5.

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Harry e Louis dopo cena, per la consueta ora d'aria prima di andare a dormire, si sedettero per terra, nel cortile, con la schiena appoggiata al muro del carcere.

Gli altri detenuti giocavano a calcio o chiacchieravano fra loro, mentre la banda di Bogs era impegnata ad importunare un altro giovane detenuto.

Harry allungò a Louis un pezzetto di cioccolato e quello lo accettò con gioia.

" Come mai la guardia ti ha dato la maionese e il cioccolato durante la cena?" chiese il ragazzo dagli occhi blu timidamente.

" Diciamo che io qui dentro controllo il contrabbando e se tu hai bisogno di qualcosa, di qualsiasi cosa, io sono in grado di procurartela " rispose Harry.

" Ma con quali soldi ti pagano?"

Il riccio scoppiò a ridere e scosse la testa,

" Sei proprio innocente, fatina. Qui dentro i soldi circolano anche se non dovrebbero farlo. Qui ci sono detenuti mafiosi, narcotrafficanti e chi più ne ha più ne metta e, credimi, dall'esterno a loro arriva di tutto. Io mi occupo solo di tenere i contatti con le guardie e di procurare ciò che mi viene chiesto "

" E perché sei qui, se posso chiedertelo?"

Harry rimase un istante in silenzio, indeciso se rispondere o meno, ma poi gli occhi limpidi e azzurri del suo interlocutore lo spinsero a parlare.

" Sei anni fa ho ucciso mio padre. Lui ha strangolato mia madre e io l'ho assassinato "

" Ma non hai avuto delle attenuanti?"

" Sì, se così si può dire, mi hanno condannato a 30 anni, invece che all'ergastolo "

Louis tacque, ma poi si sentì in dovere di fare anche lui una confessione.

" Mi hanno accusato di aver ucciso mia sorella e suo marito, ma non sono stato io. Io avevo un bel lavoro, lavoravo in banca, avevo una bella casa e una bella vita. Non andavo più d'accordo con mia sorella perché, dopo la morte dei miei genitori, c'erano state liti per l'eredità, ma non l'avrei mai uccisa..."

Harry lo osservò di sottecchi e gli appoggiò una mano sul braccio.

" Normalmente non credo a coloro che, qui dentro, si proclamano innocenti, ma guardandoti negli occhi ho capito subito che sei un pesce fuor d'acqua in questo carcere. Quindi da domani non ti perderò d'occhio  e ti proteggerò per quanto mi è possibile "

Louis cercò di sorridere, ma un velo di tristezza e di consapevolezza gli velò lo sguardo:

" Vuoi scoparmi, vero?" chiese a bassa voce.

Harry ridacchiò e scosse la testa.

" No, non sono quel tipo di persona. Non nego che tu sia un bel bocconcino, ma lo faccio per aiutare te e anche me stesso, visto che non ho mai nessuno con cui parlare in questo posto di merda "

La loro conversazione venne interrotta dal suono della sirena che segnava la fine dell'ora d'aria.

I due ragazzi, allora, si alzarono e si diressero verso le loro celle.

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