true love

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"Tieni il tuo coltello, imbranato."

Disse Harry, rosso come un pomodoro, in un sussurro difficile da sentire.  A differenza del ricciolino, Louis ridacchiò silenziosamente, lembendo il proprio labbro superiore con la lingua.

Quando il più piccolo gli passò malamente la posata lui la afferrò senza preoccuparsi del suo atteggiamento, scrollando poi le spalle alle sue parole.

"Almeno io non sono asociale come te."

Harry, a quelle parole, lasciò cadere la forchetta, che aveva appena preso in mano, sul piatto di ceramica, procurando così un fastidioso tintinnio.

"Io non sono asociale."

Sibilò a denti stretti per non farsi sentire dal padre e dalla madre, i quali troppo impegnati a parlare con l'altro ragazzo, Jason, per potergli prestare attenzione. Iniziò quindi a giocare con il suo tovagliolino di carta, tagliuzzandone i bordi con il coltello, per evitare lo sguardo attento del più grande.

"Tu non mi piaci neanche un po'."

Mormorò Harry, laciando che un piccolo sbuffo uscisse dalle sue labbra.

"La cosa è reciproca, amore."

Sussurrò, increspando le labbra in un sorriso beffardo e poi, subito dopo, inarcò le sopracciglia, notando il riccio continuare ad evitare il suo sguardo. Percorse quindi la sua coscia con la mano e, quando arrivò al ginocchio, lo strinse leggermente, girandosi poi verso l'unica donna presente nella stanza.

"Signora Styles, mi scusi, potrebbe prendermi un coltello pulito?"

Harry, invece, quando sentì la calda mano del più grande sul tessuto aderente dei suoi skinny, sgranò completamente gli occhi, sobbalzando appena per lo stupore, ricevendo così un'occhiataccia dal padre.

"Che cazzo stai facendo? Non osare chiamarmi così e, soprattutto, non tocarmi."

Disse dopo aver girato la testa di scatto e, quando vide la madre spostare indietro la sedia per alzarsi, le appoggiò una mano sul braccio per fermarla.

"Tranquilla mamma, non ti scomodare, faccio io."

Balzò in piedi e si avvicinò ai cassetti posti sotto al lavello della cucina, aprì quello delle posate e, cercando di metterci il più tempo possibile, prese un coltello pulito, tornando poi al suo posto per darlo al ragazzo. Si risedette al suo posto e riprese e mangiare, guardando Louis di sottecchi.

Il più grande, invece, alzò gli occhi al cielo per il suo comportamento e, con un sospiro, si avvicinò al suo collega Jason.

"Ehi, Jas, ti stai divertendo?"

Il giovane dagli occhi color cioccolato, all'udire quella voce, girò il capo e, con un piccolo sorriso, annuì, appoggiando la mano sulla sua coscia, iniziando ad accarezzarla, salendo sempre più su verso il suo l'inguine.

"J-Jason, sta fermo."

Esclamò con voce bassa, rivolgendo lo sguardo al compagno che stava stringendo il proprio interno coscia, scostandogli poi la mano per evitare di fare brutte figure con il nuovo capo.

Harry, che guardò attentamente tutta la scena, si alzò di scatto dalla sedia e prese il suo piatto (ormai vuoto) per andare a riporlo nel lavandino.

"Mamma, la cena è stata davvero ottima, ora vado in camera mia...sono molto stanco."

Detto questo, il riccio salutò i due ospiti, soffermandosi a guardare per qualche secondo in più il ragazzo dagli occhi azzurri,

e  se dico che quella sera, Louis dimenticò il celluare a casa di Harry che si segnò il suo numero, bhe...non lo deve sapere nessuno.



*IL MIO SPAZIO*

Questo capitolo è stato un parto...ah.

Vi sta piacendo la storia?

E.Xx

I need you {l.s}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora