ǫᴜᴇsᴛᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ _ThisIsOverdose_ sᴜ ᴇғᴘ.
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Capitolo 25Si dice che con il tempo molte cose cambino, niente rimane come prima. E questo è vero. Andando avanti, ognuno di noi subisce una piccola crescita, dettata da quell'insieme di esperienze e situazioni che definiamo ormai come "passato", come momento concluso della nostra vita, come capitolo a cui ormai è stato messo un punto. Il tempo è in grado di far guarire le ferite, superficiali o profonde che esse siano, è in grado di protrarci verso nuovi orizzonti e nuove speranze, è in grado anche di farci riflettere, di farci analizzare attentamente la persona che siamo, in modo da decidere cosa cambiare in noi e, soprattutto, se voler cambiare o meno.
E questo Sehun l'aveva fatto. Era andato avanti, pian piano aveva ripreso a sorridere, ad essere felice. Che si trattasse di piccoli cambiamenti a livello fisico o comportamentale, Sehun era comunque ritornato la persona di sempre, l'unica differenza rispetto al passato era la consapevolezza di possedere qualcosa in più, un vissuto in grado di renderlo una persona più matura e allo stesso tempo più forte.
Era ormai passato più di un anno da quel triste giorno, il giorno in cui Luhan era andato via.
Da quando il giovane idol aveva deciso di riprendersi in mano la sua vita, aveva deciso anche di smettere di cadere in quella malinconia che piombava prontamente su di lui ogni qualvolta si soffermasse qualche minuto in più su certi particolari, che fossero un braccialetto, o lo stesso negozio di Bubble Tea, o che fosse un luogo in cui quella persona era stata insieme a lui.
Nonostante i suoi occhi non riuscissero a nascondere quel velo di oscurità che li inghiottiva, schiacciando la luce rimanente nelle sue iridi, Sehun aveva imparato ad accettare la realtà. Nonostante il suo cuore a volte facesse ancora male, pulsando così dolorosamente da dover trattenere le lacrime, Sehun cercava di pensare alle cose belle che aveva nella sua vita, alla sua famiglia, ai suoi amici, a tutti quei fans che lo adoravano quasi fosse una divinità, e sorrideva di nuovo.
Ma questo non significava che avrebbe dimenticato. No, questo mai. Il tempo avrebbe potuto portarsi via qualsiasi cosa, ma mai i suoi preziosi ricordi e il rumore che facevano i battiti del suo cuore nel momento in cui li riportava in vita. Il tempo poteva lenire, archiviare, risanare e confortare, ma mai fargli dimenticare. Non avrebbe mai potuto dimenticare il viso della persona che continuava ostinatamente ad amare con tutto se stesso. Continuava ad amare Luhan silenziosamente, senza far trasparire nulla al di fuori di lui. I suoi amici vedendolo sorridere di nuovo, vedendolo parlare e impegnarsi come prima forse non ci facevano caso più di tanto, ma Sehun qualche volta prendeva il cellulare solo per mandare stupidi messaggi a quel numero che conosceva a memoria, pur sapendo che non avrebbe ricevuto alcuna risposta. Sehun si assicurava di tenere un certo prezioso braccialetto sempre con sé, in un modo o nell'altro. Sehun la sera, anche inconsapevolmente, voltava lo sguardo verso il cielo, restando fisso a contemplarlo per alcuni minuti.
Perché nonostante tutto, nonostante i suoi occhi si fossero abituati a quell'assenza, o il suo cuore a quel dolore, ancora c'era quel briciolo di speranza ad alimentarlo dentro, ad accompagnare ogni sua giornata.
Lo sapeva che era sbagliato aspettare, e ancora aspettare, ma non riusciva a farne a meno. Quella dannata speranza riusciva ancora a condizionarlo, a renderlo schiavo del suo volere, forse perché in fondo rifletteva pienamente il suo desiderio più grande, ciò che agognava più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Per cui Sehun aveva ripreso a vivere, ma senza dirlo a nessuno allo stesso tempo aspettava, sopportava e aspettava. Dove trovava tutta quella forza di aspettare non lo sapeva neanche lui, in fondo era già passato più di un anno, tuttavia ancora non era stanco di quell'attesa, affievolita certo, ma ininterrotta.Stava fissando attentamente la sua immagine davanti allo specchio, mentre riceveva gli ultimi ritocchi dalle truccatrici.
Quella era una serata importante, anzi di più, importantissima. Quella sera tutto il loro duro allenamento, il loro sudore, tutte quelle ore passate in sala prove dovevano essere ripagate. Questo era il loro obiettivo, e i sei ragazzi erano davvero determinati a vincere, oltre che divertirsi.
Si trattava di una delle più grandi competizioni musicali, e solo uno tra i tanti gruppi che vi avrebbero preso parte avrebbe avuto l'onore di essere eletto come migliore artista dell'anno. Fra qualche ora gli occhi di migliaia e migliaia di persone sarebbero stati puntati su di loro, per cui si sentivano in dovere di essere impeccabili e di regalare un'esibizione altrettanto impeccabile, degni di quella fama che avevano toccato con le loro dita e che non potevano permettersi di lasciar scappare via.
Non potevano non ammettere di sentirsi un po' nervosi, ma la fiducia che riponevano in loro e tra di loro superava tutta l'ansia e le paure.
Sehun l'aveva promesso a se stesso quella sera. Niente pensieri. Solo salire su quel palco e dare il suo meglio, come aveva sempre fatto fin'ora. Si erano impegnati così tanto per raggiungere certi risultati, e non si sarebbe mai perdonato un solo errore dovuto a quei piccoli momenti di distrazione che a volte gli facevano perdere di vista l'obiettivo.
Si alzò dalla sedia, gettando un ultimo sguardo alla sua immagine riflessa nello specchio, prima di sospirare e dirigersi con i suoi amici verso la limousine con cui sarebbero dovuti arrivare al luogo prestabilito in circa mezz'ora di viaggio.
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ᴀʟɪᴇɴ ʟᴏᴠᴇ ⋆ᴅᴏ ʏᴏᴜ ʀᴇᴀʟʟʏ ᴇxɪsᴛ?⋆ || ʜᴜɴʜᴀɴ ||
FanfictionLuhan sorrise, e nei suoi occhi si poteva leggere un velo di tristezza. - Lo so bene che succederà ancora, ma è una cosa che non posso evitare - il suo sorriso era costruito, consapevole e malinconico. Ne era già al corrente, più tempo passava lì, p...