13.

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Josh Pov's
Ognuno di noi si scambia occhiate diverse.
C'è chi ha paura, c'è chi è pieno di energia.
E poi ci sono Madison, quella stessa ragazza che, tranne per il colore degli occhi, è identica a mia madre, esteticamente parlando, sia chiaro, e suo fratello, quel viscido di Victor.
Non so come faccia Crystal a non accorgersi di come la guarda, ripugnante.
"Andiamo tutti...vero?" Domanda Crys a testa bassa, sebbene sappia già la mia risposta.
"Sai che, ora come ora, per te è ancora più pericolosa una missione di questo tipo. Hai visto quanto forte è quell'incappucciato?" Protesto animatamente, anche se lo so benissimo come finirà.
Lei si porta un dito ad un tempia, facendomi segno di leggerle la mente.
'Potrebbe riattivare i miei poteri'.
"Fai come ti pare, io ti ho avvertita." Rispondo freddo come il ghiaccio.
"Veniamo anche noi" afferma Victor.
"Siamo bravi a combattere..." sussurra Madison, nascondendosi quasi completamente dietro al fratello.
"Ma non mi dire..." Roxanne alza gli occhi al cielo e Drake la rimprovera.
"Ma a qualcuno importa ancora il mio parere!?" Mi lamento alzandomi in piedi.
"Sono le 19, alle 23 ci incontriamo davanti al cimitero. Nessuno entra se non ci siamo tutti. Chiaro?" Le parole mi escono involontariamente minacciose e secche.
Detto questo ci separiamo.




"Per le 10 passo da te, okay?" Sussurro nell'orecchio di Crystal, prima di andarmene.
"Sí..." risponde pensierosa, guardando Roxanne.
"Ti serve un passaggio?" Le chiedo, provando ad abbandonare la mia solita espressione seria.
"No, Roxanne ha preso la macchina di mamma, porta a casa nostra sia noi che Madison." Mi spiega lei sistemandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
"Ahn...d'accordo." Rispondo. Madison?
Noto che la ragazza mi sta fissando.
Le rivolgo un sorriso imbarazzato, uno di quelli che rivolgevo a mia mamma quando mi beccava a rubare i biscotti dalla cucina. Al diavolo, lei non è mia madre.
Appena me ne accorgo torno subito serio.
"Andiamo, Maddy?" Domanda Crys, gentilmente.
"Maddy?" Chiede la lincantropa, sorpresa.
"È un soprannome, non ti piace?"
"No...mi piace" sorride timidamente, a testa bassa.
"Fratellino, a me lo dai un passaggio a casa?" Mi si avvicina Tyson, imitando il tono da civetta che di solito assume Roxanne.
"Che palle..." sospiro, facendogli segno di salire.






Arrivati a casa, ci mettiamo a tavola per cenare e racconto tutto a papà e a Wendy.
"È identica a...Lauren?" Domanda spiazzato.
"Esteriormente si..." ammette Tyson.
"Tranne per gli occhi..." commento a bassa voce.
"Un Dio della Morte...interessante..." Wendy corruga la fronte, ripetendo quelle parole.
"Ne conosco solo uno." Esordisce alla fine.
"Aspetta...vuoi dire che esistono veramente?" Chiedo, sconvolto e ad occhi spalancati.
"Non ce ne sono più molto, come una volta, ma esistono, te lo posso assicurare." Mi risponde papà.
"Ne conosci uno? Magari è proprio questo!" Esclama Tyson, alludendo all'affermazione precedente.
"No, credimi, così come ci sono licantropo buoni e cattivi, così vale anche per le divinità. Quella che conosco io, comunque, viaggia di città in città, per non lasciare sospetti. È difficile trovarla, l'ultima volta che l'ho vista è stata a Los Angeles, due anni fa.
Ho dei contatti lí, dirò loro di cercarla" mi rassicura Wendy, prendendo le mie mano tra le sue.
"Fino ad allora non fate nulla di pericoloso, mi raccomando." Ci mette in guardia papà.
"Sisi..." borbottiamo io e Tyson, abbassando gli sguardi.



Verso le 8 vado in camera mia, a controllare un po' di carte, quelle dei vari orfanotrofi.
Ce ne sono così tante che mi conviene muovermi.
Dannato Oliver, ha convinto tutti per anni che è stato Carl ad uccidere la mamma ed è persino arrivato a sottrargli sua figlia.
Scommetto che se Carl fosse sveglio l'avremmo già trovata.
È colpa mia se si trova in quelle condizioni, la scaglia di ghiaccio sarebbe dovuta arrivare a me.
Dannazione, mi sono pure tagliato con la carta!





Non ho trovato nulla in questa pila.
Spero di essere più fortunato in quella di domani. Guardo l'orologio. Le 10 e 5.
Salto dal davanzale e corro verso casa di Crystal.
Entro dalla sua finestra, in camera sua, ma lei non c'è.
Mi stendo sul suo letto ad aspettarla e guardo la galassia che le avevo fatto dipingere per il suo compleanno, con la pittura luminescente e provo a pensare ad un piano d'attacco per dopo.
Se Madison verrà davvero con noi, avremo la conferma che non c'entra nulla in questa storia.
Magari riusciremo pure a sbloccare i poteri di Crys.
"Cristo, Josh!" Esclama spaventata, appena mi vede.
"Ti avevo detto che sarei passato" rispondo tranquillamente.
"Sí, credevo intendessi dalla porta d'ingresso" borbotta riprendendosi dallo spavento.
"Che ci faceva Madison qui?" Cambio argomento, annoiato.
"Volevo farle alcune domande..." sussurra, avvicinandosi alla scrivania per prendere quel suo quaderno viola, scrivendoci qualcosa.
"Che ci scrivi, si può sapere?" Con uno scatto da lupo mannaro mi siedo sulla sieda della scrivania, facendola sobbalzare ancora una volta.
"Nulla..." sorride, chiudendolo subito.
"Dammi qua.." glielo prendo dalle mani.
"Josh, ridammelo!" Esclama, allungando le mani per prendermelo.
"Nemmeno se mi incanti." Rispondo ridendo.
Appena mi accorgo di quello che ho detto torno serio.



Violet Moon 2 (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora