⑲ ꌗei solo mio

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ǫᴜᴇsᴛᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ɴᴏɴ è ᴍɪᴀ ᴍᴀ ᴅɪ _ThisIsOverdose_ sᴜ ᴇғᴘ.

















Capitolo 19

A distanza di qualche giorno, le cose erano ritornate alla normalità per tutti quanti. Si trattava di una nuova normalità, ora che Sehun e Luhan erano pienamente consapevoli dei loro sentimenti, ora che il loro modo di vedere le cose aveva assunto una sfumatura diversa, più sognante, ora che finalmente l'altra metà del loro cuore era stata riempita, portando via quel vuoto e quel senso di incompletezza che la caratterizzava. Il loro amore era riuscito a fare un passo avanti, aveva saputo guardare oltre le avversità, per poi ritornarci e affrontarle nel modo più giusto. E come la portata delle loro emozioni stava continuando a crescere, così entrambi i ragazzi crescevano. Non una crescita in senso fisico, ma una crescita che implicava il loro stesso modo di pensare e agire.

Sehun era riuscito ad andare oltre le differenze, ad accettarle, a comprenderle, a capire che in questo lungo percorso che è la vita a volte accadono cose imprevedibili, e che è compito nostro occuparcene, non semplicemente fuggire, ma rimanere, guardare la realtà, valutarla, eliminare tutti i dubbi e le incertezze e fare la scelta giusta. E se lui non si fosse comportato in questo modo, forse avrebbe perso la persona che era diventata il centro del suo mondo, la persona che occupava sempre i suoi pensieri, che la mattina lo faceva svegliare con un sorriso e che la sera lo faceva addormentare con uno ancora più grande. Avrebbe perso la sua persona speciale, la sua stella, la sua parte mancante. In questo senso era cresciuto, era maturato, perché insieme al suo amore cresceva con lui anche la consapevolezza di dover proteggere quell'amore, di doverlo trattare con cura e donargli tante attenzioni. Era cresciuto perché sapeva che sarebbe arrivato il tempo in cui avrebbe dovuto lottare per difenderlo e non farlo sfuggire dalla sua presa, il tempo in cui avrebbe dovuto rischiare tutto per non farlo allontanare da lui.

Luhan invece aveva realizzato che combattere i suoi sentimenti era una battaglia persa già in partenza. Perché più avrebbe cercato di respingerli, più il suo cuore avrebbe fatto male, più si sarebbe sentito debole e perso. Aveva scoperto un'importante verità: quando incontri qualcuno e te ne innamori è finita. Quella persona ti condiziona, diventa parte di te, e se non riesci a vederla, ad averla vicina, a sentire la sua presenza, ti senti morire, impazzisci, perché semplicemente non puoi più farne a meno.
Lui era cresciuto in questo senso, perché aveva realizzato l'importanza di arrendersi qualche volta, di mettere da parte le paure e le insicurezze mascherate da testardaggine, e accettare quell'impellente bisogno di avere vicino chi era capace di farlo sentire così vivo, quell'unica persona in grado di riservargli un'attenzione esclusiva, un affetto capace di ricoprirlo come un manto e di proteggerlo calorosamente da ogni cosa.

- Sehun...-
Il ragazzo sospirò, puntellando i gomiti sul bancone e lasciando che le sue mani sostenessero la testa. La sua mente sembrava essere completamente altrove, nonostante in quel momento ciò di cui doveva occuparsi era il locale e le ordinazioni dei clienti. Ma non riusciva proprio a rimanere concentrato, non dopo tutti gli avvenimenti dei giorni precedenti, non con il suo continuo pensare a lui, ad ogni suo minimo particolare, non con il suo ritornare ai loro baci, soprattutto quello ricevuto dopo il suo risveglio, che gli aveva tolto ogni capacità di intendere e di volere.
E sorrideva, arrossiva e sorrideva. Non gli importava se gli altri lo guardavano e gli riservavano occhiate stranite o stupite, Luhan era perso nel suo mondo, era distratto, e l'unica cosa che voleva era solo che Sehun entrasse da quella stupida porta, nonostante sapesse che era quasi certamente impossibile vista l'ora e visti gli impegni del ragazzo.
Sospirò ancora una volta, un po' abbattuto. Era dalla sua dimissione dall'ospedale che non lo vedeva, e il suo cuore lo stava divorando con quel senso di mancanza che continuava a pulsare, non lasciandolo un attimo in pace. Gli mancava da morire, e più lo pensava, più intensamente quel desiderio di averlo accanto cresceva, ardeva dentro di lui.
Sehun, Sehun, Sehun.
Questa era l'unica cosa che riusciva a ripetersi, senza un momento di tregua.
Non fece neanche caso all'arrivo improvviso di Lay, che lo guardava divertito, e che sventolò una mano davanti a lui per richiamare l'attenzione, che apparentemente sembrava essersi fatta un lungo viaggio.
- Luhan? Ci sei? - chiese non mancando ancora di sorridere davanti all'espressione intontita dell'altro, che scattò subito, scuotendo leggermente il capo, come se fosse appena caduto dalle nuvole per ritornare nel mondo reale.
- O-oh Lay! - esclamò il moro per la sorpresa, un tantino annoiato dal fatto di essere stato interrotto in quel suo sogno ad occhi aperti.
- Aish... non pensavo che qui il servizio fosse così pessimo - scherzò ancora Lay, e quelle parole ricoprirono di vergogna Luhan, le cui guance si colorarono di una leggera tonalità di rosso per l'imbarazzo. Era stato così assorto nei suoi pensieri da mancare di notare che molti clienti erano andati via, lasciando le ormai vuote ordinazioni sui tavoli, che aspettavano solo di essere gettate via in modo da garantire una bella ripulita al posto.
- M-mi dispiace... ero un tantino distratto. Cosa posso prepararti? - chiese rimboccandosi le maniche, pronto per mettersi al lavoro.
- Lascio a te la scelta, mi va bene qualsiasi cosa - l'altro ragazzo prese posto nello sgabello davanti a Luhan, che annuì iniziando a preparare qualche intruglio sconosciuto ai suoi occhi.
Passò qualche minuto di silenzio fra i due, poi Lay riprese parola.
- Stai meglio adesso? Le tue energie sono tornate completamente? - domandò gentilmente, rivolgendogli un tenue sorriso.
- Si, tuttavia a volte mi capita di sentirmi più debole, sento la testa girare e le forze abbandonarmi. Lo so che probabilmente è una cosa normale, ma è così fastidioso ogni volta...- Luhan sospirò, avvilito a causa di quello stato instabile di salute.
- Succede anche a me, non sei l'unico. Ma il fatto che tu abbia abusato troppo del tuo potere non ha di certo aiutato a migliorare le tue condizioni. Devi fare più attenzione, hai rischiato la vita, in tutta onestà devi ritenerti fortunato ad essere ancora vivo. Se prosciughi ancora una volta tutte le tue energie... lo sai benissimo cosa succederà - Lay cercò di dargli amichevolmente quell'avvertimento, senza mettergli pressione. Ma purtroppo si trattava della verità, pura e semplice verità. E questo anche Luhan lo sapeva bene.
- Lo so, ma quella sera... l'ho fatto per qualcosa di molto importante Lay, qualcosa per cui non avrei potuto fare altrimenti. Ho rischiato la vita, ma in fin dei conti compiere questa azione mi ha portato tanta felicità, perché lui... lui... non mi ha abbandonato, lui è rimasto al mio fianco, e mi ha accettato - il ragazzo concluse con un lieve sorriso sulle labbra, ripensando a quei momenti, parlando quasi come se si trovasse ancora intrappolato al loro interno, impregnato di tutte quelle emozioni che aveva provato sulla sua pelle.
