⑦ ℂhe mi sta succedendo?

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ǫᴜᴇsᴛᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ _ThisIsOverdose_ sᴜ ᴇғᴘ.

















Capitolo 7

- Sehun, conosci questo ragazzo? -

- Certo. Come non conoscere i nostri fans? Loro hanno tutti qualcosa di diverso, di speciale. O mi sbaglio? -
- Grazie mille per il tuo supporto, ne sono davvero felice, e spero continuerai a seguirci e a far parte di questa nostra avventura -


Era passato ormai qualche giorno da quando Sehun aveva detto quelle parole, ma Luhan continuava a ripensarci. Durante il tragitto per ritornare a casa aveva mantenuto un'aria davvero malinconica e delusa, cosa che non era di certo sfuggita al signor Kim. Ma quella tristezza non si era arrestata neanche la sera, e neanche il giorno dopo e quello ancora.

Raccontando all'uomo tutta la vicenda, Luhan aveva sentito come un senso di liberazione, e sperava che il
vecchio signore potesse dargli le risposte che cercava.


Perché Sehun si era comportato così?

Lo considerava davvero solo un fan?

Non voleva forse la sua amicizia e aveva utilizzato quel modo per farglielo capire?

E allora perché sentiva tuttavia qualcosa di strano, qualcosa che gli diceva di cercare delle spiegazioni?

Con la testa abbandonata su un bracciolo del divano, un braccio e una gamba penzolanti al di fuori di esso fino a toccare il pavimento, e la mente occupata da numerosi pensieri, Luhan sospirò per l'ennesima volta, sentendosi davvero di cattivo umore.


-...Perché noi siamo amici adesso, vero? -

- Hai fatto tutto tu, ma va bene...-

Forse stabilire rapporti con gli umani non faceva per lui. Forse stava prendendo questa storia troppo sul serio, forse lui dava un valore a questa fantomatica parola, "amicizia", che evidentemente non corrispondeva con la definizione che ne avevano gli altri. Ci hai provato Luhan, disse a se stesso sospirando ancora una volta, evidentemente a Sehun va bene così, quindi accontentati del fatto di avere accanto a te una fantastica persona come il signor Kim e pensa alla svelta a un modo per tornartene nel tuo pianeta.

Già, gli mancava la sua stella, voleva ritornare, voleva poter riutilizzare i suoi poteri e avere a che fare con le solite persone e con la sua solita vita. Gli mancavano le sue abitudini e i suoi compiti. Stare sulla Terra lo rendeva vulnerabile, diverso, tanto che gli mancava il suo concetto di "normalità", il concetto che aveva la sua specie di tale parola. Avere a che fare con tutte queste emozioni lo aveva scombussolato abbastanza. Voleva poter dire "E' stato bello, ma adesso ritorno alla mia vita e chiudo con gli umani e il loro mondo". Perché nonostante avesse scoperto così tante cose durante quell'arco di tempo, sentiva che quella vita per lui era quasi... stancante.
Avanti, era da tre giorni che non faceva altro che sentirsi triste per quelle parole che gli aveva rivolto Sehun! Ci era rimasto male, ma pensava che dopo qualche ora sarebbe passato tutto, e invece si trovava sempre al punto di partenza.
Il signor Kim, cercando di sollevargli il morale, gli aveva detto (anche perché ci credeva) che sicuramente Sehun aveva avuto qualche motivo per comportarsi così, per negare di conoscerlo e per negare la loro amicizia, anche se appena nata; ed era altrettanto sicuro che sarebbe tornato per dargli una spiegazione logica. E questo aveva in qualche modo riacceso la speranza in Luhan, non solo la speranza di poter chiarire con Sehun, ma anche di poterlo rivedere.
E a questo punto bisogna aprire un nuovo capitolo. Il titolo dovrebbe essere: "Che mi sta succedendo?".
Infatti, se da un lato Luhan era deluso e confuso e triste per il comportamento di Sehun, dall'altro lato nei suoi sogni vedeva quegli occhi scuri puntati su di lui, che lo incatenavano e lo incantavano allo stesso tempo, infondendogli un calore assurdo, che non aveva mai provato prima. Quelle due sfere color nocciola disturbavano continuamente il suo sonno, l'intensità di quello sguardo era tale da non farlo dormire la notte in modo appropriato, da farlo girare e rigirare nel letto fino al limite e oltre della stanchezza. Uno sguardo che probabilmente non avrebbe mai dimenticato, perché non ne aveva mai visti di simili in vita sua.
E poi c'era la sua mano... quella grande e calda mano che aveva stretto la sua, facendo propagare miriadi di vibrazioni all'interno del suo corpo, quasi come un terremoto.
Sarà stato forse il suo essere estraneo a quei gesti, ma ciò che aveva avvertito dentro di sé era qualcosa di completamente nuovo e sorprendente. Non si trattava di una normale emozione, no, era impossibile, in quanto l'intensità che aveva provato stavolta era tale da superare buona parte di tutte quelle emozioni che conosceva. Sembrava essere qualcosa che racchiudeva e superava il resto, qualcosa di totalitario e totalizzante. Tuttavia non sapeva come definirla. E se ad un primo momento ne era rimasto solo sorpreso, adesso iniziava anche ad avvertire un senso di paura pervaderlo, paura perché si trattava certamente di qualcosa di più grande, e fra le tante cose che aveva capito bene, c'era anche il fatto che più ampia un'emozione è, più diventa incontrollabile.
Come la sua tristezza ad esempio, che avrebbe voluto bloccare quel giorno stesso, e che invece continuava a manifestarsi senza che lui potesse fare nulla.
Doveva parlarne al signor Kim di questo "nuovo capitolo"? O lo doveva tenere per sé al momento?
In fondo non credeva di essere pronto per altre scoperte e rivelazioni, non ancora almeno.

ᴀʟɪᴇɴ ʟᴏᴠᴇ ⋆ᴅᴏ ʏᴏᴜ ʀᴇᴀʟʟʏ ᴇxɪsᴛ?⋆ || ʜᴜɴʜᴀɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora