30.

1.6K 194 42
                                    



Due mesi dopo

Il caldo era ancora persistente quella sera, nonostante spirasse dal mare una brezza fresca e leggera.

Parecchia gente era presente sulla spiaggia e si trattava di persone allegre e curiose.

Tutti infatti, turisti e abitanti del luogo, si erano recati all'inaugurazione del nuovo locale sulla spiaggia, quello che era stato completamente ristrutturato e che offriva, oltre a cibi e bevande, musica dal vivo ogni sera.

Harry e Louis si aggiravano tra i clienti ed offrivano a tutti un sorriso e una stretta di mano.

A chiunque lo chiedesse raccontavano sempre la stessa storia....erano due impiegati stanchi della vita frenetica di New York, che, con i soldi messi da parte, avevano tentato la fortuna in Messico.

Nessuno gli fece domande più specifiche, anche perché in quella località turistica a tutti interessava solo e unicamente divertirsi.

Harry e Louis del resto, pur potendo disporre di parecchi soldi, conducevano una vita modesta e semplice, lontano dal lusso e da qualsiasi comportamento che avrebbe potuto suscitare sospetti.

Non si lasciavano mai andare in pubblico ad effusioni di affetto, non perché si vergognassero di quello che c'era fra loro, ma perché il loro amore era una cosa privata, da vivere da soli, lontano da occhi indiscreti.

Louis sapeva benissimo che la gente del luogo non li avrebbe guardati male se avessero detto di stare insieme, ma, in un certo qual modo inspiegabile, era talmente geloso del rapporto che aveva con Harry che non voleva condividerlo con nessuno.

Un domani, magari, lo avrebbe detto a tutti....

Cercò con gli occhi il suo riccio preferito e lo trovò intento a conversare con una coppia di anziani turisti che ammiravano Black.

Black era il nuovo arrivato nella loro piccola famiglia ed era arrivato quasi di prepotenza.

Black, infatti, era un enorme cane nero, frutto dell'incrocio di non si sa quali razze e una sera si era presentato a casa loro affamato e sporco.

Harry gli aveva subito dato da mangiare e l'aveva anche lavato con la canna dell'acqua.

Nè lui nè Louis avevano fatto o detto nulla, però Black, dopo aver mangiato, si era subito accucciato ai loro piedi e si era addormentato.

Il giorno dopo Louis era stato categorico : " Non voglio quella montagna di pelo!"

Harry l'aveva adottato subito.

Louis allora aveva replicato: " Va bene, però non verrà mai in casa!"

Black dormiva sul loro divano.

Ultimo tentativo: " D'accordo, ma il cane è tuo, Harry....io non lo guarderò mai !"

Black seguiva Louis come un'ombra e Louis lo trattava come il suo bambino.

Il ragazzo dagli occhi blu venne distolto dai suoi pensieri dall'arrivo proprio del cane che gli appoggiò le zampe sulle spalle e gli leccò il viso.

Louis gli accarezzò la testa enorme e sorrise ad Harry che stava arrivando.

" Black dovrebbe ignorarti, non lo volevi!"

" Beh, io volevo un cane, lo sai " borbottò Louis " solo che non volevo un cane ippopotamo "

Black lo guardò con i suoi occhioni buoni e agitò velocemente la coda, sollevando un nugolo di sabbia.

" Lo so, lo so..." sussurrò Louis parlando al cane " mi dispiace, adesso sai che non ti cambierei per nessun cane  al mondo!"

Harry sorrise con tanto di fossette e annuì soddisfatto.

" Sta andando alla grande! La gente è entusiasta del posto !"

Louis stava per replicare, quando una coppia di ragazzi si avvicinarono a loro.

" Scusate, lo so che siamo curiosi, ma perché il locale si chiama " Le ali della libertà " ?

Harry osservò Louis e poi rispose:

" Si chiama così per ricordare tutte le persone che lottano per essere libere e per poter vivere la propria vita senza vincoli imposti da altri "

" E il locale è un omaggio ad un nostro amico, Tommy, che è morto perché voleva aiutare un'altra persona a ritrovare la propria libertà " aggiunse Louis.

I due ragazzi annuirono quasi commossi e, dopo aver fatto loro i complimenti per il locale, se ne andarono.

Harry si allontanò un istante, prese da uno dei tavoli sulla spiaggia due bicchieri di vino bianco e tornò da Louis.

Ne diede uno al compagno e alzando il proprio disse:

" A Tommy!"

" A Tommy!" ripetè Louis.

Mentre i due ragazzi sorseggiavano vicini la loro bevanda, un gabbiano si alzò in volo e fu normale per loro pensare che fosse Tommy che, in un modo diverso e forse difficile da comprendere e da accettare, annunciava loro di aver anche lui trovato la sua libertà.

Grazie a tutti per aver letto, votato e commentato questa storia.
Domani inizierò a pubblicare "Il medico e lo zingaro".
Baci piccicati❤️

Le ali della libertà Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora