① ℬubble tae

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ǫᴜᴇsᴛᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ _ThisIsOverdose_ sᴜ ᴇғᴘ.


















Capitolo 1

Sehun si abbandonò in un angolo di quella grande stanza, cercando di riprendere fiato. Spense la musica con il telecomando, ancora ansimante, mentre veniva affiancato da Jongin.
Era molto tardi, e loro erano gli unici che avevano deciso di fermarsi un po' di più nella sala prove, premendo continuamente il tasto 'replay' sulla stessa base musicale. Infatti, fra una settimana esatta sarebbero ritornati sulle scene con una nuova canzone, e questo implicava il dover regalare ai propri fans un'esibizione impeccabile.
Già, loro erano uno tra i più grandi e promettenti gruppi di idols, e si erano guadagnati la fama non dal giorno in cui avevano debuttato, ma anche prima. Le loro voci, il loro modo di ballare, il loro carisma, uniti all'immancabile bellezza dei loro volti e dei loro corpi, avevano conquistato tutto il mondo. Richiesti ovunque, lavorando sodo ogni giorno si erano fatti un nome, e adesso dovevano mantenerlo, dovevano continuare a lasciar scivolare ogni minima goccia di sudore risiedente nel loro corpo per tenersi ben salda quella notorietà e quel mondo a cui avevano tanto agognato, dopo anni di impegno e grande volontà.
Non c'era dunque da sorprendersi se, in quel momento, i due ragazzi e anche tutti i loro compagni, che erano andati via poco prima, erano sottoposti ad uno stress molto forte.
Allenarsi molto, mangiare sano, dormire poco, nonostante fossero ormai abituati a quella vita, dovevano continuamente essere forti e pronti a tutto, migliorandosi di giorno in giorno. Dalla facciata poteva apparire un mondo fantastico, in cui puoi avere tutto ed essere felice, ma la verità era ben diversa e solo pochi riuscivano a comprenderla; è vero, quando alla fine rilasciavi la tua canzone, partecipavi alle interviste o ai programmi televisivi, segnavi autografi ai tuoi fans, giravi il mondo per portare la tua musica in altri luoghi, non appariva poi così amaro pensare a tutta la fatica e a tutte le lacrime versate, in quanto sentire le acclamazioni, gli incoraggiamenti, gli apprezzamenti e le voci di così tante persone che ti amavano era davvero appagante, e ricambiava tutti i tuoi sforzi. Però, allo stesso tempo, passare così tanto tempo lontano da casa, dalla propria famiglia, non avere un attimo di riposo o una breve pausa, essere costretti ad attenersi ad un'agenda e seguirla quasi meccanicamente mutava completamente lo stato d'animo, gravando sulle spalle come un macigno.
Insomma, si trattava di dover convivere con due facce della stessa medaglia: quella felice, appagante, sotto i riflettori, e quella malinconica, faticosa e nostalgica. Tuttavia era questo il prezzo da pagare, e tutti lo sapevano bene.

- Qualcosa non va? - fu Jongin a parlare, quel ragazzo moro dalle grandi labbra carnose. Sehun girò la testa verso di lui, mostrandosi molto stanco e provato.
- E' solo che ho bisogno di riposare, non so più da quanto tempo stiamo provando questa coreografia...- disse sospirando, inclinando poi la testa fino ad appoggiarla al muro dietro di lui.
- Già, credo che per oggi possa bastare, andiamo al dormitorio, domani ci aspetta un altra dura giornata - parlò di nuovo Jongin, abbandonandosi anche lui contro la parete. Per quella sera poteva bastare, il problema era che dovevano recuperare un minimo di forza per alzarsi da terra, rimettere le loro cose a posto e andare via, anche se probabilmente stavano sfiorando l'idea di dormire direttamente lì dentro.
Seguirono alcuni minuti di silenzio, interrotti poi dal più giovane.
- Jongin, scendo a vedere se sono arrivati i Bubble Tea -
L'altro lo guardò sorpreso.
- A quest'ora? Quando li hai ordinati? - chiese, accennando poi un sorriso. Non aveva proprio nulla di cui sorprendersi, infondo stava parlando con lo spirito vivente di quelle bevande.
- Prima, quando sono uscito dal bagno, avevo proprio bisogno di qualcosa di rinfrescante... come al solito il Signor Kim non si risparmia mai - sorrise, confortato dall'idea di avere in questione di minuti il suo tanto amato Bubble Tea tra le mani. Lui era un cliente abituale di quel negozio, ci andava solitamente di prima mattina o tarda sera, per non essere assalito dalle fans, e quell'uomo, gentilissimo e comprensivo, apriva apposta un po' prima per lui, o chiudeva più tardi rispetto all'orario esatto di chiusura ogni qualvolta riceveva un suo messaggio, per consentirgli di andarci in tutta tranquillità. Quella sera a quanto pare la consegna sarebbe stata effettuata a domicilio, quindi il ragazzo lasciò la sala prove per raggiungere l'ingresso.

ᴀʟɪᴇɴ ʟᴏᴠᴇ ⋆ᴅᴏ ʏᴏᴜ ʀᴇᴀʟʟʏ ᴇxɪsᴛ?⋆ || ʜᴜɴʜᴀɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora