ǫᴜᴇsᴛᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ _ThisIsOverdose_ sᴜ ᴇғᴘ.
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Capitolo 11Ad essere sinceri, trovarsi circondato da tutte quelle luci e da tutte quelle persone che parlavano, urlavano e si muovevano in continuazione metteva Luhan in una condizione poco confortabile, infatti si trovava parecchio a disagio. Ma era la prima volta che assisteva ad un concerto, nel suo pianeta non c'era mai stato niente di simile, e solo per il fatto di sapere che da lì a pochi minuti Sehun sarebbe spuntato su quella grande piattaforma insieme a tutti gli altri membri valeva lo sforzo che stava facendo a cercare di rendersi sempre più partecipe a quella situazione. Perché nonostante non fosse abituato a stare in mezzo a così tanta gente, a sentire così tanto chiasso e voci insieme, era comunque in preda all'entusiasmo, sarebbe stata una nuova esperienza da aggiungere alla sua lista, senza contare che tutto sarebbe rimasto anche un prezioso ricordo.
Girò la testa giusto per incontrare la figura del signor Kim accanto a lui, lanciandogli un occhiata preoccupata. Sperava solo che la sua salute non subisse gravi ripercussioni, in fondo era una persona di una certa età, non proprio così vecchia, ma sicuramente dedita ad una vita più calma e tranquilla. Ma di fronte al sorriso rassicurante dell'altro, Luhan riuscì a tirare un sospiro di sollievo, almeno per il momento. E sperava che per quelle due ore tutto filasse liscio. Strinse di più la mano intorno al lightstick che aveva comprato prima di entrare nel luogo in cui si sarebbe tenuto il concerto, giocandoci poi per un po'. Era davvero affascinato da quegli oggetti, e da come poteva notare intorno a sé con i suoi grandi occhioni curiosi non c'era persona che non ne possedesse uno. Ma oltre a questo avevano altri gadget di tutti i tipi, cartelloni, striscioni, e anche accessori e vestiti. Aveva visto spuntare il nome di Sehun già molte volte. Quel ragazzo era davvero famoso, realizzò Luhan, come anche tutti gli altri del resto.
Tuttavia in quella confusione qualunque altro pensiero volesse o provasse a formulare si disperdeva nello stesso posto da cui proveniva, cioè la mente, lasciando spazio a un vuoto totale, accompagnato da una sempre più crescente impazienza. Erano fortunati a trovarsi seduti, ma sentiva un caldo tremendo e quell'aria sempre più soffocante non aiutava di certo. Ma lo stava facendo perché voleva vedere Sehun, questo si ripeteva, e allora ritrovava la forza di non arrendersi e di sopportare quelle condizioni a lui estranee e certamente scomode.Ed ecco che all'improvviso tutte le luci si erano finalmente abbassate, mentre un video probabilmente di introduzione veniva proiettato sullo schermo. Per ognuno dei membri che a turno venivano mostrati, si alzava dalla parte dei fans un grido di incoraggiamento e di ammirazione, seguito da applausi e calorosa partecipazione.
Gli occhi di Luhan erano del tutto impegnati a seguire quella sequenza di immagini e suoni, con un enorme sorriso stampato in volto, tanto che anche la voce stridula della ragazza che occupava il posto accanto al suo era passata in secondo piano.
E poi, finiti quei minuti introduttivi, eccoli fare il loro trionfale arrivo sul palco, tutti e sei, con abbigliamenti coordinati, acconciature particolari e un trucco impeccabile.
Il suo cuore perse un battito non appena lo vide entrare, perché Sehun quella sera era bellissimo, così bello da mozzare il fiato. La sua espressione determinata e accattivante rivelava in modo chiaro un'ardente passione e un grande impegno in quello che stava facendo, i passi sicuri e i movimenti precisi e perfetti facevano si che Luhan non riuscisse a staccare neanche per un attimo lo sguardo da quel ragazzo, ed era ancora solo l'inizio... Più lo guardava e più trovava ragioni che gli facevano ammettere quanto gli piacesse, quanto se ne fosse innamorato. Voler reprimere i suoi sentimenti? Era davvero difficile, dal momento che l'unica cosa che riusciva a vedere, l'unica cosa che occupava il suo campo visivo era quella magnifica figura. A guardare le sue spalle, quelle spalle così larghe, Luhan si chiedette come poteva essere trovarsi completamente confinato in un suo abbraccio, stretto, senza alcuna via di fuga. Un'immagine piombò improvvisamente nella sua testa, che riassumeva quel pensiero, e arrossì, perché il suo cuore gli diceva di si, gli diceva che aveva bisogno di un abbraccio del genere, che aveva bisogno di un abbraccio solo se erano quegli arti a stringerlo. Più ci pensava, e più quel desiderio cresceva.
Ma poi scosse la testa, stava superando i limiti con quelle fantasie. E dire che aveva giurato a se stesso che non si sarebbe fatto più influenzare da questo sentimento chiamato amore. La cosa appariva ironica in fondo.
Come poteva pretendere di non volerne avere a che fare quando l'unica persona in grado di fargli battere così forte il cuore si trovava lì, a poca distanza da lui, mostrandosi in pieno per la sua bellezza e le sue qualità? Una bellezza non solo fisica, ma un bellezza interiore, dell'anima. Tutto di lui sembrava surreale, un sogno. E quelle luci puntategli addosso, su quel corpo perfetto, non aiutavano di certo Luhan a ritornare in sé. Perché Luhan si sentiva perso, smarrito, annebbiato da quel bisogno di averlo vicino, di toccarlo, di sapere che non era tutto frutto della sua immaginazione, che Sehun era reale. Quando aveva deciso di provare a diventare suo amico non pensava che questa iniziativa avrebbe condotto a tanto. Non pensava che improvvisamente il suo cuore avrebbe iniziato a scalpitare, non pensava che i suoi occhi avrebbero lasciato spazio solo per vedere lui, e la sua bocca per pronunciare il suo nome. Era avvenuto tutto così, in un attimo, e adesso più il tempo passava, più si rendeva conto che quell'attimo aveva chiaramente condizionato per sempre il suo destino. Un attimo che, nello scorrere impercettibile del tempo, si era fermato, si era congelato, ritagliandosi uno spazio tutto suo, lasciando un segno indelebile dentro la sua persona. Volente o nolente, anche Luhan era stato fregato. E se non era affatto facile gestire quella situazione, era ancora peggio pensare a non poterlo mai più vedere, a sapere che un giorno avrebbe dovuto lasciare quel posto, a sapere che quel viso sarebbe rimasto impresso nella sua mente e nel suo cuore solo come un ricordo. Non voleva, non poteva accettarlo.
Scosse la testa, decidendo di abbandonare quei pensieri. Era venuto a godersi il concerto, non a rovinarsi quell'esperienza. Un grande sorriso prese il posto di quell'espressione malinconica in cui era precipitato, e pian piano iniziò a muoversi a ritmo con la musica e anche a canticchiare, quando sapeva qualche pezzo della canzone. Dedicò per un po' l'attenzione anche agli altri ragazzi, rimanendo davvero impressionato dalle loro doti artistiche. C'era quel ragazzo dalla pelle scura, Kai, che sembrava una cosa sola con la musica mentre ballava, come del resto Sehun. Baekhyun, D.O e Suho invece riuscivano a conquistare i cuori di tutte quelle persone con le loro voci, timbri differenti, ma ognuno speciale a modo suo. E poi il ragazzo più alto, Chanyeol, con quella voce profonda, che si occupava delle parti rap delle canzoni, davvero incredibile!
Luhan si chiedette come avrebbero potuto reagire Kris, Tao, Chen, Xiumin e Lay davanti a uno spettacolo del genere, davanti a questi umani. Non gli sarebbe affatto dispiaciuto condividere quest'esperienza con loro, erano le persone con cui aveva lavorato di più insieme in vari progetti. Sembrava strano ammetterlo, ma in fondo gli mancavano; non che potesse dire lo stesso dalla loro parte, lì questa sfera "sentimentale" era ben rinchiusa, ma probabilmente, ne era sicuro, lo stavano cercando. Non ricordava ancora come fosse finito lì, ma aveva almeno la certezza che quel progetto riguardante diversi mondi fosse la causa di questo suo "viaggio" sul pianeta Terra. Un viaggio che gli aveva aperto nuove prospettive e che gli aveva fatto conoscere il signor Kim e Sehun, due persone davvero importanti per lui.
Si girò nuovamente in direzione del signor Kim, trovandolo attento a seguire il gruppo, e sul suo volto si poteva leggere una chiara nota di divertimento.
- Allora come le sembra? Ha cambiato idea almeno un po'? - chiese avvicinandosi e alzando la voce per farsi sentire dall'altro, che parve riuscire ad udire le sue parole, dal momento che annuì sorridendo.
- Sono davvero una forza, devo ammetterlo, sono appena diventato un loro fan! - esclamò l'uomo ridacchiando contento. E quelle parole provocarono una risata anche da parte di Luhan, divertito da quella risposta.
- Sehun sarà davvero felice di sapere di averla come fan -
L'altro annuì, indicando la persona che stava comparendo sulla piattaforma.
- Parlando di Sehun... sembra sia arrivato il momento della sua esibizione solista -
Luhan a quelle parole riportò l'attenzione completamente sul palco, in tempo per vedere il ragazzo appena nominato iniziare a ballare il suo pezzo sotto gli occhi sognanti di migliaia e migliaia di ragazze, che urlavano come matte di fronte a quei suoi movimenti, eleganti ma energetici. E la ragazza che occupava il posto accanto al suo non era di certo un'eccezione. Lei, insieme alla sua amica seduta di lato, emetteva urla e grida, aveva perso il conto di quante volte il nome "Sehun" era uscito dalle loro bocche. Senza contare tutti quei commenti che lo stavano infastidendo terribilmente; spaziavano dal fare apprezzamenti sul fondoschiena di quel ragazzo, per finire alle sue mani, alle sue labbra, ai suoi capelli, insomma... a qualsiasi parte del suo corpo, escluso niente. Apprezzamenti non del tutto casti poi, ma (forse) per sua fortuna Luhan non era riuscito a coglierli del tutto.
Però questo non toglieva quanto fosse irritato e arrabbiato. Se gli sguardi potessero incenerire, a quest'ora di quelle due ragazze non sarebbe rimasto più nulla. Come anche di tutto il resto. Le occhiate che rivolgeva loro erano davvero truci, possedevano un'aurea scura, sembravano volerle perforare.
Per degli umani quella era una chiara manifestazione di gelosia, ma Luhan ne era inconsapevole. Sapeva solo che era terribilmente infastidito dal modo in cui parlavano di Sehun, dal modo in cui urlavano il suo nome, dal modo in cui lo guardavano, come se fosse carne, della più prelibata, che non vedevano l'ora di assaggiare.
Luhan incrociò le braccia al petto, mettendo su un broncio che chiunque altra persona al mondo avrebbe definito adorabile.
Come osate dire queste cose? Come osate guardare in quel modo il mio Sehun? Questo avrebbe voluto dire loro, ma non voleva creare problemi.
Non sapeva bene neanche lui da dove gli fosse venuto in mente di aggiungere quel "mio", un chiaro marchio di possessione, un diritto che però lui non aveva sull'altro ragazzo, ma a dirlo lo sentiva così... giusto, così esatto, suonava così bene. E più guardava il modo in cui Sehun ballava, più quella parola si faceva strada dentro di lui. Mio, mio, solo mio.
Poi all'improvviso, da un Sehun in piedi, che si muoveva in modo così suave e preciso, Luhan lo aveva trovato a terra, steso su una piattaforma da cui spuntava acqua, bagnandolo tutto.
A quel punto il moro deglutì a vuoto, sentendo la gola divenire sempre più secca. Si trattenne perfino dal respirare, immobilizzato su quella sedia, con gli occhi sbarrati e incatenati solo verso quell'essere divino. Si sentì pervaso da una strana ondata di calore mentre guardava quella camicia bianca ormai tutta bagnata e aderente, che lasciava trasparire fin troppo bene ciò che nascondeva sotto, anche a causa dell'inclinazione e dell'angolazione della luce, e che lasciava intravedere perfettamente la sua pancia piatta, ma velata da un leggero strato di muscolatura, l'ombelico e anche le forme perfette dei suoi fianchi. E ancora, spostando lo sguardo più in alto, poteva avere una chiara visione di quel collo latteo, seguito dalle clavicole sporgenti. La sua pelle nivea aveva tutta l'impressione di essere liscia, morbida e calda. Tracciò più volte le linee di quel corpo con i suoi occhi, quasi come a farne una fotografia, per poi finire su quelle gambe lunghe, fasciate da un tessuto scuro e davvero stretto, che anche in quel caso non si risparmiava di mettere in risalto quanto la natura fosse stata gentile e premurosa nei suoi confronti.
Da fare da cornice a tutto ciò era quello sguardo magnetico e profondo. E quelle piccole labbra rosee, inumidite perché di tanto in tanto Sehun aveva l'abitudine di passarci sopra la lingua.
Luhan aveva caldo, davvero tanto caldo, e le sue guance erano in fiamme. Il suo corpo stava reagendo insieme a lui davanti a quella visione, rendendosi conto di essere pienamente controllato dal desiderio, da una bramosia che lo faceva fremere tutto, da una voglia matta di andare lì e toccare con le sue mani tutto ciò che fino ad ora aveva tracciato con lo sguardo. Se aveva paura di questa reazione? Forse, ma questa volta era l'istinto a imporsi sul resto, per cui lui poteva solo abbandonarsi a quell'istinto, seguirlo, sottomettersi e lasciarsi guidare. Non c'era significato a combattere anche quello. Nella sua mente tornavano più vivide che mai quelle parole che dichiaravano possessione, proprietà.
Mio, mio, ti voglio solo mio. Questo era ciò a cui riusciva a pensare.
Senza accorgersene la sua coscienza veniva sempre di più annebbiata da uno stato di soggiogamento verso quella precisa volontà, la volontà di avere per sé quel ragazzo. E non gli importava di essere egoista. Quando l'amore e l'attrazione fisica entravano in rotta di collisione,il risultato non poteva che essere fatale.
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ᴀʟɪᴇɴ ʟᴏᴠᴇ ⋆ᴅᴏ ʏᴏᴜ ʀᴇᴀʟʟʏ ᴇxɪsᴛ?⋆ || ʜᴜɴʜᴀɴ ||
FanfictionLuhan sorrise, e nei suoi occhi si poteva leggere un velo di tristezza. - Lo so bene che succederà ancora, ma è una cosa che non posso evitare - il suo sorriso era costruito, consapevole e malinconico. Ne era già al corrente, più tempo passava lì, p...