On my mind.

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"Muoviti, Harry, il signor. Tomlinson e il signor. Green saranno qui a momenti e non ho nessuna intenzione di fare brutta figura per colpa tua."

urlò l'uomo, intento a sistemasi la cravatta rossa fuoco attorno al collo, al figlio, sistemato all'interno della sua camera.

Dopo aver sentito la possente voce del padre, Harry si alzò dal suo comodo letto e, con un leggero sbuffo, si avvicinò al suo  enorme armadio in legno, iniziando poi a frugare dentro esso in cerca di qualche vestito adatto alla serata.

Optò quindi per una camicetta a quadri blu e nera e dei semplici skinny jeans scuri e, dopo essere passato dal bagno per sistemarsi i difficili capelli ricci e per spruzzarsi un po' del suo solito profumo, arrivò finalmente in salotto e andò dritto verso la cucina.

Si passò lentamente la lingua sul labbro inferiore e sentì lo stomaco brontolargli per la fame quando vide la tavola accuratamente aparecchiata dalla madre, con sopra qualche spuntino, preparato sicucuramente con tanto amore da Anne.

Si svegliò dai suoi pensieri e, proprio mentre stava per addentare un paninetto con dentro prosciutto e formaggio, sentì il campanello riecheggire per la casa.

"Harry! Santo cielo...smettila di mangiare e va ad aprire la porta."

Disse con tono preocupato Anne, togliendosi velocemente il grembiule a fiori da attorno la vita, apoggiandolo poi al piccolo attaccapanni dietro al frigo.
In tutto questo, Harry, con ancora alcune briciole del piccolo panino attacate alle labbra rosee, andò in salotto e si avvicinò alla porta in legno bianca per aprirla.

E lì che successe...

verde nel blu,

blu nel verde.


*IL MIO SPAZIO*

Oddio...non posso crederci, ho davvero scritto un capitolo?
Io?
HAHAHAHAHAHAHAH...wow.
Grazie a tutte quelle persone che hanno avuto il corggio di leggere queste poche righe. :)

E.XX

I need you {l.s}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora