferma per mettersi in viaggio, non prima però di passare dal signor Kim e ottenere la sua completa approvazione.


Fu così che qualche ora dopo, Luhan si ritrovò a correre e saltellare felicemente verso la spiaggia, sotto lo sguardo divertito di Sehun, che invece manteneva un'aria composta, con le mani dentro le tasche dei jeans mentre lo raggiungeva lentamente.
Occorsero più di una buona manciata di minuti per far scaricare al moro tutto l'entusiasmo e la felicità che aveva in quel momento (una cosa che in qualche modo appariva leggermente strana all'altro. Insomma, ai suoi occhi sembrava come se fosse la prima volta che Luhan vedeva il mare, tuttavia decise di sorvolare la questione, aveva altro da fare al momento).
Non sapeva però quanto ci era andato vicino.
Aspettò pazientemente e abbastanza divertito mentre l'altro saltellava qua e là accompagnando i gesti con diverse esclamazioni di stupore ed euforia, avvicinandosi a quell'enorme distesa di acqua salata, per poi scappare indietro quando piccole onde minacciavano di raggiungerlo e di farlo soccombere sotto il loro gelido tocco. E per tutto quel frangente sorrisi e piccole risate non avevano abbandonato neanche per un momento il suo bel viso.
Sehun non sapeva spiegarlo bene, ma il modo in cui le sue labbra si increspavano nel regalare un sorriso, il modo in cui tirava fuori quella sfilza di denti bianchissimi e perfetti, il modo in cui le sue morbide guance venivano messe ancora di più in risalto, sentiva tutto come qualcosa di cui non poteva farne a meno, qualcosa di indispensabile, una dipendenza che probabilmente avrebbe potuto segnare la sua fine.
E' strano, pensò, come vedi le cose quando sei innamorato. Normalmente certi particolari li avrebbe tralasciati, mentre in questo nuovo "stato" quegli stessi particolari assumevano un grande valore, era come se gli permettessero di identificare perfettamente quella determinata persona, come se gli concedessero un vantaggio sugli altri, come per dire: "io so qualcosa di lui che tu nemmeno conosci". Vedeva tutto con occhi diversi, sognanti, capaci di tralasciare qualsiasi difetto, ma allo stesso tempo imparare ad apprezzarlo, valorizzarlo, fino a trasformarlo in una caratteristica senza la quale quella persona non sarebbe stata più la stessa.
Ciò che vedeva in quel momento Sehun era un bambino intrappolato nel corpo di un uomo. Una visione che in qualche modo riusciva a scaldare il suo cuore e a farlo battere più volte e più forte del dovuto.
Non si accorse nemmeno del suo stesso sorriso che si era allargato fino a quando non fu proprio l'improvviso cambiamento di Luhan a fargli notare la cosa. Da iperattivo ed energico, in questione di secondi era passato ad una modalità calma e tranquilla, strana avrebbe osato definirla. Ma ciò che lo incuriosiva di più era il fatto che lo stesse guardando dritto negli occhi, in silenzio, quasi perso nei suoi pensieri.
Sehun inclinò leggermente la testa di lato, chiedendosi cosa ne fosse stato del Luhan di pochi minuti fa. Si avvicinò, fino a trovarsi a poca distanza da lui, sventolando poi una mano davanti alla sua faccia, in modo da richiamare la sua attenzione e da svegliarlo da qualunque pensiero stesse facendo.
- Ehi! Qualcosa non va? - chiese avvertendo un lieve senso di preoccupazione farsi largo dentro di lui.

ᴀʟɪᴇɴ ʟᴏᴠᴇ ⋆ᴅᴏ ʏᴏᴜ ʀᴇᴀʟʟʏ ᴇxɪsᴛ?⋆ || ʜᴜɴʜᴀɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora