"Dio, Louis, sei così stressante."
Sbuffò in risposta il ricciolino dagli occhi verdi, prendendo il ragazzo dal braccio per farlo entrare completamente in casa. Sbattè subito dopo la porta alle sue spalle e si appoggiò ad essa, chiudendo lentamente gli occhi.
"Va bene, dimmi quello che vuoi...ma ti prego, smettila di toccarmi."
Sussurrò, allontanando le mani del liscio dal suo viso.Avrebbe voluto dirgli di restare, di stringerlo forte a se e di riempirgli il viso di dolci baci e di carezze ma, ovviamente, queste parole non sarebbero mai uscite dalla sua bocca.
In risposta, il liscio dagli occhi azzurri decise di ignorarlo completamente e appoggiò una mano su uno dei lati del suo capo, facendogli così appoggiare la testa sulla porta in legno. Premette il corpo contro al suo, avvolgendo quindi la sua nuca con le dita.
"Sei bellissimo, Harry."
Sussurrò, dischiudendo lentamente le labbra e si alzò sulle punte, per raggiungere il suo viso delicato. Lasciò che si strofinassero i nasi, in maniera lenta e delicata sino a respirare profondamente contro le sue labbra.
"Smettila di respingermi. Non mi vuoi?"Il più piccolo allontanò di poco il viso da quello dell'altro e deglutì rumorosamente, appoggiando le mani sul suo petto per allontanarlo il più possibile da lui.
"Ho detto vattene!" Urlò, citando le stesse parole che poco prima il ragazzo aveva usato contro di lui, "Ti è chiaro il concetto o devo dirtelo in arabo?""Dimmelo in arabo, allora! Perché non ti capisco, cazzo!"
Urlò di contraccambio, allontanandosi lentamente dal suo corpo e gesticolando in maniera ininterrotta.
"Dimmi che non ti interesso. Dimmelo."
Urlò di nuovo, non notando gli occhi completamente lucidi del povero Harry, posizionato inerme davanti a lui. Portò le braccia al petto e si avvicinò nuovamente a lui.Harry lo osservò in silenzio per qualche minuto fino a quando non aprí lentamente la bocca per dire:
"Louis, se non te ne vai subito, chiamo mio padre."
Appoggiò la mano sulla maniglia della porta, abbassandola in modo tale da aprirla.Ci teneva a lui, così tanto, nonostante si fossero conosciuti da poco tempo...ma non aveva il coraggio di dirglielo.
"Veloce, Louis, devo andare da Alex."
Urlò ancora.Dire che Louis era allibito era un eufemismo, non poteva credere ai suoi occhi.
"Scordati di me, Harry Styles. Vai a farti fottere dal tuo amico con il cazzo piccolo. Addio."
Disse, prima di uscire, sbattendo con così tanta rapidità la porta. Scese velocemente le scale e cercò con lo sguardo l'auto, dopo averla trovata, la aprì ed entrò dentro, collocandosi al posto del guidatore.
In quel momento non aspettò un secondo in piu' per andare via, andare via da quel luogo."Vaffanculo, Louis Tomlinson, vaffanculo!"
urlò Harry, non appena il ragazzo varcò la soglia di casa sua.
Corse in camera sua, rifugiandosi sotto alle coperte e strinse il suo peluche al petto, annusandone il profumo. Scoppiò poi a piangere, distrutto, pochi attimi dopo, cercando di non pensare a quei due pozzi azzurri e a quel ragazzo, così lunatico.***************************************
Dopo essersi preparato per la serata, il riccio si incamminò verso casa del biondo con mezz'ora di anticipo, dato che era a piedi.
Bussò poi alla porta dell'amico, aspettando pazientemente che gli aprisse.
Quella sera Harry non aveva per niente voglia di fare sesso, voleva solamente essere coccolato, e soprattutto...amato?Per Alex invece era totalmente l'opposto:
Erano minuti interminabili che trascorreva sul divano, aspettando che arrivasse Harry a casa sua. Era solito che si vedessero soltanto per quel contesto, per fare sesso e non vi era mai stato nulla di affettivo. Oltre a lui vi era anche un altro ragazzo ma, con esso, non aveva lo stesso legame che aveva con Harry.
Balzò quindi in piedi al suono del campanello -segno che ci fosse Harry dietro alla porta- e aprì essa, mostrando la figura del riccio.
"Cazzo, ho bisogno di te."
Disse, avvolgendo le braccia attorno alla sua vita e dopo aver chiuso la porta in legno, fece appoggiare la sua schiena contro di essa. Schioccò dei piccoli baci contro al suo petto, addome, sino a giungere alla patta dei suoi pantaloni, su cui premette in maniera circolare il palmo.
"Non voglio perdere altro tempo."
Disse, bloccandosi poi sorpreso quando sentì la dolce vicina di Harry risuonare per la stanza."Ally, fermo!"
Sussurrò infatti il più piccolo, togliendo lentamente la mano dell'altro dal cavallo dei suoi pantaloni.
Gli prese le mani per farlo alzare e lo fece stendere sul divano; e, ignorando la sua espressione allibita, si stese su di lui, accoccolandosi al suo petto."Non me la sento, stasera, mi fai le coccole? Io ho bisogno solo di questo ora."
Mormorò, nascondendo il viso nell'incavo del collo del più grande per lasciarci qualche bacio.
A quel punto, Alex non ne poté più e, con un movimento brusco, allontano il suo viso dal proprio petto, procurando così un urletto spaventato da parte del povero Harry.
"Ma che cazzo, Harry? Dio, é da stamattina che aspetto di scoparti e te ne esci così. Cosa sei venuto a fare, allora? Cosa pensavi esattamente, che ti facessi delle coccole? Non voglio fartele."
Disse, con un tono severo e invertì le posizioni, ritrovandosi così al di sopra del suo corpo.
"Stai diventando etero, Harry? Non ti piace piu' il cazzo?"
Chiese visibilmente preoccupato, aumentando leggermente il tono della voce, facendo così sobbalzare il ricciolino per lo spavento e anche un po' per la paura.
"No! Assolutamente, no! Solo...non voglio fare sesso con te ora. Voglio le coccole."Come è solito fare a tutte le persone, Alex non diede ascolto alle sue parole, semplicemente roteò gli occhi al cielo e allontanò le proprie mani dalle sue.
Frugò all'interno delle tasche per cercare il cellulare e una volta trovato, scrisse un messaggio ad un altro ragazzo per invitarlo a casa sua.
"Vai a casa, femminuccia. Non ti voglio piu' vedere. Chiedi a tua mamma di farti le coccole, magari acconsente."Harry, a quel punto, sgranò gli occhi, totalmente stupido dall'atteggiamento del ragazzo e si affrettò ad avvicinarsi alla porta, ovviamente non prima di avergli preso il telefono dalle mani per sbatterglielo a terra.
"Vaffanculo Alex! Vaffanculo anche a te! Vaffanculo a tutto!
Io volevo solo le coccole."
Urlò con le lacrime che gli rigavano le guance pallide, uscì fuori dalla casa e iniziò quindi a correre senza una meta precisa.
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I need you {l.s}
Fiksi PenggemarUna semplice storia in cui Louis Tomlinson è il dipendente migliore del padre di Harry Styles...