- Quel ragazzo, Sehun, devi amarlo così tanto da fare un'azione così pericolosa e nociva per te stesso. Hai proprio perso la testa per lui - affermò Lay poggiando un gomito sul tavolo, sostenendo la sua testa con un braccio. Era davvero colpito dal modo in cui l'altro gli parlava, con uno sguardo così sincero, profondamente innamorato e perso nei propri sentimenti.
Luhan annuì con la testa.
- Aver conosciuto Sehun è stata la cosa più bella che potesse mai capitarmi. Ti auguro davvero di poter trovare un giorno una persona che possa regalarti tutto ciò che Sehun sta regalando a me. Così potrai capire appieno ciò che voglio dire. Pensavo che amare una persona fosse qualcosa di impossibile per qualcuno come me, e invece è la cosa più semplice e più incredibile che io possa fare. Avevo paura all'inizio, ma adesso tutto ciò che voglio è solo donargli tutto l'amore che ho. Quando lui è stretto a me, quando i nostri occhi si incontrano o quando le nostre mani si sfiorano... tutto mi fa provare sensazioni meravigliose. Sento di non averne mai abbastanza di lui, è una dipendenza da cui non riesco a uscire, anzi da cui non uscirò mai -
Luhan parlò con il suo cuore in mano, cercando di far capire alla persona di fronte a sé quanto ormai fosse sprofondato dentro quell'immenso e profondo oceano che era l'amore. Cercando di fargli capire quanto si fosse "umanizzato", cercando di trasmettergli quella magia della quale era caduto vittima, quella magia che solo il suo Sehun gli aveva permesso di creare, e da cui voleva per sempre essere avvolto.
Lay prestò molta attenzione alle sue parole, e per un attimo l'immagine di quel ragazzo con cui si era scontrato qualche giorno prima balenò nella sua mente, ma scosse subito la testa, chiedendosi a cosa stesse stupidamente pensando.
- Non voglio assolutamente intralciare la tua felicità Luhan, vedo quanto questo ti fa stare bene, ma hai mai pensato all'eventualità di dover tornare nel nostro pianeta? Cosa farai se per qualche ragione in futuro dovrai allontanarti da lui? Come farai a sopportarlo? Come la prenderà Sehun? Non dovresti per nulla sottovalutare questa possibilità, a volte il destino sa essere crudele, può darti tutta la felicità di questo mondo, e poi in un attimo, con un semplice schiocco di dita, può toglierti tutto - non era assolutamente intenzione del ragazzo distruggere la felicità che l'altro era riuscito a costruirsi, ma temeva che tutti quei sentimenti avessero appannato così tanto la sua visione da togliergli a poco a poco ogni briciola di razionalità rimasta in lui. Lay non era una persona cattiva, la sua natura era inclinata a fare sempre del bene e ad aiutare gli altri, questo lo aveva capito durante il suo percorso su quel pianeta, per questo motivo cercava di indirizzare Luhan verso quei pensieri, per quanto crudeli potessero essere. In fondo entrambi lo sapevano perfettamente che non c'era nulla di scontato o di certo nelle loro vite, per cui affezionarsi così tanto a qualcuno o a qualcosa non era un'azione saggia, anche se lui non gli dava assolutamente colpe, poiché comprendeva che una volta che i sentimenti si mettono in mezzo, l'unica cosa da fare è smettere di porre resistenza e abbandonarsi alla loro presa.
Lay si sentì un po' in colpa ad aprire quell'argomento quando vide il volto dell'altro incupirsi e la sua espressione farsi più dura, celata da un ampio velo di malinconia e tristezza. I suoi occhi avevano perso quella luminosità che li caratterizzava, e i suoi arti si erano fermati dal continuare quello che stavano facendo.
- Non lo so Lay, io davvero non lo so - disse il moro non riuscendo a nascondere quel nodo che gli si era formato in gola, e che faceva trasparire tutta la fragilità e la debolezza nella sua voce.
- Io... ci penso sempre, continuamente, a volte ho così tanta paura anche solo a chiudere gli occhi. "E se quando li riapro non sarò più qui, se non potrò mai più vederlo?", questo mi chiedo, e non hai idea di quanto faccia male anche solo immaginare tutto ciò. Vorrei poter trovare una soluzione, in modo da essere preparato e pronto a tutto, in modo da avere ogni cosa sotto controllo. Ma quale soluzione? E' questo che mi fa rabbia, non riuscire a fare nulla. Sento come se stessi sprecando tempo prezioso, e rimprovero sempre me stesso per essere così debole, per rimanere fermo quando tutto intorno a me continua a scorrere - la tristezza, l'angoscia, la paura, l'ansia che trasmettevano quelle parole erano percepibili anche nell'aria circostante a loro. Ognuna di esse, ogni frase, sembrava una lama tagliente indirizzata contro il suo cuore, sul punto di attaccarlo.
Luhan si era chiesto più volte se andava bene lasciare le cose così, ma bastava soltanto incontrare quegli occhi scuri e caldi, che lo guardavano con ammirazione e tanto affetto, ed ecco che si sentiva di nuovo sicuro.
A volte pensava che forse avrebbe dovuto allontanarsi da Sehun, consentirgli di vivere normalmente la sua vita, senza intralciarla. Sehun avrebbe potuto trovare un'altra persona, in fondo ce n'erano così tante che lo amavano, avrebbe potuto innamorarsi di qualcun altro, essere felice, senza dover sopportare anche per lui quell'alone di mistero che nascondeva il suo futuro, quel punto interrogativo stazionato là di fronte, pieno di sorprese, belle o brutte che fossero. Lui poteva dargli amore, ma non certezze, anche se avrebbe tanto voluto.
Però poi i suoi pensieri diventavano egoistici, perché non avrebbe mai sopportato l'idea di quel ragazzo accanto a qualcuno che non fosse lui. Voleva Sehun tutto per sé. Voleva essere lui a farlo ridere, a sorprenderlo, a stargli accanto, a toccarlo, a baciarlo e a dargli qualsiasi cosa di cui avesse mai avuto bisogno. Voleva essere lui a sapere ogni cosa su di lui, dalla più grande e importante alla più piccola e banale, a conoscere i suoi gusti, i suoi difetti, le sue abitudini e i suoi gesti, a scoprire ogni parte della sua persona.
Nonostante tutto, se necessario, si sarebbe messo da parte, avrebbe trattenuto la rabbia, il dolore e la gelosia per sé, avrebbe deciso di spegnersi lentamente e in silenzio. La cosa che gli interessava era che Sehun fosse felice.
- Ciò che importa a me è che lui sia felice, il resto non conta. Io voglio soltanto che non smetta mai di sorridere, perché il suo sorriso è... bellissimo. La prima volta che mi ha sorriso il mio cuore ha perso un battito, la seconda volta... ero già perdutamente innamorato di lui - Luhan sorrise dolcemente, richiamando alla mente i momenti in cui aveva visto quelle piccole e rosee labbra allargarsi gradualmente per consentire ad una sfilza di denti bianchissimi di fare la loro comparsa. Il sorriso di Sehun era troppo prezioso, e avrebbe fatto qualunque cosa per proteggerlo.
- E pensi che lui possa essere felice nel non vederti mai più, quando la sua fonte di felicità sei tu, quando sei tu la causa per cui lui sorride? - Lay era curioso di sapere fino a che punto si sarebbe spinto l'amore di Luhan nei confronti di quel ragazzo. Lo vide mordersi il labbro inferiore con una tale forza da farlo quasi sanguinare, segno che stava ingaggiando una lotta con sé stesso, con i suoi pensieri, mentre la mani stringevano fortemente i bordi della superficie di quel bancone.
- Lui può farcela, anzi, ne sono sicuro, ce la farà, a sopravviverà. Ha tanti amici che gli vogliono bene e che si prendono cura di lui. Loro riusciranno a riempire la falla che io lascerò dietro, riusciranno a succedere dove io fallirò. Lui sorriderà ancora con il loro aiuto - dire queste parole gli costò un'enorme fatica, e la frustrazione che lo investì fu devastante.
Perché dentro di lui sapeva perfettamente di voler essere l'unica ragione di quel meraviglioso sorriso.
Non tenne neanche il conto di quante volte nell'arco di pochi minuti deglutì a vuoto, cercando di ricacciare indietro le lacrime. Ma almeno era sincero nell'ammettere che si fidava di quei cinque ragazzi, così simpatici e pieni di vitalità. Era una consolazione per lui in un certo senso.
Lay semplicemente decise di non aggiungere più nulla, sperò soltanto che le cose per Luhan e per Sehun potessero andare per il verso giusto.
Il loro discorso venne interrotto nel momento in cui il signor Kim fece la sua comparsa, e fu così che ci fu un cambio completo di argomento, che cercò in qualche modo di stabilizzare gli umori di entrambi, e far dimenticare loro tutte le difficoltà in corso.
Luhan aveva presentato Lay al signor Kim quando erano ancora in ospedale, e aveva spiegato a quest'ultimo chi era realmente, per cui l'uomo era attualmente a conoscenza di tutto.
Fu così che trascorsero un bel po' di tempo a chiacchierare, lasciando scivolare via preoccupazioni e dubbi.

ᴀʟɪᴇɴ ʟᴏᴠᴇ ⋆ᴅᴏ ʏᴏᴜ ʀᴇᴀʟʟʏ ᴇxɪsᴛ?⋆ || ʜᴜɴʜᴀɴ ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora